Fischi Mondiali – Luigi Lamonica
LUIGI LAMONICA ARBITRO DELLA FINALE FRA TURCHIA E USA. PASSATE PAROLA!

Luigi Lamonica, arbitro abruzzese ai Mondiali in Turchia, ci racconta la sua esperienza. Puntata 18 del 11 settembre 2010 e… l’emozione in diretta della designazione!

Istanbul (Turchia)
Domenica, 12 Settembre 2010 - Ore 02:30
Buongiorno da Istanbul.

Sono rimasti soltanto due giorni ed iniziano ad essere i più pesanti. Quando arrivo a questo punto delle manifestazioni, non so mai se essere contento di preparare le valigie per il ritorno o se chiedere al tempo di fermarsi per una frazione, un’oretta, una mezza giornata diciamo, e concedermi - come in uno di quei film che si vedono al cinema – di muovermi mentre tutti gli altri rimangono fermi sul posto.
 
D’ora in poi ci saranno tante di quelle cose da fare che troverò il tempo per i ricordi sull’aereo del ritorno. Tra valigie, saluti, e - perché no - eventuali designazioni, queste 48 ore voleranno e, comunque andrà a finire, il groppo in gola domani sera sarà duro da ingoiare.

Questa mattina al risveglio ho trovato 2 SMS particolari di due amici, che hanno reso l\'inizio di questa giornata veramente speciale. Ci sono emozioni che a parole si fa fatica a descrivere, ma che hanno un valore prezioso come il legame che mi unisce a loro due, tra tanti, in modo particolare. E allora tocca rispondergli a questi amici speciali…
 
Caro Polpetta, sappi che sono fiero di avere avuto una “guida” come te, anche se tante volte mi hai fatto arrabbiare, perché sei più "cucciòn" (“cocciuto” in dialetto abruzzese, n.d.r.) di un abruzzese e spero che quel bicchiere di vino, di cui mi hai parlato nel tuo SMS, potremo berlo insieme a Treviso, al clinic di Eurolega.
 
Caro Roberto, voglio dirti grazie per tante cose, ma soprattutto della nostra amicizia, che rimarrà per sempre a ricordarmi quanto l\'arbitraggio ha saputo trasmettermi e a migliorarmi, facendomi capire che la vita non può essere solo un campo ed un fischietto, perchè tutto può accadere in una frazione di secondo  e cambiare tutto. Poi ti volevo dire che non perdi occasione di dimostrare quanto sei geloso del fatto che io i capelli li ho ancora, anche se sono bianchi e - come suggerisci tu - sarebbero da colorare con un po’ di henné comprato al bazar. Purtroppo, amico mio, i tuoi sono solo un ricordo lontano, come la foto che ti ritrae quasi come un gaucho della pampa – novello Luis Scola – sulla tua patente ormai scaduta, ma che custodisci gelosamente… solo per far vedere che quando sei nato i capelli li avevi anche tu!

Salutati i miei due amici, ecco un\'altra bella notizia: Elvira – di cui vi ho parlato più volte nel mio diario – sta meglio. Talmente meglio che adesso deve soltanto abituarsi al nuovo "motore". E’ un po’ come quando compri una macchina nuova: all\'inizio consuma un po’ di più, poi, con il passare dei chilometri, tutti i meccanismi si oliano alla perfezione, va a regime e sei felice e contento che le notizie avute dalla "casa madre" (leggi “dottori”) erano affidabili. Conoscendola un po’, lo sento che il reparto di terapia intensiva le sta un po’ stretto, ma sono sicuro che presto tutto tornerà come prima. Elvira e Nazzareno sono due persone speciali, a cui a modo mio voglio un bene infinito e gliene vorrò per sempre, non smettendo mai di ringraziarli per la loro disponibilità, riservatezza ed altruismo che hanno sempre dimostrato a me e alla mia famiglia. Accidenti, mentre scrivo il vento deve avermi mandato “qualcosa” in un occhio!

Sono in piscina e l’argomento è - manco a dirlo - il toto-designazioni: tutti hanno una idea sul come e perché e quando. Io la mia idea me la sono fatta il giorno della visita ad Aghia Sofia. Mentre tutti noi facevamo i turisti, scattando fotografie e ricevendo informazioni dalla nostra guida, Kotleba - il nostro Gran Capo - ci scrutava, ci cercava con il suo sguardo apparentemente distratto che invece vede tutto, chiamava uno ad uno i commissari, i valutatori, ci parlava un po’. E’ lì, in quella mattinata, che secondo me ha deciso le designazioni per le partite di oggi e domani.
 
Logicamente, molto dipenderà dalle squadre che giocheranno la finale. E’ scontato per tutti che se la Lituania non dovesse giocare la finale, Romas Brazauskas - uno dei più bravi arbitri di sempre, arrivato all\'ultimo torneo della sua carriera - sarà una dei tre arbitri per la finalissima. Comunque Kotleba, dall\'alto della sua esperienza, ha già fissato tutte le terne a seconda delle eventuali partite che si disputeranno domani. Quindi, a mio parere è inutile farsi venire un esaurimento: prendiamola come viene, considerando sempre che io e il mio amico Vittorio - sulla panchina di Porta Napoli a Sulmona, al nostro esordio in un Campionato Interregionale - ci saremmo buttati nel fuoco solo per avere una chance un giorno di arrivare a vederlo da spettatori un Campionato Mondiale. Figuriamoci partecipare e fischiare qualche partita…

Ore 15.00. Ho capito, avete proprio deciso di mettermi KO oggi. Ho appena ricevuto un SMS di Carmelo, che già il fatto che mi saluti "con tutto il cuore" – quindi con tutto il suo lato sinistro – mi rende felice. Ma Carmelo ha fatto di più: ha notato una cosa che non avrei mai immaginato che qualcuno notasse e che ha mandato un altro alito di vento, il quale ha riempito i miei occhi di quello strano, fastidioso "pulviscolo", che è tanto difficile da togliere via. Grazie a te Carmelo, a Francesco, a Paola e Fiorella del CIA a Teo e Giancarlo, ma soprattutto grazie a quei fantastici ragazzi della Scuola, che in quelle due serate mi hanno fatto riaprire le pagine del  mio libro  e pescato da lì tutti i ricordi che  mi hanno accompagnato in tutti questi anni fino ad arrivare a Pechino ed Istanbul.
 
12 settembre 2010, ore 01.45.
Avete mai visto la vostra vita scorrervi sotto gli occhi, nel lasso di tempo in cui si legge un SMS? A me è successo!  Dieci minuti fa accendo il mio telefono italiano, che qui in Turchia mi sta dando solo una marea di problemi e - dopo un po’ - arriva un SMS. E’ del solito Rigas, il più veloce di tutti, come sempre. Dice: "Congratulazioni, la meritavi!"… meritavo, ma cosa?
Niente scherzi: lo sapevo a cosa alludeva, ma come fai a non emozionarti, anche se è avvenuto con un SMS?
 
Sì, emozionato è la parola giusta, anche se ho provato qualcosa di più: un brivido freddo, come se qualcosa all\'improvviso mi toccasse e mi facesse tornare lucido. Io penso di sapere cosa sia stato, ma non esistono parole  che possano descrivere la sensazione… anzi no, esistono ma non posso dirlo, perchè non è possibile.

Vorrei che tutte le persone che mi hanno seguito su questo diario - che è stata un\'idea geniale di Luca a cui non smetterò mai di dire grazie - quelli che mi hanno messaggiato e mandato e-mail, fossero qui vicino a me, per condividere questa gioia pazzesca che mi accompagnerà per lungo tempo.

Vittorio, Enrico, Tiziano, Roberto, Angelo, Marcelo, Carmelo, Marco e tanti altri, ancora voi tutti che mi avete seguito, accompagnato, consigliato in questi anni, voi avete reso meraviglioso questo momento, perché è con voi che ho condiviso le tante emozioni di questi anni e con voi ho sognato, di arrivare, un giorno, ad arbitrare la Finale di un Campionato del Mondo!

Ma i ringraziamenti non si possono fermare qui.
C’è una persona che ha accompagnato la mia carriera, che mi ha fatto capire con i suoi insegnamenti, con le sue “cazziate”, con la sua moralità, insegnandomi ad avere pazienza, che con il lavoro, l\'applicazione, l\'aggiornamento costante, un giorno sarei potuto arrivare ad avere queste soddisfazioni.
Caro Ninì, tu dovresti sedere domani di fianco ad Erdogan. E se ti chiedesse qualcosa, tu gli dovresti rispondere: “Quello lì in mezzo al campo è uno dei miei bambini"… lui capirebbe, come noi capivamo quando ti stavi per arrabbiare.
 
Ma, come sempre, sono le persone della mia famiglia a cui deve andare il mio ringraziamento più profondo e sincero, perché solo loro sanno cosa ho trascurato nei loro riguardi per seguire la mia passione. Il mio affetto per loro rimarrà per sempre a testimoniare il mio eterno ringraziamento per la pazienza che hanno avuto nei miei riguardi, soprassedendo alle mie assenze e facendomi sentire sempre al centro dell\'attenzione.

Spero che la notizia arrivi anche a mio fratello che, da ultime e-mail scambiate, dovrebbe trovarsi in uno dei deserti tra Kazakistan e Russia a scattare foto e a fare dei bellissimi viaggi in moto. Un altro viaggiatore della famiglia, che ha trascurato molte cose della vita, ma che ha scelto di fare quello che più gli piace.

Adesso, come ho scritto a qualcuno per informarlo della partita di domani, mi piacerebbe che voi informaste più persone possibili, dicendo che domani ad Istanbul un arbitro italiano, non è importante il nome, arbitrerà la Finale del Campionato del Mondo fra Turchia e USA.

Ai ragazzi di Fossombrone e a quelli della Scuola di Tecnica Arbitrale di questa estate a Cesenatico, voglio dire di essere orgoglioso di rappresentare tutti loro e domani, se potessi, indosserei la maglia azzurra. Caro Carmelo, tu hai colto nel segno: l\'ho portata qui perché per me essere stato uno di quel progetto è stato un po’ tornare indietro nel tempo a tanti anni fa… e vedere nelle loro facce, nei loro occhi, le stesse espressioni che io avevo alla loro età, è stato lo stimolo per venire qui a Istanbul e arrivare fino alla fine.

Chiedo a tutti gli amici di essere subissato di SMS e e-mail. Non vi risponderò subito… e penso capirete anche il motivo, ma mi aiuteranno a concentrarmi e a farmi sentire quanto siete vicini.
 
Risponderò a tutti al mio ritorno, quando il mio libro delle emozioni e dei ricordi si arricchirà di quest\'altra meravigliosa esperienza.
 
Grazie a tutti e buonanotte.

A domani.
 
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