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Fischi Mondiali
CORRERE CON ALEJANDRO, PENSARE CON CHEMA, EMOZIONARSI CON ALESSANDRO.
Alejandro Vaquera e Luigi Lamonica.

Chema Buceta e Carl Jungebrand.

Luigi Lamonica e Alamiri, arbitro del Kuwait.

Luigi Lamonica, arbitro abruzzese alla Coppa del Mondo in Spagna, ci racconta la sua esperienza. Puntata 2 del 28 agosto 2014.

Madrid (Spagna)
Giovedì, 28 Agosto 2014 - Ore 23:45

Ciao a tutti.
 
Dai vostri messaggi ed e-mail, vedo che siete in tanti a seguire i racconti di queste giornate della Coppa del Mondo 2014. Ne sono felice e vi ringrazio.

Come vi avevo accennato ieri, oggi è stata una giornata campale iniziata alle 7.45 con Alejandro Vaquera (l’ormai celeberrimo “Beast from Leon”), che ci ha svegliato in modo molto soft con una corsetta qui vicino all'albergo.
 
Sicuramente non siamo passati inosservati: 40 e più persone, tutte con la stessa maglietta, che attraversano il “Paseo della Castellana” a quell'ora della mattina non deve essere una visione molto frequente. Molti automobilisti, come i semplici passanti che iniziavano la loro giornata lavorativa, ci seguivano alquanto incuriositi, cercando di riconoscere a quale squadra appartenessimo.

Dopo il risveglio muscolare, giornata intensa con lezioni di tecnica e team building, in cui la guest star è stata senza dubbio il grande Chema Buceta. Con vero piacere l'ho incontrato anche qui, dopo le ultime 2 edizioni del 2011 e del 2013 di Eurobasket, e sono contento che FIBA si stia avvalendo della sua professionalità per costruire una squadra vincente, che possa affrontare tutte le difficoltà di un campionato difficile e lungo come una Coppa del Mondo.
 
Chema tira fuori sempre una sorpresa dal suo repertorio, così siamo  stati coinvolti in una caccia al tesoro che ha visto tutti gli arbitri divisi in 4 squadre, tanti quanti saranno i gruppi che domani verranno trasferiti nelle 4 città sedi dei gironi di qualificazione.
 
Ogni squadra divisa in 2 quintetti ed ognuno dei quintetti legato per i piedi, per impedire che si disunisse nella ricerca del tesoro (4 buste di differente colore, contenente ognuna una parola di una frase). C’erano poi ulteriori impedimenti per i partecipanti: 2 bendati, 2 con le mani legate dietro la schiena e l'ultimo impossibilitato a parlare perchè con la bocca  bloccata con dello scotch da pacchi.
 
Vi lascio immaginare la mezz’ora seguente: sembrava di essere all'asilo e di avere a che fare con 40 bambini isterici! Alla fine, né vinti né vincitori e tutti a pagare pegno tra le risate generali di colleghi, supervisors e commissari.
 
Alla termine di questa intensa giornata, vorrei parlarvi di una email che ho ricevuto nel pomeriggio, da parte di Alessandro.

Alessandro è un collega, giovane, credo molto giovane (non lo conoscevo fino ad oggi), ed è quindi uno di quei ragazzi a cui sono rivolti i miei diari e quindi il libro “DECIDERE”.

Non vi nascondo che Luca Maggitti di ROSETO.com e io abbiamo parlato lungamente, prima della mia partenza per questo impegno, riguardo al mio continuare a scrivere ancora i diari che in parte hanno composto il mio libro. Io ero un po’ scettico, mi sembrava che fosse una cosa ormai già collaudata (e quindi a rischio ripetitività) e che forse non avrebbe più avuto presa sulle persone a cui volevo far conoscere cosa accade ad un arbitro “dietro le quinte”: l'atmosfera, le paure, le emozioni.
 
Alla fine abbiamo deciso che sarebbe stato ancora importante scrivere, perché anche se il progetto “DECIDERE” è finito, non è di certo finita la passione che io nutro per l’arbitraggio e la voglia che ho di vedere sempre più giovani avvicinarsi all’arbitraggio.
 
Perciò ringrazio pubblicamente Alessandro. Lo ringrazio perché leggendo la sua email è come se avessi preso una scossa elettrica. Ho sentito, ancor più forte e tutto insieme, “il fuoco” e la responsabilità di quello che sono venuto a fare qui a Madrid. Perché sono venuto a farlo per me, ma soprattutto per tutti quelli che, come Alessandro, sperano un giorno di poter essere al mio posto. E io so che lavoreranno duro, senza mai perdersi d'animo, per provare ad avere una possibilità di arrivare qui dove sono io.

Alessandro, mi rivolgo direttamente a te, sperando tu legga queste righe.
Grazie delle tue belle parole di incoraggiamento.
Io la tua email l'ho letta, e ti assicuro anche più di una volta. Avevo il dovere di farlo e di risponderti in privato, ma ho anche pensato che tu meritassi la citazione qui sul diario, perchè è per i giovani arbitri come te che è stato pensato e realizzato, affinché possano appassionarsi sempre di più all'arbitraggio.
Che tu riesca a indossare o no una divisa come questa che ci hanno dato e che ti piace tanto, sono sicuro che la nostra comune passione ti regalerà altre grandi soddisfazioni, facendoti conoscere tante persone, tanti amici, e facendoti scoprire nuovi posti e nuove culture.
Insomma: ti renderà una persona migliore, così come ha reso me una persona migliore.
 
Alessandro, e tutti voi giovani lettori, lo slogan di questa Coppa del Mondo è: “Is in your hands”, “È nelle tue mani”.
Fate che i vostri sogni siano nelle vostre mani, impegnatevi a raggiungerli e non lasciate mai che sia qualcun altro a fare quello che avreste dovuto fare voi.
 
Domattina, test atletici ed ultime raccomandazioni. Nel pomeriggio ci si saluta e ci si augurerà di rivedersi dopo la prima fase, quando verrà selezionato il gruppo di 20 arbitri che arriverà fino al 14 settembre. Questa volta niente jet privato, come in Turchia nel 2010: il trasferimento a Siviglia è previsto in treno.

A domani da Siviglia, capitale dell'Andalusia. Vi lascio con la lettera di Alessandro.
 
Buongiorno sign. Lamonica,
sono Alessandro, un giovane arbitro, o, come lei ama dire, un arbitro che si trova ancora sul marciapiede e che osserva tutti quelli che sono già riusciti a scendere in strada, per poter migliorare sempre di più.
Ho letto il suo libro e sin da quando ho iniziato a leggerlo avrei voluto scriverle una mail per complimentarmi con lei per essere riuscito a trasmettere a tutti i lettori le emozioni che ha vissuto nelle sue esperienze internazionali, quando sono arrivato all'ultima pagina ho letto delle mail che le erano state inviate e che ha deciso di pubblicare e in una di quelle ho riconosciuto il mittente in Luigi, un arbitro conosciuto arbitrando un torneo in provincia di Napoli, allora l'ho contattato e gli ho chiesto il suo indirizzo mail, perché, come le ho già detto, avrei voluto scriverle.
So che è venuto ad alcune delle nostre riunioni del Gap di Salerno, ma arbitro da solo un anno e non ho mai avuto il piacere di conoscerla di persona, ma ho potuto osservarla nelle partite che ha arbitrato ad Avellino quest'anno e sono rimasto impressionato dalle sue doti di arbitro e da come riesca sempre ad avere un dialogo con i giocatori in campo, evitando in questo modo forti polemiche. 
Magari questa mail non la leggerà neanche, perché troppo impegnato per la preparazione alla Coppa del Mondo, oppure ne potrà essere in qualche modo infastidito, ma io spero che le abbia fatto piacere ricevere questa mail da un arbitro che la ammira molto.
Spero che in questa nuova avventura internazionale possa dare il meglio di sé, dimostrando ancora una volta di essere uno dei più bravi arbitri al mondo e di essere l'orgoglio di tutti gli arbitri d'Italia.
Aspetto con ansia nuove puntate del suo diario su roseto.com e intanto le posso dire che le divise arbitrali per questa manifestazione sono bellissime e penso che il sogno di qualunque arbitro che, come me, non si perderà neanche una partita di questa manifestazione mondiale sia quello di poter indossare un giorno quella divisa. 
Quando arbitrerà le partite della Coppa del Mondo spero che possa sentire il calore di tutti i piccoli arbitri che faranno il tifo per lei dall'Italia.
La ringrazio per il suo tempo e le mando un caloroso saluto e il mio più grande in bocca al lupo.
Alessandro
 
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