Diario Olimpico Londra 2012 – Luigi Lamonica
IL POTERE DELL’AMICIZIA

Emozionante diluvio di messaggi e testimonianze di stima, per affrontare al meglio Spagna-Russia. Poi la telefonata a Nině Ardito. Chi ha amici come i lettori del diario č un uomo fortunato.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 11 Agosto 2012 - Ore 05:00
Puntata 17 di venerdì 10 agosto 2012.
 
Good morning!

Oggi è stato un giorno davvero speciale e questa volta siete stati tutti voi a renderlo particolare, indimenticabile, emozionante, come mai in questa avventura olimpica.
 
Tutta la mia attenzione era rivolta alla gara del pomeriggio. Nella carriera di un arbitro, una Semifinale alle Olimpiadi è in molti casi la partita della vita. Certo, c’è anche chi ha avuto il grande onore di essere designato per la Finale, ma penso che già la Semifinale sia qualcosa di speciale.
 
Essere stato designato per la seconda volta per una Semifinale Olimpica – dopo USA-Argentina di Pechino 2008 – mi aveva messo un po’ di timore addosso. Come dire: avendone già arbitrata una, avevo paura di considerarla una seconda occasione, una specie di “minestra riscaldata” a livello emozionale, qualcosa che – conoscendone già il sapore – poteva non emozionarmi né darmi la carica, lo spirito, l\'adrenalina per andare in campo e tenere la partita dentro i giusti canali.
 
Invece no. La mia paura si è rivelata infondata, soprattutto grazie a voi.
Già, perché siete arrivati voi amici del diario. Voi che avete avuto la capacità di leggere tra le righe della mia precedente puntata, capendo che avrei potuto aver bisogno di un vostro segno di vicinanza, che mi aiutasse a comprendere appieno sia l’importanza di una simile designazione sia l’importanza che la partita aveva per voi che mi avete seguito giornalmente.
 
Sì, avevate letto bene. Ne avevo proprio bisogno. Avevo bisogno di voi, amici incontrati in questi anni di vita arbitrale che ho deciso di condividere mediante diari, amici con i quali ho condiviso esperienze belle e brutte. Avevo bisogno della vostra energia, della vostra gioia, per farmi accapponare la pelle e sentirvi vicino, come poche volte mi era accaduto prima.
 
Alcuni dei vostri messaggi mi hanno veramente commosso, perchè mi hanno fatto capire, da così lontano, che quello che stavo per vivere lo stavo facendo anche per voi. Voi che siete all’Olimpiade di Londra 2012 insieme a me e che avete scacciato, a forza di e-mail e sms, quel perfido tarlo che mi diceva: “Ma è la Semifinale, mica la Finale”.
 
Le vostre testimonianze mi hanno preso per mano e ricondotto lungo le strade professionali che ho percorso per 4 anni, lavorando duramente e intensamente per essere pronto in caso di nuova chiamata alle Olimpiadi. La vostra vicinanza è stata la pacca sulla spalla che mi ha ricordato il dovere che avevo verso il gioco, verso le squadre, verso le Olimpiadi e verso di voi. Il dovere di non sbagliare assolutamente il mio atteggiamento e quindi la partita.
 
Carissimi Matteo, Denis, Roberto, Manuel, Nino, Alessandro, Paolo, Luca e tanti, tanti altri amici di lunga data oppure appena conosciuti, voglio dirvi che le vostre parole mi hanno dato la giusta concentrazione per la gara, ricordandomi che sono anche il vostro rappresentante a Londra e che perciò non potevo sbagliare e deludervi.
 
Bello, bellissimo il viaggio emozionale che mi avete regalato con i vostri messaggi. E quando le emozioni hanno lasciato che la razionalità tornasse a controllare il mio pensiero, ho avvertito il bisogno di chiamare la persona che più ha creduto in me in questi anni e che sta vivendo un periodo difficile a livello di salute. Ho chiamato Ninì Ardito, che attende in ospedale l\'ennesimo intervento alla sua anca.
 
Avevo parlato con Ninì alcuni giorni prima di partire, poi non ci eravamo più sentiti. Come al solito, le sue parole hanno avuto il valore di mille lezioni: “Luigi, sai qual è il tuo compito. Io non ti devo dire niente, vai e fai quello che devi fare!”.
 
Ninì, è vero. Sapevo quello che dovevo fare e come lo dovevo fare… me lo hai insegnato tu!
Così come mi hai insegnato che il sacrificio, il cuore, il sudore, ti permettono di affrontare  questo tipo di gare senza doverle temere. L\'errore fa parte della partita, nessuno può essere così presuntuoso da pensare di non sbagliare mai, ma tu mi hai dato le conoscenze per sentirmi in campo tranquillo, rilassato, divertito. Parlare con te, dopo i messaggi dei miei amici, mi ha caricato di quella responsabilità positiva che, tramutata in adrenalina, mi ha aiutato ad entrare in campo pronto e sereno per la gara.

E torniamo a voi amici e ai vostri messaggi: che belle parole avete saputo scegliere!
Ho sempre detto che non è una partita in più che fa la differenza, tra un arbitro grande ed un arbitro grandissimo, ma sono queste emozioni che ti fanno capire che  cosa veramente rappresenti per qualcuno. Se hai sempre lavorato e ti sei applicato, la gente vede in te quel modello positivo e si sente rappresentata. E tu sei orgoglioso del lavoro e dei risultati conseguiti.
 
Della Semifinale Olimpica fra Spagna e Russia potrei raccontarvi i minimi particolari; i falli, i dialoghi con i giocatori, i richiami agli allenatori cercando collaborazione, le giocate spettacolari, i falli duri sotto canestro, i tiri da 3 punti che hanno permesso alla Spagna di recuperare lo svantaggio all\'inizio del 3º periodo. Ma, come al solito, sono i 20 minuti del pre gara quelli che mi restano impressi per molto tempo. Percepire la tensione dei giocatori, degli allenatori, del pubblico stesso. Sentire che il respiro si fa pesante, il battito del cuore accelera, sono sensazioni conosciute, ma ogni volta diverse.
 
Uno dei ricordi che rimarrà impresso con il marchio a fuoco è vedere Flavio Tranquillo che scende dalla sua postazione di commentatore, lassù in alto, per venirmi a salutare, chiedermi se tutto è a posto e poi tornare al lavoro. E poi vedere Geri De Rosa sbracciarsi per salutarmi, contento come una Pasqua di trovarmi lì.
 
Ecco il significato di rappresentare qualcuno, ecco il significato di rappresentare la maglia Azzurra della Scuola Arbitrale Italiana. Questo è quello che vuol dire arbitrare una Semifinale Olimpica.

A tutti coloro, e sono tanti (e cercherò di rispondere a tutti), che mi chiedono di non fermarmi ora, sento di dire che è stato appagante, coinvolgente, emozionante, partecipare a questa Olimpiade e scrivere ancora il Diario, percependo quanta attenzione c\'è stata attorno a me. Ho capito una volta di più quanto sono fortunato.

La mia maglietta Olimpica stasera non l\'ho lavata, come invece è accaduto tutte le altre sere dopo le partite. La  porterò a casa così, sperando che le emozioni, che si sono impregnate nel tessuto,  svaniscano il più tardi possibile.

Un sorriso da Londra, per il giorno bellissimo che vi aspetta.
Grazie a tutti voi.
 
 
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CAMPIONATO MONDIALE 2010
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EUROLEGA 2011
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EUROLEGA 2012
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Stampato il 03-29-2024 16:36:20 su www.roseto.com