Roseto Basket Story
LA PALESTRA D’ANNUNZIO, LA POSSIBILE INVASIONE DI CAMPO E IL MARESCIALLO PORZIO...

A gennaio 2017, il compianto Enzo Corini ci mandň questo racconto. Abbiamo scelto questo momentaccio del Roseto per pubblicarlo, a mo’ di buon auspicio per il lieto fine.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedě, 21 Novembre 2017 - Ore 18:30
UNA PERSONA SPECIALE.

Correva l’anno 1971 la squadra di basket rosetana sotto il segno della Monti confezioni iniziò il suo Campionato nella palestra D’Annunzio: Per chi non lo sapesse nella palestra il pubblico era sistemato su una piccola tribuna costruita con tavole di legno che circondava il campo a non più di un metro un metro e mezzo dalla linea che lo delimitava.

I giocatori erano ad un fiato dal pubblico che con i  piedi batteva sul legno. Le urla, il fumo delle sigarette contribuivano ad appestare l’aria, le invettive contro gli arbitri e i giocatori della squadra avversaria avevano fatto sì che la palestra fosse  chiamata la Bolgia infernale o fossa dei leoni.

Posso assicurarvi che in determinate partite, soprattutto quelle difficili da vincere, il pubblico diventava il sesto giocatore in campo e forse qualcosa in più. Quella domenica,  il Roseto giocava contro il Maddaloni, una squadra a noi ostica da sempre e soprattutto con un suo pubblico che in casa, come tifo e minacce non era da meno del nostro.

A noi rosetani come agli abitanti  di Maddaloni (cittadina nei pressi di Caserta) era impossibile andare a fare il tifo per la propria squadra nel campo avverso, se non a rischio di finire in qualche nosocomio. Quella sera la partita era davvero calda si marciava con la differenza di non più di cinque punti una volta a testa.

Il campo ribolliva, mancavano pochi minuti alla fine quando il giocatore del Maddaloni  “Napoleone!”infilò quattro canestri consecutivi dalla grande distanza. Per fortuna che i canestri valevano ancora due punti. Nigrisoli imbeccato da Emidio Testoni andò a marcare il cecchino. Perdemmo quindi un cestista che sotto canestro insieme a Romano Nardi avevano mantenuto Roseto in gioco.

Non ricordo il punteggio, ricordo solo la differenza dei punti. Il Maddaloni a tre quattro minuti dal termine era in vantaggio di cinque punti quando all’improvviso un fischio di un arbitro assegnò il quinto fallo a Nigrisoli. Un fallo che solo l’arbitro aveva visto. Col senno di poi  in tutta onestà debbo riconoscere che l’arbitraggio era stato egregio ma quel fallo venuto dal nulla ci metteva davvero in cattive acque.

Il pubblico era inferocito e l’invasione di campo era nell’aria. Alcuni facinorosi erano già entrati in campo e la partita era stata interrotta. Dalla parte della tribuna Nord regno incontrastato dei pescatori, ce n’era uno che continuava ad incitare all’invasione.

Il momento era critico. Dalla parte della panchina avversaria sopraggiunse il Maresciallo Porzio con due carabinieri di leva, giovanissimi  che pallidi in volto seguivano il Maresciallo che si diresse verso i facinorosi della zona Nord. La partita era ancora sospesa e così anche il boato del pubblico. Tutti gli sguardi era rivolti verso i tre carabinieri che camminavano lentamente in mezzo al campo.

Il Maresciallo Porzio avanzò fin sotto la piccola ringhiera che divideva il campo dal pubblico, alzò la mano indicando il pescatore che essendo di spalle al campo continuava ad incitare gli amici che silenziosi gli indicavano il Maresciallo. Giratosi si trovò dinnanzi al maresciallo che ingiunse sempre a gesti di scendere verso di lui, Non si sentiva una mosca volare, il pescatore scese in campo e il maresciallo ordinò ai due giovani in divisa di mettersi ai lati del pescatore.

Con il Maresciallo che li seguiva d’appresso li fece uscire dal campo e ordinò loro di portare il pescatore in caserma e di aspettarlo. Quando il pubblico vide il pescatore in mezzo ai due carabinieri cominciò ad inveire contro le forze dell’ordine senza  offendere. Il Maresciallo Porzio era benvoluto e rispettato pertanto si continuava ad urlare che stavano sbagliando perché il pescatore era un uomo onesto e che i carabinieri avrebbero fatto meglio portare in caserma i ladri e non un padre di famiglia onesto lavoratore.

Usciti i tre uomini dal campo, il Maresciallo andò a sistemarsi nelle vicinanze dei facinorosi. La partita continuò con una palla contesa e con un Emidio Testoni “Magico” che infilò cinque canestri
In non più di due minuti rubando tre palle ai giocatori avversari. La partita finì a favore della nostra squadra, per la cronaca vincemmo con un canestro di differenza.

Era presto per la cena e poi c’era da vedere come era andata a finire la storia del pescatore. Il Bar sportivo pullulava di gente. Si stava pensando di chiamare un avvocato che cercasse di non far arrestare il pescatore fermato. Si stava ragionando su chi chiamare quando all’improvviso apparve  il pescatore sorridente. Fu subito circondato da una folla di tifosi che gli chiedeva di raccontare come mai non era stato arrestato.

Si venne a sapere che era stato portato in caserma e messo a sedere nell’ufficio del Maresciallo ad aspettare che tornasse dalla partita. Tornato che ebbe, Il Maresciallo entrò nel suo ufficio e apostrofando il pescatore dicendogli: “Ti trasformi durante le partite sia di basket che di calcio. È ora che la fai finita. Io posso arrestarti oppure diffidarti dal vedere tutte le partite sia di calcio che di basket, scegli cosa vuoi fare. Adesso ti rimando a casa ma non ti azzardare a fare casino durante una partita altrimenti per te ci saranno solo guai. Tornatene a casa e non farti più notare durante una partita, mi sono spiegato?”.

Confuso e contrito il pescatore accenno ad un si, si alzò dalla sedia per uscire dall’ufficio e con la porta d’ingresso ormai aperta, si voltò verso il Maresciallo Porzio dicendogli: “Marescià, ma ha vinto Roseto?”... dandosela poi a gambe, perché il maresciallo fece finta di corrergli dietro.

Il pescatore disse che il Maresciallo si era comportato da brava persona quale era e l’aveva rimandato a casa solo dietro la sua parola d’onore di non far più casino durante le partite. Per la cronaca il pescatore tornò a vedere le partite mettendosi nelle zone dei tifosi più calmi.

Ripensandoci, quella sera il Maresciallo Porzio compì un capolavoro di strategia militare. Come spesso ripeteva: “Prevenire è meglio che curare”. L’invasione era già iniziata e, se non fosse intervenuto con tanta sicurezza facendo valere il suo carisma e la forza della divisa che indossava, sicuramente ci sarebbe stata un’invasione di campo, Roseto avrebbe perso la partita a tavolino e ci sarebbe stata la squalifica del campo.
Enzo Corini

“NAPOLEONE” ERA MANFREDO FUCILE.
Caro Luca,
Enzo ricorda bene quell’episodio.
Quello che posso dire è che il giocatore in questione era Manfredo Fucile, straordinario tiratore di Maddaloni, che, se ci fosse stato il tiro da tre punti all’epoca avrebbe fatto sfracelli. Fucile, quasi in ogni stagione, contendeva a Sandro De Simone il titolo di capocannoniere del campionato.
Posso aggiungere che, quella volta, si rischiò veramente l’insurrezione. Mio padre spostò l’attenzione sul finto arresto, distogliendola da quello che accadeva in campo. E il Roseto vinse pure…
Altri tempi.
Ci vediamo a Roseto.
Giampiero Porzio



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ENZO CORINI


23 settembre 2007
Rosetanità
A “MARINANDO” VINCE UNA SCUOLA DI ROSETO!
Lo spettacolo teatrale “Talafin” vince la Coppa del Presidente della Repubblica.
https://www.roseto.com/scheda_news.php?id=8222

4 luglio 2012
Storie Rosetane
ENZO CORINI: UN QUADRO IN ONORE DEL MARESCIALLO PORZIO.
Il racconto di un bel gesto, nell’intervista al figlio del Maresciallo, Giampiero Porzio.
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