Serie A2 Est – Roseto Sharks
BRANDON SHERROD: TALENTI E SOGNI DELLO ‘SQUALO CANTERINO’.

L’articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo sabato 22 ottobre 2016.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Domenica, 23 Ottobre 2016 - Ore 03:00
Una decade dopo Mahmoud Abdul-Rauf, gli Sharks accolgono un altro giocatore che riesce a far parlare di sé anche fuori dal campo: Brandon Sherrod.
 
Rauf fu praticamente emarginato e scacciato dalla NBA per le sue posizioni critiche nei confronti dell’inno statunitense, Sherrod si è invece preso un anno sabbatico dal suo college (Yale), per andare in tournée in giro per il mondo a cantare con i Whiffenpoofs, famosissimo coro a cappella dell’università.
 
Col senno di poi, la parentesi canora gli ha fatto bene, visto che la scorsa stagione, nell’ultima da collegiale, ha raddoppiato i numeri della precedente, chiudendo a 12,7 punti e 7 rimbalzi in 30 gare giocate alla media di 28 minuti.
 
Ieri sera, nonostante fossero passate le 20, al PalaMaggetti una piccola folla di addetti ai lavori e tifosi ha fatto da comitato di accoglienza al giocatore, che due giorni fa ha compiuto 24 anni, viene dal Connecticut ed è l’elogio del lungo “undersized” con i suoi (scarsi) 198 cm.
 
Sherrod si è presentato con un sorriso abbagliante, chiosando subito sul suo lavoro sotto canestro: «Prendere rimbalzi è innanzitutto una questione di mentalità. Io non sono troppo alto, ma ho braccia lunghe, mani grandi e... mentalità!».
 
Batterista del coro della chiesa, cantante a cappella, studente appassionato di politica in prima fila nelle manifestazioni contro la violenza domestica e per un’america più giusta, Sherrod ha ribadito anche a Roseto cosa vuole fare dopo la carriera da giocatore di basket: «Mi piacerebbe diventare sindaco di Bridgeport, la città dalla quale vengo».
 
La città più popolosa dello Stato del Connecticut ha già avuto un sindaco sui generis: Phineas Taylor Barnum, creatore dell’omonimo circo ribattezzato “Il più grande spettacolo del mondo”. Per Brandon i due più grandi spettacoli del mondo sono invece musica e basket, visto che dichiara: «Ho questi due grandi amori e quando ho lasciato per un anno il basket è stato per andare in tour a cantare. Pensaci: sono due linguaggi internazionali che fanno girare il mondo».
 
Sulla sua prima stagione oltreoceano da giocatore professionista, il giocatore ha le idee chiare: «Vincere tanto con Roseto. Ho visto qualcosa finora e, nonostante la sconfitta nell’ultima gara, secondo me la squadra ha molte potenzialità e io sono qui per aiutarla, mettendomi a disposizione».
 
Sui suoi idoli in campo, Brandon non ha dubbi: «Charles Barkley (sulle guide alto come lui, n.d.r.) e Karl Malone».
 
Promette di imparare presto l’italiano, ma intanto il coro polifonico “Ars Vocalis” di Roseto lo ha già opzionato per esibirsi in inglese, da “squalo canterino”, durante il concerto di Natale.
 






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