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Venerdì, 29 Marzo 2024 - Ore 13:04 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Il Mondo in Moto [Giovanni Lamonica]
VERSO IL PAMIR: TERZA PUNTATA.
Incontri percorrendo la M41.

Yurte nei pressi del caravanserraglio fortificato di Tash Rabat.

Piccolo pastore kirghizo.

Una rubrica per scoprire i posti più belli della Terra con Giovanni Lamonica. Viaggio in Asia, verso il Pamir, nel 2012. Puntata 3 di 4.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 26 Dicembre 2012 - Ore 23:45

VERSO IL PAMIR: PRIMA PUNTATA.
 
VERSO IL PAMIR: SECONDA PUNTATA.
 
10 agosto 2012.
La mattina quindi, partiamo dalla capitale tajika sotto un sole incoraggiante, tutti ci hanno confermato che la strada è aperta, ma fra poco lo sapremo!
Il percorso corre inizialmente in una campagna arida, poi comincia a salire e la valle si stringe, scompare anche l’asfalto. Il traffico si riduce drasticamente. Ad un bivio dei poliziotti a cui chiedo le indicazioni per Khorog, mi indicano un ponte in ferro, lo attraversiamo ed inizia un altro mondo. Arriviamo ad un posto di controllo, la polizia ci registra, dichiariamo la nostra destinazione, non battono ciglio, ci indicano la direzione augurandoci buon viaggio. Comincio a crederci, forse la situazione è davvero risolta, forse è davvero aperta, forse… intanto la strada si stringe e comincia ad inerpicarsi a mezzacosta in condizioni che definire disastrose è un vero eufemismo! Un completo abbandono, stiamo avvicinandoci nella zona più povera di quello che è considerato lo stato più povero del centro Asia e si vede. 80km al rallentatore, dove i locali circolano con pochi mezzi, compreso camion come se niente fosse, ci abituiamo anche noi. Tratti allagati, corsi d’acqua da guadare, frane, smottamenti, alla fine un ponte di ferro e la strada diventa una specie di mulattiera, torrente da attraversare e secondo posto di blocco. Non faccio in tempo ad alzare la mentoniera del casco, che il militare mi dice: “Pamir closed!”.
Ho capito male, forse la stanchezza, tolgo il casco, saluto, solita stretta di mano.
“Pamir closed!”.
Cazzo, avevo capito bene, sopraggiungono anche Pierandrea ed Ettore, naturalmente pensano che scherzi quando gli comunico la notizia. Bambini sorridenti ci offrono mele, intanto è uscito un altro stronzone, poliziotto stavolta, che con modi piuttosto arroganti, mi impedisce di fotografare e conferma che la strada è chiusa. Sopraggiungono un pulmino con 6 ragazzi della repubblica ceca, un paio di ciclisti francesi, altri 3 belgi sempre in bicicletta. Uno dei ragazzi in pulmino, parla russo, prova una trattativa con i militari, intanto arriva dall’altro senso della strada una macchina piena di locali, una delle donne ci viene incontro e rivolgendosi a me, forse perché sono il più alto, ci informa che la situazione in Pamir è drammatica, stanno ancora uccidendo persone, e che qualcuno deve far sapere la situazione al mondo esterno. Incredibile, ci hanno nascosto tutto fino a pochi km, mentre qui si stanno sparando! La signora appare disperata, mi chiede se sono la guida, le dico di no e che mi dispiace per la situazione, chissà che ci farà con la mia comprensione! Decidiamo di dormire in un villaggetto in una casa albergo, piena di lavoratori locali, dove 2 adolescenti, carine e gentilissime, ci accolgono, ci apparecchiano in giardino, ci servono la cena, ci riempiono di attenzioni, trascurando gli altri clienti, nonostante le barriere comunicative siano presso che insormontabili. Sembra sappiano cosa ci è accaduto e vogliano quasi consolarci facendoci dimenticare la delusione che, inutile mentire, è davvero bruciante!
La mattina, apro gli occhi alle 5.45, scendo dal letto e comincio a prepararmi, porca puttana non può andare così, per la seconda volta dopo l’anno scorso, io ci riprovo! Scendo in bagno, mi preparo, gli altri si svegliano e mi osservano.
“Non rompete, non parlate neanche, lo so, è inutile, ma rivado al posto di controllo, se non torno fra 2 ore, raggiungetemi!”
12km, stessa stradaccia, stesso ponte, stesso torrente, stesso militare, stessa risposta! La Pamir Highway rimarrà chiusa. Si va in Kirghizstan, hanno aperto ai turisti un passo più a nord, strada bellissima, una valle stretta da montagne altissime coperte da ghiacci, la sera dormiremo a Sary-Tash, un’altra casa albergo, stavolta senza letti, si dorme per terra, ma al posto del bagno c’è la latrina.
Il viaggio continua, il Torugart ci aspetta!
 
12 agosto 2012
A Sary-Tash si rimbocca anche la Pamir highway, la M41, ma è dura! E’ dura tenere il passo, quando uno degli obiettivi principali del viaggio, no, non prendiamoci in giro, diciamo il fulcro del progetto, è saltato! Me ne accorgo da piccoli particolari, che manifestano nervosismo, un cambio di ritmo, strane argomentazioni dei miei compagni di viaggio. Decido di far correre la giornata senza dare strappi, facendola scorrere, dando 2 opzioni per il fine tappa, ma facendo decidere il punto d’arrivo. Sarà un tappone di oltre 620km, senza soste a parte un cocomero a Osh, ma la M41 lavora a mio favore, con scenari mozzafiato ed una strada in buono stato. Rallento di proposito, ma il ritmo sembra da fine raid, sia Ettore che Pierandrea non si fermano per tutta la giornata, non andiamo più per il gusto di viaggiare, ma solo per arrivare!
 
13 agosto 2012
Ancora M41, ancora passi e scenari da incorniciare nella cartolina dei ricordi, come direbbe il mio amico Luca Maggitti. Ennesimo passo oltre i 3.500m ed iniziano gli accampamenti di yurte. Mi fermo, chiedo di scattare foto, vengo invitato ad entrare, mi offrono cibo e da bere il kefir, la loro bevanda tipica a base di latte fermentato. Stavolta trovo i miei due compagni fermi qualche km più avanti che mi aspettano, ancora foto, ancora persone, bambini, inviti ad entrare in una yurta e stavolta ci sono anche loro. 20 minuti ed il ritmo finalmente ritorna quello consueto, abbandoniamo anche la M41 per una valle secondaria che diventa immediatamente sterrata, sempre più stretta e solitaria. A Kochkor, ma ormai posso nuovamente, impongo, nonostante sia tardi e diluvi, di raggiungere Naryn, il punto ideale per partire per il passo Torugart. Arriveremo fradici, infangati sfruttando le ultime luci disponibili e trovare un gruppo di locali reduci da una festa di nozze all’ingresso del villaggio, chiedere informazioni, farsi un giro di vodka e dirigerci verso la guesthouse.
 
14 agosto 2012
Avevo sentito parlare del passo Torugart, o meglio della sua leggenda, nel 2006, poi confermata da alcune letture. Passo impervio, dove le regole doganali non esistono per i continui e volubili cambi di umore dei servizi frontalieri dei 2 paesi. Ma i tempi cambiano, il progresso avanza ed i cinesi sono i numeri 1 al mondo nella costruzione di strade in posti impossibili. La strada sterrata, nelle solite orribili condizioni, è ormai compressa sola tra i 2 check point prima della frontiera vera e propria. 60km, che però fanno capire che razza di impresa doveva essere guidare su questo percorso fino a qualche tempo fa. Al confine, un militare ed alcuni camionisti ci offrono arbuz.
“Cucumero, multo bono!” mi ripete il ragazzo in mimetica una volta appreso il nome in italiano. Foto di gruppo, ma al momento in cui scopre che non siamo diretti in Cina, nel suo inglese stentato mi spiega che per arrivare fin lì ci vuole un permesso speciale!
Scusandosi, mi dice che deve informare il suo capo e che non possiamo muoverci. Lo chiama con il walkie talkie. Cazzo!
Un paio di minuti ed arriva la risposta: non dovremmo essere lì. Raduno l’equipaggio che si sta ingozzando di “cucumero” con i camionisti che a turno salgono sulle moto per farsi scattare foto e ritorniamo indietro. La strada è davvero pessima, ma il paesaggio è indiscutibilmente straordinario!
La guida dell’EDT menziona tra le cose assolutamente da non perdere quella di salire sul passo e tra quelle assolutamente più irritanti quella di tornare indietro!
Al check point ancora militari, ancora battute, registrazione dei passaporti e siamo fuori o dentro a secondo dei punti di vista. Comincia ad essere tardi, ma non ce ne preoccupiamo, le luci diventano importanti, profonde, straordinarie. Pastori a cavallo, camionisti che non negano mai il saluto, scorci montani, la vista spazia limpidamente tra le valli a 3.000 metri! La sera, sotto una stellata incredibile, dormiremo in un accampamento di yurte a 3.100 metri, in una valle secondaria a 15 km dalla principale, sul quale incombe il caravanserraglio fortificato di Tash Rabat, ubicato su una delle tante vie della seta e risalente al XV secolo!
 
15 agosto 2012
Ferragosto, ancora bel tempo, sole, trascorriamo metà giornata, letteralmente spaparanzati sui prati, fotografando, osservando i pastori kirghizi ferrare cavalli, compiere evoluzioni acrobatiche, partire per le escursioni in montagna. Nel primo pomeriggio, non ne siamo molto convinti, ci rimettiamo per strada per rientrare a Naryn. La sera nella solita guesthouse, un israeliano in viaggio con un gruppo, mi dice che il lago Song Kòl è di una bellezza straordinaria. L’avevo già segnato sulla cartina, ero un po’ indeciso, ma è la terza persona in tre giorni che mi conferma la bellezza del posto! Ne parliamo e decidiamo in pochi secondi, domani ancora cambio di programma con relativa perdita di un giorno. La cosa che più conta di un viaggio è non smettere di viaggiare... e di sognare. Basta stronzate, andiamo a letto!
 
16 agosto 2012
Ancora per strada, ancora una giornata luminosa, dove le linee dell’orizzonte, si allontanano fino a far credere che oltre ci sia solo la fine del mondo. La gemma del Kirghizstan centrale, il Song Kòl, questo lago alpino a 3.100m, non lascia nessun dubbio alla fantasia fin dalla deviazione che abbandona la principale dopo circa 50km da Naryn. I gioielli ti scioccano, immediatamente, con le loro sfaccettature multicromatiche, i loro riflessi imprevedibili, la brillantezza: saliamo immediatamente ad oltre 2.500 metri tra valli rigogliose, e montagne dai 1.000 colori, dove bambini a cavallo governano il bestiame e adulti fresano i campi. Strette di mano, comunicazione fatta a gesti e con poche parole, risate, pacche sulle spalle, foto per tutti, ringraziamenti. Dopo una serie infinita di tornanti con la strada che diventa quasi una mulattiera, ad oltre 3.000 metri, ecco il lago, azzurro, riflessi turchesi, in una vallata desertica dalle sfumature arancioni, tappezzata da prati di un verde sfolgorante, lo aggiriamo in senso antiorario e seguiamo la sterrata. Che giornata, porca puttana!
Altri 50km di strada sterrata, siamo quasi alla fine quando Pierandrea si ferma, lo affianco.
“Ho rotto il cambio! È bloccato, non so neanche in che marcia sono!”.
Fortunatamente la molla del selettore del cambio ha deciso di rompersi nella 4^ marcia. Saranno 230km, con il traffico che va intensificandosi avvicinandosi alla capitale, ad 80 all’ora, sfrizionando, dosando l’acceleratore e sacramentando; immagino Piernadrea ed il suo turpiloquio in marchigiano! Arrivati a Bishkek, sulla Kievskaya, via a cercare questo ristorante di cui ci avevano parlato gestito da un italiano e una sistemazione per la notte, domani vedremo se è possibile fare la riparazione sul posto!
Che giornata, porca puttana!
 
 
LANDSAILS Around The World
 
Il blog di Giovanni Lamonica.
 
Il diario completo del viaggio e tutte le foto.
 
 
Il Mondo in Moto [Giovanni Lamonica]
PUNTATE PRECEDENTI
 
001 Venerdì 9 Dicembre 2011
GIOVANNI LAMONICA: L’UOMO CHE GIRA IL MONDO IN MOTO.
 
002 Mercoledì 14 Dicembre 2011
LA STRADA NEL DESERTO. Africa, Libia, 2006.
 
003 Mercoledì 21 Dicembre 2011
A MARAMURES, NELLA TERRA DEGLI ANTICHI DACI. Europa, Romania, 2005.
 
004 Mercoledì 28 Dicembre 2011
SOGNI SUDAMERICANI. America, Bolivia, 2003.
 
005 Mercoledì 4 Gennaio 2012
LE MACCHINE DA PESCA. Europa, Italia, Abruzzo, 2008.
 
006 Mercoledì 11 Gennaio 2012
IL LAGO D’ARAL CHE NON C’E’ PIU’ E IL CAPITANO IMPAZZITO. Asia, Uzbekistan, 2006.
 
007 Mercoledì 18 Gennaio 2012
PATAGONIA EXPRESS. America, Cile, 2000.
 
008 Mercoledì 25 Gennaio 2012
MURMANSKAYA, INSEGUENDO IL SOLE DI MEZZANOTTE. Europa, Russia, 2001.
 
009 Mercoledì 1 Febbraio 2012
PRIMAVERA IN TRINACRIA. Europa, Italia, Sicilia, 2009.
 
010 Mercoledì 8 Febbraio 2012
IL RICHIAMO DEL GRANDE NORD. America, USA, Alaska, 2000.
 
011 Mercoledì 15 Febbraio 2012
TUNISI: LA CITTA’ CAPITALE. Africa, Tunisia, 2006.
 
012 Mercoledì 22 Febbraio 2012
LA VIA DORATA DI SAMARCANDA. Asia, Turkmenistan e Uzbekistan, 2006.
 
013 Mercoledì 29 Febbraio 2012
DAL CASTELLO AGLI EREMI. Europa, Italia, Toscana, 2009.
 
014 Mercoledì 7 Marzo 2012
CONQUISTADOR Y CONQUISTADO. America, Messico, 2009.
 
015 Mercoledì 14 Marzo 2012
I BALCANI. Europa, Bulgaria, 2005.
 
016 Mercoledì 21 Marzo 2012
PATAGONIA EXPRESS 2010. America, Cile e Argentina, 2010.
 
017 Mercoledì 28 Marzo 2012
IN ALTA TUSCIA, NELLA TERRA DEGLI ETRUSCHI. Europa, Italia, Alta Tuscia, 2010
 
018 Mercoledì 4 Aprile 2012
KALLISTE: LA BELLA CORSICA. Europa, Francia, Corsica, 2009
 
019 Mercoledì 11 Aprile 2012
CENTRO AMERICA: LA TERRA ‘MEGA’. America, Centro America, 2004.
 
020 Mercoledì 18 Aprile 2012
LUCE ETERNA. Europa, Scandinavia e Repubbliche Baltiche, 2001.
 
021 Mercoledì 25 Aprile 2012
ABRUZZO, SEMPRE E COMUNQUE. Europa, Italia, Abruzzo, 2009.
 
022 Mercoledì 2 Maggio 2012
ISLANDA: AI CONFINI DEL MONDO. Europa, Islanda, 2008.
 
023 Mercoledì 9 Maggio 2012
SUDAMERICANA. America, Sud America, 2003.
 
024 Mercoledì 16 Maggio 2012
TRIPOLITANIA. Africa, Libia, 2006.
 
025 Mercoledì 23 Maggio 2012
50 ANNI: DIMOSTRARLI TUTTI E FREGARSENE! Europa, Istanbul, 2012.
 
026 Mercoledì 30 Maggio 2012
BLOCCATO IN UZBEKISTAN. Asia, Uzbekistan, 2011.
 
027 Mercoledì 6 Giugno 2012
IN MOLISE PER LA CARRESE. Europa, Italia, Abruzzo, 2005.
 
028 Mercoledì 13 Giugno 2012
TUNISIA: LA PORTA DELL’AFRICA. Africa, Tunisia, 2006.
 
029 Mercoledì 20 Giugno 2012
PATAGONIA EXPRESS 2010 SECONDA PARTE. America, Patagonia, 2010.
 
030 Mercoledì 27 Giugno 2012
STRADE PERDUTE. Europa, Danimarca e Norvegia, 2012.
 
031 Mercoledì 4 Luglio 2012
HOGS IN STURGIS. America, Stati Uniti, Sud Dakota, 2000.
 
032 Mercoledì 11 Luglio 2012
ANDALUSIA. Europa, Spagna, Andalusia, 2008.
 
033 Mercoledì 18 Luglio 2012
CONQUISTADOR Y CONQUISTADO (SECONDA PARTE). America, Messico, 2009.
 
034 Mercoledì 25 Luglio 2012
SOGNI. America, Cile, 2003.
 
035 Mercoledì 1 Agosto 2012
AT-TARABLUS, VIAGGIO NELL’ARABA TRIPOLI ALLA RICERCA DELLE MOTO… Africa, Libia, 2006.
 
036 Mercoledì 8 Agosto 2012
LA PUNTA ESTREMA DELLA TRINACRIA. Europa, Italia, Sicilia, 2006.
 
037 Mercoledì 15 Agosto 2012
UZBEKISTAN E BUROCRAZIA… . Asia, Uzbekistan, 2011.
 
038 Mercoledì 22 Agosto 2012
PROGETTO 2000: ALLA SCOPERTA DELL’AMERICA, PARTENDO DALL’ALASKA. America, Stati Uniti, Alaska, 2000.
 
039 Mercoledì 29 Agosto 2012
FAR OER: LE ISOLE DELLA PIOGGIA. Europa, Danimarca, Isole Far Oer, 2004.
 
040 Mercoledì 5 Settembre 2012
IL PONY EXPRESS E LE SIERRAS. America, Stati Uniti, Sud-Ovest, 2001.
 
041 Mercoledì 12 Settembre 2012
ALASKA: LAST FRONTIER. America, USA, Alaska, 2000.
 
042 Mercoledì 19 Settembre 2012
PATAGONIA EXPRESS PARTE TERZA. America, Patagonia, 2010.
 
043 Mercoledì 19 Settembre 2012
NATURE LAND, FRA UTAH E COLORADO. America, USA, Utah e Colorado, 2001.
 
044 Mercoledì 24 ottobre 2012
MAROCCO: UN CONTINENTE NEL CONTINENTE. Africa, Marocco, 2007.
 
045 Mercoledì 31 ottobre 2012
MAREMMA: FRA BORGHI E TERME. Europa, Italia, Toscana.
 
046 Mercoledì 7 novembre 2012
A EST DELL’ADRIATICO. Europa, Croazia, 2003.
 
047 Mercoledì 14 novembre 2012
PROGETTO 2000: ALLA SCOPERTA DELL’AMERICA, PARTENDO DALL’ALASKA. SECONDA PARTE. America, Stati Uniti, 2000.
 
048 Mercoledì 21 novembre 2012
SARDINIA. Europa, Italia, Sardegna, 2008.
 
049 Mercoledì 28 novembre 2012
STRADE PERDUTE VERSO CAPO NORD. Europa, Scandinavia, Norvegia, 2005.
 
050 Mercoledì 5 dicembre 2012
IL PONY EXPRESS E GLI ALTIPIANI DEL NEVADA. America, Stati Uniti, Sud-Ovest, 2001.
 
051 Mercoledì 12 dicembre 2012
VERSO IL PAMIR: PRIMA PUNTATA. Asia, verso il Pamir, 2012.
 
052 Mercoledì 19 dicembre 2012
VERSO IL PAMIR: SECONDA PUNTATA. Asia, verso il Pamir, 2012.
 
Giovanni Lamonica
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