Politica Rosetana TUMÀSS

Dovesse sostenere esami, Tommaso Ginoble riuscirebbe meglio agli scritti. Non è portato per gli orali l’ex campioncino del basket rosetano, oggi Deputato della Repubblica uscente e vincitore delle Parlamentarie del PD svoltesi lo scorso fine settimana.

Tommaso Ginoble – “Tumàss” per i rosetani – ha stracciato la concorrenza classificandosi al primo posto con 2.759 preferenze (pari al 18,53%).

Dei suoi 2.759 voti, il 26% è arrivato da Roseto (502, pari al 18%, dal seggio di Roseto Centro e 217, pari all’8%, dal Seggio di Cologna). Ma più che il risultato ottenuto nella sua “alma mater”, colpisce l’exploit ottenuto a Campli, dove ha spazzolato ben 482 voti (il 17%). Quindi, esclusa casa sua e la patria della porchetta più buona d’Abruzzo (e della Scala Santa), Tumàss ha passato i 100 voti a Basciano (122, 4%), Cortino (110, 4%), Crognaleto-Nerito-Pietracamela (177, 6%), Montorio al Vomano (108, 4%), Notaresco (128, 5%), Pineto (129, 5%), Silvi Marina (102, 4%). Questa la mappa del potere ginobliano sul territorio.

Perché riesce meglio agli scritti che agli orali? Perché Tommaso Ginoble esercita il potere discreto e silenzioso della vecchia politica, quella poco incline alla pubblicità. Tanto è vero che il Nostro non ha una sua pagina su Facebook, non risulta sia su Twitter e non ha un sito internet (ce l’ha quando si vota, ma poi chiude).

Tumàss – simpatie giovanili di destra, poi prima maturità nella Democrazia Cristiana, infine percorso interno al centrosinistra fino al PD – è il Remo Gaspari del Terzo Millennio. A sentire parlare la gente, nessuno lo vota e molti lo criticano. Poi, invece, escono fuori i dati e lui i voti li prende sempre. E sempre – evidentemente – dalla cosiddetta “maggioranza silenziosa”.

La corsa delle Parlamentarie PD è stata vera e con tanti cavalli. E i voti bisognava prenderli davvero. E Tumàss li ha presi.

E hai voglia a chiosare, come ha fatto il Presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, che: “Le primarie del PD in Abruzzo? Come volevasi dimostrare: hanno vinto gli apparati. Ergo una sorta di farsa”.

E chi le doveva vincere le elezioni interne a un partito? Quelli di un altro partito?

Per non guardare poi in casa d’altri e cioè nel PDL, dove galli e galletti hanno gonfiato il petto finché il vecchio padrone di casa non è tornato, rimettendo tutti in riga e ordine nella servitù.

Come dire: il PD le Primarie e le Parlamentarie le ha fatte, mentre il PDL ha giocato alla democrazia finché è piaciuto a “papà”.

Bisognerebbe chiedersi, piuttosto, quali sono i meriti del Deputato Tommaso Ginoble. Quali azioni e quali pensieri lo hanno catapultato in vetta alle preferenze delle Parlamentarie in Provincia di Teramo.

Io, che con Tommaso preferisco discorrere di basket (la volta ogni due anni che mi capita di parlarci), non saprei dirlo. Anche perché l’uomo con taglio di capelli da marine e sigaro in bocca è la negazione della politica tutta grandi ideali e frasi ad effetto (vendoliana?), rispecchiando la quintessenza della realpolitik. Che sia d’estate, cavalcando la sua bicicletta nera con freni a bacchetta o d’inverno, a bordo del Pandino (sempre nero), veleggiando avanti e indietro sul lungomare.

Tommaso, slacciate le scarpe da basket, ha iniziato a fare politica e non ha più smesso. Politico di mestiere, dunque. E, stando ai voti, pare che quello in grado di detronizzarlo debba (politicamente) ancora nascere.

Quando giocava a pallacanestro, era un playmaker e cioè un regista, un costruttore di gioco. Chi lo ha conosciuto in campo parla anche di un grande difensore – nonostante la poca voglia di allenarsi – e, soprattutto, di un grande contropiedista capace di giocare controtempo, di rompere il ritmo avversario. Come dire: mai darlo per morto, a Tumàss. Ieri in campo, oggi nell’arena politica. Mai, perché lui è capace di difendere strenuamente il potere conquistato e di rubar palla, involandosi in contropiede, uccellando la tribuna dei critici, segnando e vincendo la partita. Come ha fatto lo scorso fine settimana.

Tommaso “pane e pummadòr” insomma, capace – oggi come decine di anni fa – di stare ancora “a li pundunàt” (agli angoli) delle strade a parlare con la gente. La cosa non porta “mi piace” su Facebook né voti su sondaggi nel web, però genera voti veri. Quelli che alla fine contano.

Insomma: può piacere o no – e, personalmente, a me non piace il suo modo di fare politica troppo gravido di realpolitik e poco incline al confronto dialettico – e però alla fine le elezioni (sia quelle vere sia quelle interne) le vince lui. Ha vinto alla Regione, ha vinto al Parlamento, ha rivinto per tornarci. Ha perso soltanto le Primarie per la guida del PD in Abruzzo – anni fa – contro Luciano D’Alfonso (campagna pubblicitaria “La prima scelta”, con le mele sul tavolo) ed evidentemente ha imparato anche da quella sconfitta, peraltro annunciata, contro uno che poi però è stato travolto da guai giudiziari.

Questo, e molto altro, è Tommaso Ginoble – detto Tumàss – che molto probabilmente tornerà in Parlamento per il PD. E finché esiste la democrazia elettiva (una testa, un voto) e nessuno riuscirà a batterlo democraticamente, avrà ragione lui. Che ci piaccia o no.

PARLAMENTARIE 2012

Provincia di Teramo

VOTANTI 8.442, PREFERENZE 14.893.
(Possibili 2 preferenze su ogni scheda.)
01. GINOBLE Tommaso - 2.759 preferenze (18,53%)
02. DI SABATINO Renzo - 2.212 preferenze (14,85%)
03. FERRI Stefania - 2.105 preferenze (14,85%)
04. DI PASQUALE Manola - 1.815 preferenze (12,19%)
05. DE SANCTIS Ilaria - 1.803 preferenze (12,11%)
06. VERTICELLI Marco - 1.731 preferenze (11,62%)
07. CIANCAIONE Rosaria - 865 preferenze (5,81%)
08. MELARANGELO Alberto - 844 preferenze (5,67%)
09. D'ELPIDIO Raffaella - 543 preferenze (3,65%)
10. TOPITTI Antonio - 216 preferenze (1,45%)