Abruzzo e Natura
RARO SERPENTE TROVATO NELLA RISERVA DEI CALANCHI DI ATRI

L’articolo pubblicato in prima pagina sul MESSAGGERO Abruzzo giovedě 9 novembre 2017.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdě, 10 Novembre 2017 - Ore 18:45

L’Abruzzo, già Regione Verde d’Europa, nonostante i ripetuti assalti a base di discariche e altri abomini ambientali, riesce ancora a far parlare di sé grazie a Madre Natura.

È di un paio di giorni fa, infatti, una nota del WWF Abruzzo che comunica il ritrovamento di un raro serpente nell’Oasi WWF e Riserva Regionale dei Calanchi di Atri, ad opera di un gruppo di studenti della Facoltà di Scienze Forestali di Ancona, in visita di studio nell’area protetta.

Il raro ofide si chiama colubro del Riccioli (nome scientifico “Coronella girondica”) sino ad oggi mai segnalato in quel territorio. Il serpente è stato trovato morto, ma questo ha consentito di esaminarne con cura il corpo per essere sicuri dell’importante scoperta. Infatti, il colubro del Riccioli è di piccola taglia e ha abitudini molto elusive, quindi raramente capita di incontrarne qualcuno che, a un occhio inesperto, può sembrare vagamente simile a una vipera mentre si tratta di un serpente innocuo.

Questo il commento del direttore dell’Oasi dei Calanchi, Adriano De Ascentiis: «Appena pochi anni fa, nel quadro di un aggiornamento delle presenze floro-faunistiche nel SIC e nella Riserva di Atri, erano stati censiti anche i rettili. Ci fu anche in quel caso una significativa novità, con la segnalazione della presenza di un altro colubride fino ad allora mai visto da queste parti, la Coronella austriaca, nota anche come colubro liscio. Ne fummo piacevolmente sorpresi e non avremmo mai immaginato di poter trovare da lì a poco anche quest’altro e ancor più raro ofide».

Francesco Di Toro, coordinatore della Sezione Abruzzo e Molise della Socìetas Herpetologica Italica, sodalizio scientifico che si occupa dello studio di anfibi e rettili, chiosa: «La Coronella girondica è una specie a distribuzione mediterraneo occidentale, presente in Italia soprattutto, sul versante tirrenico. In Abruzzo ha una diffusione collinare con pochissimi avvistamenti: meno di una decina negli ultimi cinque anni. La segnalazione di Atri, oltre che rappresentare una novità assoluta per quel territorio, è anche di notevole importanza per gli studi regionali su un serpente decisamente poco conosciuto».



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