Politica Rosetana
CASA CIVICA CHIEDE LE DIMISSIONI DEL SINDACO DI GIROLAMO

L’articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo martedě 25 aprile 2017.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedě, 27 Aprile 2017 - Ore 14:00

Casa Civica, formazione che in Consiglio comunale esprime i consiglieri Mario Nugnes e Angelo Marcone, spara a palle incatenate contro l’Amministrazione Di Girolamo, chiedendo le dimissioni del primo cittadino.

A volerlo è il Presidente di Casa Civica, Flaviano De Vincentiis, qualche tempo fa compagno nel Partito Democratico dell’attuale primo cittadino, nonché collega assessore nella Giunta guidata da Franco Di Bonaventura, che ha dichiarato: «Per l'ennesima volta il sindaco dimostra la sua inadeguatezza morale a guidare la città, confermata anche dalle ultime scelte fatte in tema di  bilancio, in totale contraddizione con il programma presentato ai cittadini pochi mesi fa».

Secondo De Vincentiis: «Chi guida Roseto oggi non è né il PD né Di Girolamo, ma chi si arroga il potere di destituire un coordinatore della campagna elettorale di un candidato sindaco, solo perché non sarebbe d’accordo con la sua linea».

De Vincentiis si riferisce all’onorevole Tommaso Ginoble, capo indiscusso del Partito Democratico così come l’altro onorevole, Giulio Sottanelli, comanda Casa Civica.

Ovviamente, il sindaco Di Girolamo non ha alcuna intenzione di dimettersi e ha incaricato il giovane segretario del Pd rosetano, Simone Aloisi, di ribattere: «Da oggi in poi, le polemiche sterili le lasceremo a chi ha solo intenzione di screditare l’Amministrazione, senza dare un reale contributo per la nostra bella Roseto».

Nei giorni scorsi, il dibattito fra “ginobliani” e “sottanelliani” ha ripreso quota per merito di questi ultimi, che hanno rispolverato un accordo elettorale dopo il primo turno non rispettato dall’attuale Amministrazione, che non concesse alla compagine di centrosinistra che aveva sostenuto il candidato sindaco Rosaria Ciancaione i richiesti vice sindaco e due assessori.

La scelta di soffiare sul fuoco di una polemica politica già esplosa e ampiamente discussa la scorsa estate è forse stata dettata dalle turbolenze che stanno interessando la provincia di Teramo e che hanno portato alle dimissioni del sindaco della città capoluogo, Maurizio Brucchi, e all’accantonamento del sindaco di Silvi, Comignani, a seguito delle dimissioni della metà più uno dei consiglieri comunali.



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