Demis Cavina: Quelli che la LegaDue.
VEDO, PREVEDO, STRAVEDO… (PARTE SECONDA)

Coach Demis Cavina, alla guida di Udine, analizza la Legadue 2009/2010.

Udine
Giovedì, 01 Ottobre 2009 - Ore 00:30
Cari Amici Rosetani,

proseguiamo nella carrellata delle squadre di legadue del mio personalissimo ranking. Prima però devo (ri)precisare che sto dando giudizi sulle squadre a prescindere dal ranking. Nei vari gruppi l’ordine è assolutamente casuale onde evitare (rileggetevi quello scritto la settimana scorsa) di urtare la suscettibilità di qualche mio “amico”.

GRUPPONE PLAY OFF

RIMINI “AMARCORD… NON FELLINIANO”.
Il grande ritorno di Carlton Myers, la conferma (non scontata visto le offerte) di coach Sacco, di Scarone, Zanus Fortes e Gurini insieme a tre stranieri di grande spessore come Bennerman, Ebi (ex Ferrara) e Bernard (centrone di peso e tecnica) danno a Rimini la sicurezza che quest’anno non si rischierà. Anzi, vista l’esperienza del coach e dei giocatori, sarà un problema incontrarla quando le partite conteranno. Avranno spazio anche i giovani Moreno ed Eliantonio (ormai da 3 anni in Legadue).

PISTOIA “PAOLINO ROCK BAND”.
Li ho visti giocare seppur incompleti in precampionato, li ho rivisti con la stessa identità con cui avevano trovato una grande salvezza lo scorso anno. Moretti ha riplasmato una squadra interessante, atletica ed ostica da incontrare. Il play Skinn (dalla Francia) è da cinque stelle, così come super è l’ala Slay (l’unico dubbio sull’ex Capo D’Orlando è la tenuta fisica). Phillips (lungo comunitario) ha già conosciuto i metodi del coach a Livorno. Poi l’anima italiana: capitan Toppo, Infanti (confermato) Casini (mancino passaportato), Canavesi (in cerca di riscatto nel dopo Imola) Berti e Basile. Affamati e rock..iosi quanto basta.

IMOLA “ANNO NUOVO… OBBIETTIVI NUOVI”.
Il nuovo presidente Salvi (assieme al solito pool di soci) ha voltato pagina. Secondo me proprio per non vedere Imola in fondo al ranking estivo come tutti gli anni (abitualmente da sei o sette consecutivi). Coach esperto come Lasi (su, dai Maurizio, passano per tutti), leader esperti come Whiting ed Ezugwu, una fresca seconda scelta NBA come Vaden ai quali si aggiunge Amoroso (ala pivot appena passaportato). L’altra novità importante è che mai (nel passato prossimo) Imola ha avuto 10 giocatori 10. Amoni (ex Sassari come Whiting ed Ezugwu), Bolzonella (talentuoso play), Casagrande (di ritorno dal prestito), Masoni (mancino computerizzato per come gioca), Fazzi (ritornato definitivamente a casa con i gradi di capitano) e Bruttini (lungo tutto fare di grande impatto).

REGGIO EMILIA “PRODUCIAMO GIOIELLI”.
Il motto è sempre quello. Facciamo giocare i nostri. E ne vendiamo comunque tutti gli anni. Reggio rimane infatti la società più prolifica per quel che concerne la costruzione di giocatori, innumerabili quelli ceduti alle minors. Coach Ramagli lo sa e procede nel suo lavoro. Doveva esserci ridimensionamento; c’è stato ma rimane un’ottima squadra. Solo un USA (Smith ex casale), due europei (il diciannovenne Kudlacek e l’esperto Slanina), sono rimasti Fultz, Boscagin, Verri, Melli (di ritorno dopo il brutto infortunio, forza Nicolò) ed Ancellotti. Tornato dal prestito Pugi mentre il ruolo della chioccia lo vestirà Frosini.

SCAFATI “TESTA BASSA E PEDALARE”.
Dopo l’exploit dei play off appena passati, non mi fido più dei campani. Quest’anno a maggior ragione avendo costruito un gruppo molto esperto con un coach, Gresta, che in passato aveva trovato la promozione con Jesi. Goss e Young hanno 50 punti in canna (ma se fanno 40 nessuno si lamenta), Busca, Ruini e Gkioulekas portano esperienza e talento. Sotto canestro il pivot Johnson (passa portato visto ad Imola in preseason tempo fa) e Ianes, che con Palombita e Fattori rappresentano tre grandi novità arrivate dalla cadetteria.

JESI “SENZA MAGGIOLONE… SI PARTE IN QUARTA”.
Il primo dictat di coach Vanoncini è correre. Perso quello che negli ultimi anni è stato il miglior italiano di Legadue, nelle Marche hanno radicalmente cambiato rotta. Squadra dal talento distribuito, più perimetrale a cui piacerà tanto giocare a campo aperto. Il playmaker brasileiro (Paulino che già sostituì Maestranzi a gettone lo scorso anno)e la guardia funambolica (Tommy Adams) non lasciano spazio a dubbi. Al loro fianco si alterneranno l’albanese N’Doja e l’ex Livorno Giuri, mentre sotto le plance oltre ai ritrovati Boykin e Raminelli, il comunitario Wleskowsky. A guardia di tutto il progetto il… Lupo Rossini, l’inossidabile capitano.

PAVIA “NON SOTTOVALUTATECI”.
Verrebbe da dire half and half. Il confermato coach De Raffaele ha scelto la linea mista. Volcic, Bencaster, Colussi (confermati) e Young (proprio l’Alvin ex reggiano) rappresentano la polizza assicurativa di un gruppo che crescerà tanto se il connubio esperti/giovani riuscirà a fondersi in continuità. Ammannato (lungo confermato come anche Pomenti), Chiumenti, Winkelman (giovanissima ala made in USA), Raspino (atleta pazzesco che mi ha fatto un’ottima impressione in preseason) e D’Agostino sono le giovani leve dalle quali, proporzionalmente alla loro crescita, dipenderà molto dei risultati della squadra.


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