Neven Spahija è il nuovo coach del Maccabi Tel Aviv.
Il tecnico croato di Sebenico, a Roseto in uno scorcio della Serie A 2003/2004 e per tutta la stagione 2004/2005 (“Il Roseto più forte di sempre”, con Mahmoud Abdul-Rauf in campo), torna quindi in Israele, dove nella stagione 2006/2007 allenò i Gialli, vincendo il Campionato.
A Neven un grande in bocca al lupo.
Per l’approfondimento sul coach, di seguito pubblichiamo il contenuto di una pagina del libro “il CUORE del ROSETO” a lui dedicata. Spahija è uno dei 29 fra dirigenti, coach e giocatori, di cui si parla nel volume.
Luca Maggitti
il CUORE del ROSETO
Tifosi e giocatori che hanno fatto grande la squadra di basket del Lido delle Rose.
[Pagina 139]
Neven Spahija
“Mister Europa”: il coach del “Roseto più forte di sempre”.
Neven Spahija arrivò in corsa nella stagione 2003/2004, in Serie A. Lo volle Michele Martinelli per sostituire il dimissionario Luca Dalmonte, dopo il brevissimo interregno di Andrea Merletti. Spahija vinse 5 gare su 11, chiudendo al 13° posto su 18, con 28 punti. La stagione successiva, al termine di un tira e molla un po’ stucchevole e di una missione in Croazia di “Miguelon”, Spahija tornò poco prima dell’inizio del campionato (furono preziosi Alberto Martelossi e Fabio Di Tommaso in fase iniziale), appena terminati gli obblighi con la Croazia, per guidare quello che – dopo più di una correzione – divenne il “Roseto più forte di sempre”. Il Roseto di Abdul-Rauf, Woodward, Nikagbatse, Sesay, Mutombo, Di Giuliomaria e di tanti altri. In quella stagione, Spahija ne vinse 16 su 37, portando Roseto al 7° posto su 18 con 32 punti ed uscendo ai Quarti per 3-0 contro la Fortitudo Bologna, allenata dal suo amico e connazionale Jasmin Repesa, che poi avrebbe vinto lo Scudetto 2004/2005. Spahija stupì per la sua capacità di adattarsi sempre e comunque alle situazioni e per la versatilità del suo credo cestistico. Niente progetti triennali, allenamenti estenuanti o imposizioni che mal si attagliano a giocatori adulti e di talento, bensì una leadership basata sulla consapevolezza di dover ottenere risultati in tempi brevi, massimizzando le risorse a propria disposizione. Prima di capitare a Roseto, Neven – agli inizi della sua carriera – aveva già vinto Campionato e Coppa di Croazia (2000/2001) con il Cibona Zagabria, campionato in Slovenia con Krka Novo Mesto (2002/2003) e coppe nello stesso paese con l’Olimpia Lubiana (da assistente) ed era il coach della Croazia. Dopo l’avventura rosetana, il tecnico di Sebenico, classe 1962, ha vinto nella stagione 2005/2006 con il Lietuvos Rytas Vilnius il Campionato Lituano e della Lega Baltica, giocando l’Eurolega. Nella stagione 2006/2007 ha vinto il titolo in Israele con il glorioso Maccabi Tel Aviv e la Coppa nazionale, giocando sempre l’Eurolega. Nella stagione 2007/2008, il capolavoro assoluto da allenatore esordiente nella difficilissima lega ACB in Spagna, guidando i baschi del Tau Vitoria: trionfo in Campionato e Supercoppa, Final Four di Eurolega e secondo posto in Coppa del Re. Ancora Spagna, vincendo l’Eurocup 2010 con Valencia, per poi andare in Turchia, nel 2010/2011, vincendo Campionato e Coppa nazionale con il Fenerbahce Ulker. Un bilancio che non ha precedenti e che colloca Spahija nella ristretta cerchia degli allenatori europei di livello mondiale, capaci di vincere il titolo, finora, in ben 6 stati diversi: Croazia, Slovenia, Lituania, Israele, Spagna e Turchia. Spahija, sereno e gentile, ha due argomenti tabù: la guerra dei primi Anni ’90 nella ex Jugoslavia e il suo grande amico scomparso Drazen Petrovic. Sono cose che lo fanno soffrire e delle quali preferisce non conversare. Ama invece includere, nel suo palmares, il Trofeo Lido delle Rose del 2006, guidando il Maccabi Tel Aviv, perché vinto nella “sua Roseto”.