Basket a Roseto
MONTEGRANARO CHIEDE ASILO A ROSETO, GLI ULTRAS ROSETANI INSORGONO.

La tifoseria organizzata della Curva Nord prende posizione contro l’idea di ospitare Montegranaro al PalaMaggetti. Il punto della situazione, fra comunicati e ricordi.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedě, 03 Marzo 2011 - Ore 23:45
La questione è strana e insolita. Ed è iniziata martedì 1 marzo 2011.
 
La Sutor Montegranaro, squadra marchigiana di Serie A che gioca le proprie gare interne al PalaSavelli di Porto San Giorgio da 5 campionati, non avendo un palasport omologato all’interno del comune di Montegranaro, diffonde un comunicato stampa netto, dichiarando che dopo 5 campionati è finito il ciclo di Porto San Giorgio.
Le valutazioni della società circa la disponibilità dei palazzetti omologati più vicini portano a due ipotesi per il prossimo campionato: Roseto degli Abruzzi e Ancona.
Dunque niente più PalaSavelli, a causa di divergenze con la proprietà del palazzo, a partire dalla gara successiva a quella di domenica 6 marzo 2011 contro la Virtus Bologna, che sarà quindi l’ultima uscita a Porto San Giorgio.
Questo il comunicato stampa integrale:
 
La sera di martedì, all’interno del magazine televisivo TIME OUT, il GM della Sutor Montegranaro, Gianmaria Vacirca – che nel pomeriggio è stato al PalaMaggetti di Roseto per un sopralluogo – fa il punto della situazione mediante un’intervista telefonica.
Il giorno dopo, il giornalista Jacopo Forcella di TV6 ci confeziona questo servizio video:
 
La notizia circola in città e colpisce in particolar modo i tifosi organizzati della Curva Nord (il gruppo Ultras Rosetani) i quali non gradiscono affatto (per usare un eufemismo) l’idea che i  nemici sportivi di Montegranaro possano giocare le loro gare casalinghe a Roseto degli Abruzzi.
 
Nelle Marche, i mass media non sembrano credere alla ferma presa di posizione societaria, sicuri che alla fine Montegranaro giocherà ancora a Porto San Giorgio.
Mercoledì 2 marzo 2011, Roberto Bernardini, su www.pianetabasket.com scrive un pezzo, ripreso da www.basketnet.net con un titolo eloquente: “La Sutor a Roseto? Nessuno ci crede”. Eccolo:
 
E siamo a oggi, giovedì 3 marzo 2011, quando il Sindaco di Porto San Giorgio prova a mediare e comporre il dissidio, ma la Sutor Montegranaro appare determinata, confermando la propria decisione di interrompere il ciclo di gare a Porto San Giorgio e precisando che cercherà di recare il minor disagio possibile a tutti i tifosi, in vista delle partite che completeranno il campionato 2010-2011.
Questo il comunicato stampa integrale:
 
A questo punto, gli Ultras del Roseto rompono gli indugi, diffondendo un comunicato stampa dal tono deciso e fermo. Eccolo:
 
Non bastavano le innumerevoli limitazioni, i divieti, le imposizioni decretate dai vari Daspo, e Tessera del tifoso, Ministero degli Interni e Questura. Ora ci si mette anche la volontà di pochi che vogliono alle spalle di molti gestire i propri tornaconto. Come delle vere e proprie aziende gestite da veri e propri aziendalisti. Persone che senza alcuno scrupolo vogliono svendere un pezzo di cultura rosetana e di appartenenza ultras. E’ di questi giorni infatti la notizia che la squadra di basket di Montegranaro, probabilmente dovrà disputare le prossime partite casalinghe nel nostro impianto sportivo. Qui non stiamo parlando di una squadra che va male che rischia la retrocessione, sia ben chiaro. Qui stiamo parlando di rispetto, rispetto verso chi ha occupato ogni dannata domenica, per anni, i gradoni della Curva Nord Roseto. E’ in atto l’ennesima presa in giro nei confronti della tifoseria rosetana che vedrebbe calpestare una tradizione, quella dei rosetani per il basket e soprattutto dei suoi ultras sempre fedeli e al seguito del Roseto. Nel caso in cui dovessero risultare fondate le indiscrezioni trapelate in questi giorni, vogliamo urlare a questa gente che non ha la minima cognizione di causa sugli eventi e le storie che stanno dietro la nostra Curva che mai riusciranno a decidere le sorti di un qualcosa che non gli apparterrà mai, saremmo noi ultras a decretare la fine di un sistema che non ci rappresenterebbe in alcun caso. Boicotteremmo, dunque, l’intenzione di far disputare le partite casalinghe del Montegranaro, squadra seguita da tifosi con i quali anni fa abbiamo ingaggiato una battaglia urbana nel loro paese; impediremmo (come è già successo) che tutte le tifoserie d’Italia abbiano libero accesso alla nostra curva, luogo che per anni è stato un centro di aggregazione popolare e degli ultras rosetani. Abbiamo deciso così di sensibilizzare l’opinione pubblica dando vita ad una propaganda “contro”, rifiutando con fermezza l’ipotesi che alcuni si approprino del diritto di calpestare la nostra storia e i nostri luoghi. L\'invito di questa protesta è chiaramente esteso a tutti coloro che, con la realtà sotto gli occhi, vogliono esprimere il loro dissenso verso una società che giorno dopo giorno sta dimostrando assoluta indifferenza verso il patrimonio culturale rosetano, unico ed indiscutibile.
ULTRAS CURVA NORD ROSETO
“Ci sedemmo dalla parte del torto, perché tutti gli altri posti erano occupati.” (B. Brecht)
 
Gli Ultras del Roseto, che dopo l’ultimo fallimento della stagione di LegaDue della Pallacanestro Roseto 1946 non seguono più il basket cittadino in maniera organizzata, delusi dai due fallimenti (Serie A nel 2006, LegaDue nel 2009), si sono dunque ritrovati compatti nel chiudere le porte del PalaMaggetti e dell’amata Curva Nord ai marchigiani di Montegranaro, nemici sportivi da sempre.
 
Roseto e Montegranaro non si incontrano dal 1996 (allenatore dei marchigiani il rosetano Tony Trullo), quando le due tifoserie ingaggiarono una vera e propria battaglia urbana a Montegranaro. Evidentemente, dopo 15 anni, i ricordi sono ancora vividi e partoriscono intransigenza sportiva.
 
Ricapitolando.
 
Montegranaro vuole andarsene da Porto San Giorgio e sta valutando se giocare almeno 3 gare dell’attuale campionato a Roseto, nonostante i mugugni dei tifosi di Montegranaro e la ferma contrarietà del tifosi del Roseto, ricompattati al punto da emettere un comunicato stampa, anche se non seguono più da un paio di stagioni in modo organizzato la squadra cittadina, attualmente militante in Serie C Dilettanti con la denominazione Roseto Sharks.
 
Gli Ultras rosetani, al solo pensiero di veder giocare al PalaMaggetti tre gare del Montegranaro (una in particolare: Montegranaro-Pesaro), vedono rosso.
 
E risulta inutile evidenziare che Roseto è da sempre città ospitale dal punto di vista sportivo, avendo – negli ultimi anni – ospitato per un intero campionato di basket di Serie B1 Atri, che non aveva il palasport, e per ben 2 campionati di Serie A1 il Pineto Volley.
 
Inutile anche ricordare di quando fu il Roseto Basket ad avere bisogno di ospitalità ed emigrò prima a Chieti (Serie A1, 2000/2001) e poi proprio a Porto San Giorgio (Serie A1, 2003/2004, per le 3 gare di inizio campionato), senza che le tifoserie teatine o sangiorgesi avessero nulla da obiettare.
 
I Rosetani non transigono: la loro Curva Nord non si tocca, né – soprattutto – si concede a tifoserie straniere. Questione di tradizione, questione di ricordi, di lacrime, di sofferenze, di cuore.
 
Vedremo se la presa di posizione dei tifosi scoraggerà la società marchigiana, alle prese con una gestione logistica già molto difficoltosa (spostare gli abbonati da Porto San Giorgio a Roseto non è certo cosa semplice).
 
Questa reazione del tifo rosetano una società come Montegranaro, gestita da un paio d’anni da un dirigente tanto valido quanto vulcanico (e soprattutto “straniero”) come Gianmaria Vacirca, non poteva certo prevederla. Le “storie tese” risalgono al 1996. Troppo tempo fa.
 
Ma non esiste tempo che passi o privilegi passati per un tifoso ultrà. Come dimostra una chiacchierata che feci nel 2003 con Paoletto, uno dei capi della Curva Nord, dopo i cori duri a Phil Melillo, a quel tempo coach del Pesaro.
Questo è l’articolo, datato 20 novembre 2003:
 
Seguiremo le prossime mosse degli attori in questione e vedremo come andrà a finire.
 




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