Vertenza Mercatone Uno
LE ISTITUZIONI SI STRINGONO ATTORNO AI LAVORATORI, L’AZIENDA DISERTA IL TAVOLO AL MINISTERO.

L’articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo martedì 31 marzo 2015.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 01 Aprile 2015 - Ore 01:15
La vertenza del Mercatone Uno diventa un problema di interesse regionale e nazionale, grazie al consiglio comunale straordinario congiunto sul tema, svoltosi a Pineto ieri. Insieme ai sindaci Verrocchio e Pavone, una fitta rete di rappresentanti istituzionali a tutti i livelli.
 
Infatti, oltre a tutti i lavoratori della filiale di Pineto, riconoscibili dalle divise, c’erano i parlamentari Ginoble, Tancredi e Melilla, mentre Sottanelli ha inviato una lettera. Per la Regione c’erano il vice presidente Lolli, l’assessore Pepe e i consiglieri Monticelli e Mercante. Presenti e solidali anche il presidente della Provincia di Teramo e i sindaci di Atri, Silvi e San Giovanni Teatino.
 
Per i sindacati, hanno parlato Emanuela Loretone della Cgil e Bruno Di Federico della Uil, dal primo giorno vicini ai lavoratori in sciopero che continueranno nell’astensione dal lavoro fino a domani, primo aprile, quando si recheranno a Roma, per manifestare sotto la sede del Ministero dello Sviluppo Economico.
 
Oltre a una quarantina di dipendenti di Pineto e una ventina provenienti da Sambuceto, ci saranno delegazioni da tutta Italia, visto che la vertenza, a livello nazionale, coinvolge 34 punti vendita dei 78 complessivi (circa 3.800 dipendenti).
 
Purtroppo, l’incontro con Ministero e azienda del primo aprile è sfumato e la cosa è stata riferita in tempo reale durante il consiglio comunale, provocando lo sconcerto di lavoratori e istituzioni. La paura è che la crisi di liquidità sia troppo grande e che la richiesta di concordato non sia più percorribile, con conseguente pericolo di fallimento per il Mercatone Uno.
 
Lavoratori, sindacati e istituzioni hanno comunque stretto un fronte comune che porterà tutti alle porte del Ministero domani, sperando che nelle stanze romane qualcuno dia ascolto a scioperanti e rappresentanti istituzionali.
 
Sostanzialmente, le istituzioni hanno messo alcuni punti fermi.
 
Il primo è che sull’area di Pineto nella quale insiste il Mercatone Uno non sarà possibile fare speculazione edilizia, blindando la destinazione d’uso.
 
Poi un’azione concertata a livello locale, regionale e nazionale che provi a scongiurare la chiusura della filiale.
 
Infine, la gestione degli ammortizzatori sociali per i dipendenti.
 
Fra i sindaci più agguerriti, quello di Atri, Astolfi, e quello di San Giovanni Teatino, Marinucci, che hanno sottolineato l’importanza di fare rumore a livello nazionale, mentre il consigliere regionale Monticelli, ex sindaco di Pineto, ha proposto una cooperativa di dipendenti che rilevi e gestisca la filiale, supportata dalle istituzioni.
 






Stampato il 05-19-2024 05:24:00 su www.roseto.com