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Politica Rosetana
GINOBLE E SOTTANELLI: C’ERAVAMO TANTO AMATI...
Tommaso Ginoble e Giulio Sottanelli.





Inseparabili fino a un anno fa, oggi corrono divisi alle elezioni politiche. Per ritrovarsi, molto probabilmente, insieme in Parlamento. Rosetani, voterete per uno dei due?

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 13 Febbraio 2013 - Ore 01:45

Erano “culo e camicia”, per dirla alla cafona. Sempre insieme, Tommaso il maestro e Giulio l’allievo.
 
Tommaso Ginoble faceva un passo e, un passo indietro, ecco arrivava Giulio Sottanelli.
Giulio discepolo fedele, Tommaso munifico nel prenderlo per mano e fargli fare carriera politica.
 
Ginoble Assessore Regionale e Sottanelli Vice Sindaco di Roseto. Poi Sottanelli Vice Presidente della Provincia di Teramo e Ginoble in Parlamento. Carriere intrecciate dall’amicizia e annodate di riconoscenza reciproca, sempre tenendo a mente l’aforisma di William Shakespeare, che ammonisce: “Se due cavalcano un cavallo, uno deve andare dietro”.
 
Il precetto shakesperiano, molto probabilmente, fu rinnegato da Sottanelli alle ultime elezioni regionali abruzzesi, quando Ginoble fece votare un altro suo discepolo (Di Luca), tenendo fermo il giovane Giulio e – supponiamo – spiegandogli che il suo tempo di varcare i confini provinciali sarebbe arrivato in futuro.
 
Giulio fece buon viso a cattivo gioco (un democristiano vero muore dentro, ma non perde mai il suo miglior sorriso) e continuò, fedele, a servire la causa del PD, anche dando una mano alle ultime elezioni comunali di Roseto degli Abruzzi, che videro il naufragio dei Ginoble, con la sconfitta della sorella di Tommaso, Teresa, contro Enio Pavone.
 
Poi, circa un annetto fa, Giulio Sottanelli deve essersi fatto due conti. Era tempo di lasciare la casa politica del padre troppo severo. Era tempo di ammazzare politicamente il padre, per prenderne il posto. E allora si cambia. Ciao PD, benvenuta Italia Futura, creatura pre-elettorale di Luca Cordero Di Montezemolo, uno che sta al concetto di nuovo come un Savoia sta al concetto di Repubblica. Ma questi sono dettagli. La folla è femmina e va sedotta. E Giulio ha un sorriso per tutti. E tanta voglia di arrivare.
 
E, a proposito di cavalli, ha pure un purosangue – almeno così si dice – che morde il freno ristretto nel box: la Banca del Vomano, formidabile centro di potere in grado di aggregare quel poco di buono che a livello imprenditoriale c’è rimasto dalle nostre parti. E, d’altronde, dove vai (a far politica) se una banca non ce l’hai?
 
Così Giulio cala la coppia d’assi sul tavolo politico regionale, dando una vigorosa spallata all’ordine costituito. Banca del Vomano (ancora in stand-by, per il momento) e Italia Futura. Perché – e qui gli va riconosciuto acume politico – quando in politica c’è un posto vuoto, quel posto è di chi prima ci mette il cappello (Berlusconi 1994 docet). E Sottanelli coglie l’attimo e piazza il cappello.
 
Italia Futura si trasforma presto nella rampa di lancio del montismo ed ecco Giulio capolista alla Camera dei Deputati alle prossime elezioni politiche per la lista Monti. Il suo maestro Tommaso gli rifiutò una chance per diventare consigliere regionale? E lui, in un lustro, si diploma all’accademia della politica combattuta in prima persona e, al termine di una lunga tessitura di trame, arriva a un passo dal Parlamento.
 
E Tommaso?
Incassata la mazzata delle elezioni comunali in cui la sorella è stata sconfitta nel 2011, ha ripreso a fare politica come suo solito. Poche chiacchiere pubbliche e molta attività di strada. Questo gli ha consentito di stracciare tutti gli avversari delle Primarie PD (forse più avvezzi a “facebook” che a “faciomc nu caffè”) e di essere praticamente certo della sua conferma alla Camera dei Deputati.
 
E Roseto degli Abruzzi?
Roseto è la culla di entrambi, ma il giorno delle elezioni, stavolta – per la prima volta – il ventennale sodalizio si romperà. O voti per Tommaso o voti per Giulio.
 
L’immagine, in questi giorni di campagna elettorale e di classico “porta a porta” (come si usa in provincia), è da film dei Vanzina: famiglia rosetana che prima accoglie Tommaso e poi Giulio (o viceversa), con conseguenti acrobazie linguistiche del “corpo elettorale”, per uscire indenni dalle visite di due vecchi volponi della politica locale, senza deludere nessuno dei due. Perché un favore serve sempre e nella vita non si sa mai.
 
Ce la faranno entrambi?
Per Ginoble l’elezione sembra una formalità, ma anche Sottanelli ha buone chance di diventare onorevole.
 
Certo, due deputati sarebbero grasso che cola per Roseto degli Abruzzi a livello di peso politico. Anche perché, se vince il “CentroSinistraCentro” (Bersani-Vendola che poi si alleano con Monti), sarebbero due onorevoli di maggioranza.
 
E, c’è da giurarci, se entrambi arrivassero in Parlamento (per non dire dell’eventuale governo di coalizione) vecchi sorrisi tornerebbero a rifiorire. Il potere, si sa, logora chi non ce l’ha.
 
Per chi voteranno i rosetani?
Sceglieranno il maestro Tommaso o l’allievo Giulio, che oggi sfida Tommaso nella città in cui insieme sono cresciuti e hanno governato?
 
Noi di ROSETO.com proponiamo un sondaggio, inserendo una discola terza opzione. Vediamo cosa ne esce fuori.
 
Luca Maggitti
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