Elezioni Politiche 2018
INTERVISTE AI CANDIDATI ROSETANI: VALENTINA CORNELI.

L’intervista alla candidata del Movimento 5 Stelle.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Domenica, 25 Febbraio 2018 - Ore 15:00
Carta d’identità. Si presenti agli elettori dicendo quanti anni ha, qualcosa della sua famiglia, qual è il suo lavoro e per quale forza politica è candidata/o.
«Per gli elettori che non mi conoscono, ho 31 anni, famiglia materna rosetana da generazioni, da sempre operante nel turismo e nel commercio. Io sono un avvocato, sono specializzata in diritto amministrativo e scienza dell'amministrazione, ho collaborato e collaboro con la cattedra di diritto costituzionale presso l'Università degli Studi di Teramo e sono candidata nel listino proporzionale per il MoVimento 5 Stelle».

Da quanto tempo fa politica?
«Ho sempre avuto una grande passione per la politica e sono sempre stata una cittadina "attiva" (in campo sociale e culturale), ma solo da quando è nato il Movimento ho deciso di aderire ad un progetto politico in senso stretto».

Quali incarichi ha ricoperto finora, in conseguenza del suo impegno politico (sindaco, assessore, etc.)?
«Non ho ricoperto incarichi, ma sono stata candidata come consigliere regionale con il Movimento nel 2014».

Chi è il personaggio storico (politico o no) che più la ispira e per quale motivo?
«Bellissima domanda, ma è difficile rispondere... Gandhi, Nelson Mandela, Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, ad esempio, sono personaggi quasi mitologici per me. Comunque voglio essere più concreta e faccio solo due nomi: Margherita Hack, la signora delle stelle, che ha dimostrato al mondo come una donna possa distinguersi solo per meriti scientifici, personalità e purezza di ideali, e Dario Fo, che è stato così vicino al nostro Movimento. Non dimenticherò mai le sue parole dal palco dello Tsunami Tour nel 2013: "Nel dopoguerra dovevamo cambiare l'Italia ma non ci siamo riusciti. Fatelo voi per favore! Non mollate!". Anche se ci ha lasciati, lo portiamo nel cuore e combatte insieme a noi».

Perché ha scelto di candidarsi per questa tornata elettorale nazionale?
«Credo che questo sia un momento storico in cui possiamo davvero scrivere il futuro di questo Paese e sento il dovere di fare la mia parte».

Cosa si sente di promettere agli elettori che la voteranno?
«Mi sento di promettere che farò qualsiasi cosa per essere all'altezza delle loro aspettative, per non deluderli e per riportare la voce dei cittadini all'interno delle istituzioni. È questo il senso del nostro progetto politico».

Attualmente, quali sono i 3 maggiori problemi dell’Italia e cosa proporrebbe lei per risolverli?
«L'Italia è prima di tutto un Paese in cui l'economia stenta (per usare un eufemismo) a crescere, in cui ci sono ormai 10 milioni di poveri e i giovani non hanno alcuna prospettiva per il futuro; come conseguenza di ciò, stanno riemergendo antichi spettri, come l'odio razziale e si stanno slatentizzando nelle persone gli impulsi più violenti e più barbari; l'Italia, ahinoi, è un Paese in cui la "cultura" dell'illegalità, la corruttela e i metodi più o meno latamente "mafiosi" continuano a farla da padrone. Per risolvere questi problemi è necessaria una politica che abbia una visione prospettica di sviluppo economico, che guardi solo all'interesse della collettività e non sia più permeata da interessi corporativi; è necessario che lo Stato torni ad investire, soprattutto con misure di inclusione sociale e - per rilanciare l'occupazione - anche nell'innovazione e nella formazione dei giovani. Lo scontro deve essere sedato, la rabbia incanalata in un progetto costruttivo, e il dissenso trasformato in un circuito circolare di controllo della politica che deve tornare ad essere solo al servizio del cittadino».

Qual è la vocazione dell’Italia (o le principali vocazioni), da valorizzare per un sano e corretto sviluppo?
«L'Italia è il Paese più bello del mondo e non è una frase retorica. La vocazione dell'Italia è il turismo, la cultura, sono le eccellenze “Made in Italy”, il settore agroalimentare. Tutto ciò non è "delocalizzabile", e nel mercato globale ci pone in una posizione in cui non abbiamo competitors».

Se lei andasse al governo con la sua forza politica, in quale settore le piacerebbe operare per contribuire al miglioramento dell’Italia?
«Per la mia formazione e per il mio background (ho un dottorato di ricerca in diritto costituzionale e mi sono occupata a livello scientifico di immigrazione e di cooperazione internazionale), mi piacerebbe operare nell'ambito degli affari costituzionali o della politica estera».

Come può uno stato sovrano come l’Italia agire anche con misure “originali”, essendo inquadrata nell’articolato complesso delle direttive Europee e come si possono gestire al meglio i rapporti comunitari?
«Il progetto eurounitario nasceva con i migliori propositi, l'Europa doveva essere uno spazio comune di condivisione di diritti, in cui tutti i cittadini europei avessero la "possibilità di godere di quelle semplici gioie e di quelle speranze che fanno sì che la vita valga la pena di essere vissuta" (ricordando il discorso alla gioventù accademica di Churchill). Purtroppo questo sogno è svanito e l'Europa è diventata altro. I rapporti con l'Europa vanno completamente rivisti, è necessaria una volontà politica forte che si imponga a livello europeo per contrastare quelle scelte che promanano da organi tecnocratici non rappresentativi. Dobbiamo lavorare affinché l'Europa torni ad essere un'Europa dei diritti e dei popoli. Difficile parlare in poche righe del sistema delle fonti del diritto europeo che è realmente molto complesso, ma mi limito a ricordare che il "fiscal compact" - che ci ha imposto quei vincoli di pareggio di bilancio e imposto misure draconiane di taglio al welfare - non è nemmeno una norma di diritto europeo (trattato, regolamento, direttiva), bensì un trattato internazionale».

Quanto spenderà per la sua campagna elettorale?
«Certamente poco rispetto ai candidati delle altre forze politiche. Noi restituiamo alla collettività i rimborsi elettorali, non abbiamo "sponsor" che finanziano la nostra campagna elettorale, quindi facciamo tutto con i nostri sforzi e con le piccole donazioni volontarie dei cittadini che ci sostengono».

Ci dica 3 aggettivi che la rappresentano a livello personale.
«Determinazione, gentilezza, sensibilità».

La cosa che più non sopporta nelle altre persone?
«L'ipocrisia e la superficialità».

Di cosa ha bisogno la politica italiana per tornare ad essere credibile, appassionante e quindi riportare una decente percentuale di elettorato a votare?
«Credo che il Movimento 5 stelle abbia contribuito a questo scopo, riavvicinando i giovani alla politica e cercando di riportare al centro del dibattito politico concetti e valori quali la legalità, l'onestà, la partecipazione. Ma si deve fare ancora di più, investendo nella scuola e nella cultura».

Lei è di Roseto degli Abruzzi, quale crede che sia la vocazione (o le vocazioni) della nostra città?
«Certamente il turismo e le piccole attività commerciali, che devono essere finalmente sostenute e messe nelle condizioni di lavorare e di farlo bene e serenamente».

Qual è il bene più prezioso della nostra città, a suo avviso?
«Roseto è una città bellissima e con grandi potenzialità a livello turistico».

Ci dica 3 azioni che pensa siano supportabili, una volta parlamentare, per il miglioramento di Roseto degli Abruzzi e del territorio.
«I cittadini di Roseto in difficoltà economiche dovranno poter fruire del reddito di cittadinanza, uno strumento che, tra l'altro, li sottrarrà una volta per tutte al ricatto politico; le piccole e medie imprese, quindi i commercianti, gli agricoltori, gli albergatori, i ristoratori, i balneatori e così via, dovranno essere sostenuti da politiche economiche e da politiche fiscali adeguate, poiché allo stato attuale molti lavorano senza riuscire nemmeno a coprire le spese di un'attività in cui, magari, hanno investito tutto ciò che avevano; il turismo deve essere massimamente sospinto e rilanciato e il nostro territorio, il nostro mare, la nostra riserva e le nostre colline dovranno essere tutelate in qualsiasi modo perché il nostro ambiente è molto fragile e troppo prezioso».

Ultima domanda: quali pensa siano le azioni da portare avanti per dare un governo stabile alla società di basket cittadino, il Roseto Sharks, per farlo restare nella pallacanestro di vertice?
«Un'idea potrebbe essere quella presente nel nostro programma per il rilancio del settore sportivo, che vorrebbe incentivare la partecipazione dei tifosi alle società sportive, facendo loro acquistare quote societarie e introducendoli nella governance delle società. In particolare io penso sia necessario puntare sul rinnovamento completo delle strutture da mettere a disposizione delle squadre giovanili, per attingere a nuove forze che rilancino il futuro della società e la possano riportare ai vertici dei campionati; credo si debba ridare lustro ai tornei estivi, se avessero grande visibilità si potrebbero intercettare sponsor per la prima squadra; tramite il Ministero del Turismo che istituiremmo se andassimo al Governo, potremmo creare degli eventi ad hoc per promuovere la cultura cestistica, per onorare la lunghissima e fulgida tradizione della nostra città. Colgo l'occasione per invitare i cittadini rosetani alla presentazione della parte del nostro programma dedicata allo sport, martedì 28 alle ore 11, presso l'Aurum di Pescara, con Alessandro Di Battista e Zdenek Zeman».

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Elezioni Politiche 2018
CARISSIMI CANDIDATI ROSETANI, VI RICORDIAMO L’INTERVISTA...
Pubblichiamo le 18 domande inviate ai 5 candidati rosetani alle Politiche 2018, sperando nelle loro risposte, come promesso.
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Stampato il 04-18-2024 23:58:40 su www.roseto.com