Paolo Moretti
LE OLIMPIADI DELLE LATINE

Paolo Moretti, ieri campione ed oggi allenatore, ci scrive le sue impressioni.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 01 Settembre 2008 - Ore 17:00
Cercando di mettere a frutto nel migliore dei modi questo periodo di inattività, mi trovo a guardare tutte le partite presenti nel mio mini archivio d\'allenatore, e tutto quello che le varie televisioni offrono nel piccolo schermo.

Gli ultimi due appuntamenti più succulenti proposti dai vari palinsesti, a dire il vero piuttosto poveri per gli amanti della palla a spicchi, sono stati la Nazionale Italiana impegnata nelle qualificazioni ad Euro 2009, ed il torneo Olimpico di Pechino.

Alle Olimpiadi cinesi la squadra targata NBA ha vinto la medaglia d\'oro e forse questa non è una notizia, ma se si va ad analizzare con attenzione qualche dettaglio, si potrebbero accendere diverse discussioni.

Le due nazionali piazzatesi al secondo e terzo posto, ad esempio, mi hanno per diversi motivi impressionato, e se proprio volessi esagerare addirittura colpito tanto quanto la non sorprendente strapotenza fisica di Bryant, James, Wade e Howard.

L\'Argentina mi è piaciuta molto, detto che la prima sfortunata uscita contro un\'ottima Lituania le ha precluso la possibilità di evitare gli USA nel tabellone ad eliminazione diretta. Mi sarebbe piaciuto vedere uno scontro Argentina-Spagna, per stabilire quale delle formazioni \"umane\", poteva ambire alla palma di migliore squadra anti-Dream Team!

Nella semifinale contro gli USA, i biancocelesti hanno perso il loro miglior giocatore e leader indiscusso, Ginobili, e presto si sono trovati sotto di 20, risalendo e tenendo contro Wade e compagni, che li avrebbero sbranati molto volentieri (giusto perchè si erano permessi di vincere il titolo olimpico quattro anni prima), dimostrando grande compattezza e solidità.

Il mio personalissimo MVP: Carlos Delfino. L\'ex Viola e Fortitudo, pur essendo in possesso di talento fisico e tecnico superiori, non mi aveva mai fatto venire gli occhi lucidi, perchè non lo avevo mai visto dare continuità alle sue prestazioni ad alto livello; le tre partite offerte al grande pubblico di quarti, semi e finale per il bronzo, sono state prove da vero campione. Forse a Detroit qualcuno si farà qualche domanda!

Encantado dalle furie rosse.

La Spagna ha sciorinato veramente uno spettacolo dietro l\'altro, a partire dall\'incontro con gli Stati Uniti nel gironcino, dove si sono palesemente coperti; tatticamente dove hanno pressato, concedendo i 28 metri ad una squadra che su tutto il campo è incontenibile, e tenendo in panchina giocatori chiave come la stella Pau Gasol.

In finale c\'hanno provato di brutto e senza il play di Toronto, Josè Calderon, ci sono andati maledettamente vicino: meno 3 a 90\" dal termine con la bomba di Jimenez dall\'angolo che si stampa sul ferro prima che lo show finale di Kobe chiudesse i conti.

Attenti in ogni situazione di transizione difensiva, tanta tattica, ed una profondità di giocatori utili e di talento da fare impressione.

Il mio personalissimo MVP: Rudy Fernandez e Ricky Rubio.

Mi esprimo purtroppo solo sulla base delle due partite giocate dalla Spagna contro gli USA, ed ovviamente il mio giudizio è fortemente influenzato dalla magnifica finale giocata da entrambi; ciò premesso, il diciottenne è a dir poco clamoroso, personalità e letture che per la sua età mi fanno rimanere a bocca aperta … straordinario.

Per quanto riguarda Rudy, una partita quasi perfetta contro gli avversari peggiori, con la ciliegina della schiacciata nella testa del signor Howard da Orlando; penso che a Portland, sua prossima destinazione, si siano compiaciuti per la scelta, vedremo!


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