Fischi Mondiali – Luigi Lamonica
TURCHI SUL VELLUTO… E CHE EMOZIONE GLI INNI NAZIONALI!

Luigi Lamonica, arbitro abruzzese ai Mondiali in Turchia, ci racconta la sua esperienza. Puntata 12 del 5 settembre 2010.

Istanbul (Turchia)
Luned́, 06 Settembre 2010 - Ore 02:00
Ciao a tutti.
 
Come temevo, la scorsa notte non è stata delle migliori. Per prendere sonno mi sono rigirato 100 volte. L\'ultima che mi ricordo, per  aver controllato l\'orologio, erano le 2.45. Poi mi sono svegliato alle 5  e per riprendere sonno... ma sono sensazioni che ti danno una carica positiva, anche se lì per lì ti fanno alquanto imbestialire. E’ il dazio da pagare quando ti rendi conto che hai davanti una giornata importante.

Alle 7.30 come al solito è suonata la sveglia, con in programma il  risveglio stile villaggio turistico: stretching e corsa sul lungomare. Il tempo faceva pena, il sole era scomparso e all\'orizzonte solo nuvoloni, che non promettevano nulla di buono. Ed infatti, dopo avermi educatamente fatto terminare il mio "risveglio muscolare", le nuvole hanno partorito pioggia. E non uno di quei begli acquazzoni di fine estate, che in 15 minuti fa venire giù il finimondo e poi torna tutto sereno. No, quella pioggerellina all\'inglese che mi da un fastidio! Per fortuna, dopo un\'oretta è tutto finito, anche se il sole… manco in fotografia.

La mattinata è passata in relax, chiacchierando del più del meno con Arteaga, collega spagnolo che mi aggiornava della situazione in ACB. Gli arbitri spagnoli, dopo mesi di trattativa con la loro controparte e dopo aver effettuato anche uno sciopero, alla fine dello scorso campionato hanno chiuso la trattativa e raggiunto un accordo: hanno ottenuto il diritto ad una pensione, una buonuscita, trattamento medico con una polizza ad hoc, i diritti per lo sfruttamento dell\'immagine. Più andava avanti e più mi accorgevo che la Spagna, a tutti gli effetti, è un bel passo avanti a noi e più lui continuava ad elencarmi i risultati ottenuti, che hanno costretto la controparte ad un notevole investimento, più mi chiedevo: "Il sistema economico spagnolo è più in crisi che da noi, eppure hanno trovato le risorse per tutto questo". Io credo che quando si ha la volontà e, soprattutto, il rispetto del lavoro altrui, non bisogna far sì che il denaro blocchi tutto. Se si riconosce ai propri collaboratori o dipendenti o consulenti o come vogliamo chiamarli, una alta professionalità, questa va rispettata e tenuta in considerazione. E non parlo solamente dal punto di vista economico. D\'altra parte, in campo sportivo, la Spagna è considerata al momento, visto i risultati conseguiti in tutti gli sport negli ultimi anni, un modello da copiare.

Un “bravo” agli arbitri spagnoli, che hanno saputo far valere le loro ragioni e, soprattutto,  la loro professionalità… con un pizzico di sana invidia!

Dopo pranzo, ho fatto una camminata tanto per ammazzare il tempo. La partita si avvicinava e la tensione iniziava a farsi sentire: che bello non essere un robot ed avvertire questi messaggi che arrivano al cervello.

Arrivato all\'Arena, si avvertiva nell\'aria una certa elettricità. La partita precedente, Slovenia-Australia, era senza storia e tutti attendevano che a scendere in campo fossero i giocatori della Turchia.
 
Depositata la borsa nello spogliatoio, mi sono fatto accompagnare nel piccolo sky box che uno degli sponsor ha riservato per noi arbitri, con tanto di snacks, frutta, bevande a disposizione e anche alcune portate di catering di alto livello. Il pranzo non era stato molto abbondante, così ne ho approfittato per mangiare una specie di Mars, ma credo sia stato più per un fatto nervoso che per vera e propria fame.
 
I miei colleghi, che non erano stati designati per le gare di oggi, avevano fatto piazza pulita. C\'erano piatti e bicchieri dappertutto e due ragazzi, che avevano cura del buffet,  non erano fermi un momento per mantenere in ordine il box.

Fatto quello che dovevo, ho raggiunto lo spogliatoio ed ho iniziato il riscaldamento pre partita.
Al momento dell\'ingresso in campo il colpo d\'occhio era notevole: esaurito e grande attesa. Sicuramente, nel mio ormai noto "libro delle memorie", 2 sono i momenti che vi rimarranno scolpiti: il boato alla presentazione di Turkoglu, idolo locale e giocatore con diversi anni di NBA ad altissimo livello alle spalle, ed il momento in cui gli altoparlanti hanno trasmesso l\'inno Nazionale Turco.

Alcuni popoli non devono essere forzati per cantare l\'inno del proprio paese, come invece succede da noi. Lo hanno nel loro DNA, è un “must”. Si fa e basta!
Cosi ho sentito e visto cantare da tutti l\'inno turco. Anche gli ufficiali di campo, senza il minimo imbarazzo, con la mano sul cuore… fossero essi musulmani o cristiani. E dire che poco prima era stato eseguito l\'inno francese, la famosissima “Marsigliese”, che credo sia l\'inno nazionale più bello del mondo. Personalmente, ogni volta che lo ascolto, in queste occasioni, mi fa venire la pelle d\'oca a me, italiano. Non capisco come gli atleti francesi che lo ascoltino prima delle loro performance non siano tutti… campioni del mondo!

La partita è stata bella per due quarti, poi la Turchia è andata avanti ed ha chiuso la partita con quasi 20 punti di scarto. Nonostante la differenza di punteggio, c’è stato da divertirsi - ed anche parecchio - con i miei due colleghi Estevez e Sanchez, davvero 2 bravissimi arbitri (Estevez, argentino, ha già arbitrato una finale olimpica, a Pechino, e non per caso).

Domani riposo, ma per non perdere l\'abitudine e in previsione della doppia seduta di test atletici che mi aspetta al mio ritorno (Eurolega e raduno precampionato) domattina solito appuntamento con la sveglia alle 7.30.

A domani.  
 
[La PARTITA]
TURCHIA-FRANCIA 95-77
 
[Il MONDIALE sul WEB]
Il sito ufficiale della FIBA (inglese)
Wikipedia (italiano)
 






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