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Sport e Storia
ERNESTO D’ILARIO, L’UOMO DI SPORT ROSETANO CHE PORTÒ PIETRO MENNEA DAI 400 AI 200 METRI...
Pietro Mennea e Ernesto D’Ilario. La foto apre il libro ‘Storia delle Olimpiadi Invernali’ di Vincenzo Renzi Ferri e Annalisa Barbagrigia, pubblicato nel 2002 da ‘L&V Abruzzo Editoria 2000’.

Vincenzo Renzi Ferri, rosetano, tedoforo alle Olimpiadi Invernali di Torino 2006.

Giampiero Porzio, oncologo e coach di L’Aquila per la Vita.

Giampiero Porzio ci scrive e noi troviamo le prove fotografiche nel libro di Vincenzo Renzi Ferri.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 21 Marzo 2013 - Ore 23:45

Ernesto e Mennea
Ernesto D’Ilario passerà alla Storia dello Sport come l’inventore del bob moderno.
Fu Lui, infatti, a capire che gli interni ed il frenatore (per i non addetti, i tre che stanno dietro al pilota) non dovevano essere tagliaboschi pesanti e lenti, ma atleti potenti e veloci, capaci di dare l’inerzia al bob nella decisiva fase di spinta.
Così, Ernesto cominciò a cercare bobisti fra le terze linee del rugby, i lanciatori ed i decatleti.
A Cortina e Cervinia il Rosetano era un Mito, conosciuto da tutti come “Penna Bianca”.
Instancabile ricercatore, Ernesto mise Giacomo Agostini sul bob per una discesa di prova. Il campionissimo della moto, scese, ringraziò e giurò che mai più sarebbe salito su quel mezzo per folli irrecuperabili.
Ma, forse, il colpo di genio più straordinario – purtroppo, meno conosciuto – il Nostro lo fece con Pietro Mennea.
Questi era un giovane di belle speranze, che andò a fare il militare a Vigna di Valle, nella squadra dell’Aeronautica Militare.
Era una promessa dell’atletica e correva – attenzione – i 400 metri.
Ernesto capì che il giro di pista non era per Mennea e lo convinse, con grande fatica, a correre i 200.
Con grande fatica perché Pietro era caparbio, amante delle proprie opinioni, poco incline al confronto.
Ernesto mi raccontò di una cena: Mennea parlò ininterrottamente dall’antipasto al dolce. Ernesto chiosò: “Piè, non ho capito niente!”.
Passato ai 200, Pietro cominciò a volare, unico bianco fra i robocop sovietici e le pantere nere americane.
Li batté tutti. Più volte. E, ogni volta, ricordava di essere un Uomo del Sud.
Ernesto mi disse che, dopo vittorie importanti, Mennea lo chiamava, ringraziandolo per quella felice intuizione.
Nelle centinaia di articoli, che in queste ore saranno dedicati a Pietro Mennea, forse nessuno ricorderà Ernesto D’Ilario.
Ma siamo sicuri che, in quell’angolo di Paradiso che Dio riserva agli Eroi, i Due staranno discutendo animatamente.
C’è da battere Jesse Owens, la prossima estate…
Giampiero Porzio
 
La foto – autografata da Pietro Mennea – che prova la conoscenza e la vicinanza fra la “Freccia di Barletta” e la “Penna Bianca” rosetana – apre il libro ‘Storia delle Olimpiadi Invernali’ di Vincenzo Renzi Ferri e Annalisa Barbagrigia, pubblicato nel 2002 da ‘L&V Abruzzo Editoria 2000’.
Di seguito, il testo che accompagna la foto.
 
ERNESTO D’ILARIO
Cuore Olimpico
Intendiamo dedicare il nostro lavoro ad un cittadino di Roseto, un illustre uomo di sport che tanti riconoscimenti ha raccolto in diverse discipline, raggiungendo traguardi difficilmente eguagliabili. Non è riduttivo però affermare che sulla sua anima sportiva hanno prevalso la profonda umanità, l’altruismo disinteressato e l’inarrestabile capacità di coinvolgere chiunque. Guidato unicamente dall’amore per lo sport, il suo modo di essere semplice e genuino lo ha portato a mostrare lo stesso vivo entusiasmo sia nei confronti del campione che del giovanissimo atleta, catturando di entrambi l’anima e il cuore.
In poche righe è difficile delineare adeguatamente la figura di colui che ha rappresentato con onore lo sport italiano nel mondo, pur conservando sempre la sua “rosetanità”, o esprimere la gratitudine di coloro che tanto gli debbono nello sport e nella vita. Il nostro desiderio è quello di ricordarlo come cittadini, come sportivi, come educatori, quale esempio da seguire e da imitare.
Un atto dovuto, con umile riconoscenza.
Vincenzo Renzi Ferri – Annalisa Barbagrigia
 
ERNESTO D’ILARIO
Allenatore e dirigente nel canottaggio, pallacanestro e atletica leggera.
Sottufficiale del Genio Aeronautico partecipa all’istituzione del centro sportivo aeronautica militare, del centro bob forze armate, della società m.d.a. femminile di atletica leggera e della società m.d.a. maschile di hockey su prato.
Responsabile tecnico della squadra di bob alle Olimpiadi Invernali di Grenoble 1968, di Sapporo 1972, di Lake Placid 1980 e nei Campionati del mondo di Saint Moritz, Cervinia e Cortina d’Ampezzo.
Dirigente accompagnatore in occasione dei Campionati Mondiali militari di scherma, atletica leggera, pallacanestro, ecc..
Cavaliere della Repubblica.
Quercia di 1° grado della F.I.D.A.L..
Stella d’Oro al merito sportivo.
Attestato di benemerenza dell’A.N.A.A.I.
Paliotto d’Oro 1994 della Città di Teramo.
 
ROSETO.com
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