Controaliseo Rosetano
EVASIONE FISCALE, FIBROSI CISTICA, DONNE, POPULISMO: COSA SUCCEDE IN CITTA’.

ROSETO.com e ‘controaliseo’ - il blog di Ugo Centi - insieme per diffondere notizie, riflessioni, pensieri e analisi su Roseto degli Abruzzi.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Domenica, 27 Novembre 2011 - Ore 01:30
Difficoltà a recuperare documenti.
22 novembre 2011
Ragazzi studenti di architettura segnalano molte difficoltà ad accedere ai documenti riguardanti Villa Mazzarosa di Roseto degli Abruzzi. Eppure l\'area è testimonianza di eventi storici, ad esempio di passaggi e tappe di Cavour nel 1860. Ci sono tesi di laurea logicamente interessate a studiare l\'argomento. Visto che la cosa potrebbe essere d\'interesse generale, può l\'Amministrazione civica, ad esempio, fare qualcosa per facilitare il lavoro dei giovani ricercatori?
 
Sindaco antievasione.
22 novembre 2011
Questa mattina il sindaco di Roseto, Enio Pavone, ha partecipato ad un convegno sul ruolo dei Comuni nella lotta all’evasione fiscale. Al termine dei lavori ha fatto sapere la sua precisa intenzione di collaborare con l’Agenzia delle Entrate per il recupero del maltolto al fisco. Intento lodevole, dunque.
A ben pensarci, però, ci sarebbe un campo, anzi un… mare! su cui i Comini costieri, forse, potrebbero dare una mano. È ancora reperibile sul sito internet dell’Agenzia delle Entrate del Molise, infatti, un comunicato del settembre scorso. Eccone un passo: “Arrivano gli ispettori del Fisco e gli incassi delle attività balneari si impennano del 200% (…) Violazioni da spiaggia – oltre mille ombrelloni e 300 lettini non dichiarati ai fini degli studi di settore, somme in cassa non certificate, scontrini fiscali non emessi, oltre 30 lavoratori presunti irregolari. Questi i primi risultati dell’operazione “Estate calda” in Molise concentrata nel mese di agosto. I funzionari del fisco, dopo una prima ricognizione dei locali per valutare movimento clienti e personale impiegato, hanno proseguito i controlli assicurando in particolare il presidio delle casse per individuare con esattezza il numero di consumazioni pagate dai clienti. Sono stati così rilevati anche incassi giornalieri superiori del 200 % a quelli medi registrati nei mesi di luglio-agosto 2011.”
“I risultati degli accessi estivi – afferma il direttore regionale del Molise, Gianni De Luca – appaiono particolarmente significativi e confermano la necessità di garantire un presidio costante del territorio al fine di contrastare fenomeni evasivi che sottraggono risorse alla collettività e creano ingiustificati meccanismi di concorrenza imperfetta a danno degli operatori onesti. Iniziative di questo tipo saranno reiterate anche in altri settori, perché venga diffusa e assimilata la cultura della legalità fiscale.”
Naturalmente, gli operatori turistici onesti non avrebbero nulla da temere da eventuali controlli. Buon lavoro, quindi.
 
Gran Galà e fibrosi: Sindaco e Consiglio facciano una proposta.
23 novembre 2011
Nel tempo auto-avocato “nuovo” di Roseto c’è una continuità rassicurante: il Galà di pattinaggio artistico di “Sport per la Vita”. Una tradizione che quest’anno si rinnova per la 27° edizione, in programma il prossimo 14 gennaio al Palasport. Con una dedica speciale, a Licia Giunco, che della manifestazione fu una delle prime artefici. Non il ricordo di una donna, dunque, ma un attestato di memoria, che è diverso: vuol dire essere “presente”, atto di testimonianza morale.
Questa mattina si sono così ritrovati nella sala Giunta del Comune Annalisa D’Elpidio per il comitato organizzatore, Cristina Marini per l’associazione “La Paranza” che da vita alla manifestazione, Italo Canaletti per il Coni, gli assessori Vannucci e Recchiuti in rappresentanza del sindaco e dell’Amministrazione civica. E, soprattutto, il dottor Domenico Sfredda, responsabile della Lega Italiana Fibrosi Cistica, sezione Abruzzo.
E sì, perché l’edizione 2012 del Galà, come sempre meta di campioni internazionali del pattinaggio e personaggi dello spettacolo e della Tv, devolverà il ricavato alla lotta alla fibrosi cistica. Una malattia genetica terribile, che lascia non più di 30-40 anni di vita; tra le più diffuse al mondo; con un caso ogni 2.500 abitanti ed un portatore sano ogni cinque persone. Dati allarmanti – ha detto il dottor Sfredda – per una cura che molto potrebbe avvantaggiarsi da una diagnosi neo-natale se sol in Abruzzo ci fosse un centro regionale per farla come avviene, ad esempio, in Lombardia. Eppure, aggiunge il medico, fondi ci sarebbero se la burocrazia non ne rallentasse la spesa e se la lotta di “campanile” non procurasse un andirivieni di reparti che non giova certo alla prevenzione.
Il centro del dottor Sfredda, comunque, tratta circa 80 casi ed opera, da poco, presso l’ospedale di Atri.
Ed allora ecco un suggerimento (nostro, non dei clinici): che ne dice il sindaco di Roseto, di utilizzare questa splendida occasione di “sport e solidarietà” per porre a livello istituzionale l’esigenza di istituire un centro regionale pubblico per la fibrosi cistica? E che ne direbbe il Consiglio comunale tutto di formulare un ordine del giorno in tal senso?
 
Per le donne, a Roseto.
25 novembre 2011
Se uno volesse raccontare come si è stata a Roseto “Giornata mondiale per l’eliminazione della violenza sulle donne”, indetta dalle Nazioni Unite nel 1999, dovrebbe dar conto della mattinata con i ragazzi del “Moretti” e del “Saffo” presso l’aula magna dell’Istituto di istruzione superiore “Moretti” appunto.
Puntualissima alle 9.30, la preside della scuola, Elisabetta Di Gregorio, ha suonato la metaforica campanella d’avvio della Giornata. Non senza chiedersi, evocativamente, perché di violenza sulle donne debbasi parlare e non sugli uomini, ad esempio. Domanda a cui ha risposto, con l’esperienza maturata in quattordici anni sul campo dell’impegno sociale, la dottoressa Raffaella D’Elpidio, della cooperativa “I Colori” di Roseto. Un intrecciarsi di dialogo, esperienze personali ed esplicitazione concreta di universali principi, il suo, di cui questo blog ha dato conto “in diretta” nel post che precede.
“l’obiettivo è sensibilizzare il più possibile”, ha detto la coordinatrice Giulia Ferri, nel presentare i lavori dei ragazzi. Ma dicendo di Giulia Ferri, dobbiamo accennare ad un pregresso che questa Giornata rosetana ha germinato. Il pregresso sta nel programma europeo “Hemisphere” e nell’organizzazione parigina “Freres des Hommes”, al quale il “Punto Europa” di Roseto, diretto da Giuseppe Ginoble, collabora con tutta la sua struttura e con Giulia Ferri in particolare.
I ragazzi si sono così potuti confrontare con temi come il “genere” e il “costume sociale”; le “società patriarcali” ed il “maschilismo”; la “famiglia” purtroppo non di rado sede dei comportamenti violenti, e “l’ambito sociale”. Con una grande domanda in filigrana: la violenza di genere è questione di “cultura” o di “leggi”?
Dell’uno e dell’altro, si potrebbe dire vista la stretta interdipendenza tra loro. Con una nota di cronaca conclusiva: ai lavori ha partecipato la dottoressa Antonella Iezzi, della Commissione pari opportunità della Provincia di Teramo, ma non si è visto nessuno dell’Amministrazione comunale di roseto. Peccato.
 
Donne. Diritto. Costituzione.
25 novembre 2011
I disordinati pensieri di un giorno qualsiasi si fermano un attimo. Se una cosa ha provocato in me la quasi casuale presenza alla “Giornata contro la violenza sulle donne” a Roseto, ebbene quella cosa è questa: fermati un attimo e rifletti, come se il semaforo fosse diventato giallo. Rifletti su quel rapporto tormentato tra maschi e femmine della specie nostra; tra quei “maschi” sempre in bilico tra il mostro ed il simulacro mitologico nell’inconscio delle donne. Un maschio capacissimo di ordinare e reprimere ma non di comunicare ed amare.
Questo maschio e questa femmina è come se avessero un alter ego. Come se fossero intrappolati dentro un epoca che cambia così in fretta da lasciarli senza comprensione. È una battaglia quella contro la violenza sulle donne; che i “maschi” potrebbero vedere come un uscire dalla loro “natura”. E qui si deve avere il coraggio (relativo) di introdurre un dato nel discorso: l’educazione sessuale. Tutto parte da lì. Inutile nasconderlo. Come inutile negare che la Chiesa, la religione, specie in Italia non può chiamarsi fuori dal discorso.
Se noi oggi parliamo di queste cose, è perché ci sono stati i mitici anni ’70. Ma, ripeto, le donne (e gli uomini) se vogliono far compiere il salto al dibattito e porre al centro la “sessualità”, come narrazione di una delle componenti fondamentali del carattere di un uomo, impastato ed intrecciato con la sua esistenza. Correlato alla sessualità v’è la questione dei diritti: è fondamentale che il cammino lungo dei diritti non si arresti mai. Ed i diritti passano anche per il Potere alle donne: in campo economico e politico. Altrimenti le celebrazioni lasciano il tempo che trovano.
Si combatte la violenza conquistando il Potere Democratico, il Diritto Giusto. E sto pensando alla nostra Costituzione repubblicana. Quanta ispirazione potremmo trovare in quelle sacre pagine noi tutti: uomini e donne, o donne ed uomini fate pure voi.
 
"La gente ci ama"
26 novembre 2011
Confesso, non so da dove cominciare per cercare di mettere in pagina quel che ho udito e visto ieri sera al consiglio comunale di Roseto. Dunque la seduta doveva esser dedicata, oltre ad un adempimento di legge sul bilancio ed alla nomina di una commissione al 73 per cento di maggioranza; oltre a questo si diceva, anche ad una estensione di quella sorta di compenetrazione di muri e rincorsa di volumi che il vetusto governo nazionale chiamò "piano casa".
Prima di ciò, però, è consuetudine consiliare diciamo così "scaldare i muscoli" con quelle che in gergo vengono definite "comunicazioni", e sulla cui deriva forse un giorno si dovrà riflettere un pò. Parte allora la consigliera Pdl, Stefania Foglia, a tirar dentro nel dibattito d\'Aula quella ormai passata alle cronaca come la "Circolare anti-fannulloni" diramata dal Sindaco. Si badi bene, la consigliera del partito di Berlusconi ci tiene a precisare che non di tutti i dipendenti vuol discutere, bensì di pochi comportamenti ritenuti schivi alle fatiche lavorative. E qui già si potrebbe obiettare: fuori i nomi dei presunti "fannulloni" e non se ne parla più!
Ed invece no, i nomi non saltano fuori. Così fa appena in tempo la consigliera Pd, Raffaella D\'Elpidio, ad introdurre due temi serissimi, come il medico a bordo delle ambulanze e la petrolizzazione della costa, che già la maggioranza la sovrasta (a proposito, ma non interessa la salute pubblica e la tutela del mare?) con il tema dei "fannulloni" (sempre presunti tali, perché nessuno se la sente di identificarli). Addirittura il consigliere Norante ci tira su ben 15 minuti di intervento (ma sulle "comunicazioni" non si può parlare solo 5 minuti?) dove inserisce pure un giudizio molto critico circa l\'operato del dirigente della Polizia municipale che però ha appena vinto un concorso indetto proprio dall\'amministrazione che lui stesso appoggia.
Intervento assai più moderato, invece, quello dei consiglieri socialisti Marini e Di Pasquale (ancora a proposito, ma sulle comunicazioni si può intervenire anche due per gruppo?). Al quale fa seguito un tentativo di osservazione politica da parte della capogruppo Pd, Teresa Ginoble. Mal gliene incolse, il consigliere Norante replica così rivolto alla collega: "Devi chiedere perdono alla città, ti devi inginocchiare, non puoi parlare!" Come dire: uno stile... anglossassone!
Ma il punto più alto delle "comunicazioni" avviene quando prende la parola il sindaco, Enio Pavone, socialista: Afferma che prima di lui in Comune regnava "l\'anarchia" (evidentemente solo dal 2008 al 2011, visto che fino al 2008 ricopriva il ruolo di assessore). Aggiunge che lui "ama fare i fatti e non i proclami" (anche se il comunicato anti-fannulloni, più che un fatto, pare un dire). Continua criticando la circostanza che il PD abbia "governato per 37 anni in città" (bisognerebbe però precisare che 34 di questi anni insieme ai socialisti, e che i socialisti stessi, a fine consiliatura, batteranno in durata gli ex-alleati). Rivendica poi il ruolo di chi è eletto rispetto "ai dirigenti". Dice che al nord comuni come Roseto hanno molti dipendenti in meno (bene, provveda a ridurre il personale, allora!). Quindi osserva che la piazza principale della sua città, piazza della Libertà "fa schifo" (non comment!).
Ma soprattutto scandisce il Sindaco che "la gente è con noi; la nostra popolarità è in crescita; se si potesse rivotare il Pd scenderebbe al 15 per cento!"
Signor Sindaco, ma questo è un desiderio facilmente esaudibile: basterebbe dimettersi, provocare le elezioni, ricandidarsi e godersi finalmente un bel 99,06 per cento di plebiscito.
Più facile di così!
(P.S.: il 99,06 per cento l\'ho parafrasato da un titolo di Sergio Turone)
 
E\' solo populismo
26 novembre 2011
Nel post precedente si è cercato di restituire una breve cronaca del consiglio comunale di ieri sera e del "muscoloso" bacchettare innominati "fannulloni" da parte della maggioranza di destra e del suo sindaco.
Orbene, se la si volesse leggere nel senso "politico" (politico molto tra virgolette") questa operazione non è altro che l\'esercizio di un populismo d\'antan. Intenzionalmente o meno che sia, il risultato è uno solo: cercare di contrapporre il "popolo" versus i dipendenti pubblici, in questo caso comunali. Una specie di caricatura della realtà in cui nel Palazzo quasi "ozierebbero" dei "privilegiati" a mille euro al mese o poco più e fuori una società operosa sarebbe orfana di servizi non meglio precisati.
La "politica", manco a dirlo, starebbe dalla parte di quella che chiama "gente" (un termine quasi dispregiativo, ma che invece loro nobilitano), pronta ad espugnare questo metaforico "fortino", che resiste non avendo capito i tempi.
Si potrebbe osservare che la famosa "gente" orfana di servizi è magari anche quella che non riesce a parcheggiare il Suv o magari che del bene comune ha una visione privatistica. Ma varrebbe a poco. La trappola del populismo scatta, infatti, se riesce a creare le contrapposizioni irrisolvibili. Se può dividere la società tra "buoni" (i populisti) e "cattivi" (tutti gli altri). Una trappola facile facile. Se non fosse che nella storia non ha prodotto mai niente. E che in fondo piace anche ai "fannulloni" veri. Finché c\'è populismo loro campano tranquilli.
 
controaliseo il blog di Ugo Centi


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