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Roseto Basket Story
TEEMU RANNIKKO: LO ‘SQUALO CHE VENNE DAL FREDDO’ AL MONDIALE IN SPAGNA.
Teemu Rannikko, in maglia Roseto nella stagione 2002/2003, durante la partita di Uleb Cup Roseto-Valencia. Nella foto, è contro Alejandro Montecchia.
[Ciamillo&Castoria]


Teemu Rannikko, in maglia Roseto nella stagione 2002/2003, durante la partita di Uleb Cup Roseto-Valencia. Nella foto, è contro Fabricio Oberto.
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Teemu Rannikko, in maglia Roseto nella stagione 2002/2003, durante la partita di Uleb Cup Roseto-Valencia. Nella foto, è contro Alejandro Montecchia.
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L’ex play del Roseto 2002/2003 parteciperà al Mondiale 2014 con la Finlandia. Un ricordo della sua stagione rosetana, pubblicato nel 2010 su Eidos.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 29 Agosto 2014 - Ore 12:00

Teemu Rannikko, finlandese classe 1980, di mestiere playmaker, arrivò a Roseto dopo il passaggio di proprietà del sodalizio da Michele Martinelli a Enzo Amadio, il quale affidò la responsabilità di allenare la squadra a Phil Melillo, che la costruì insieme a Valerio Bianchini.
 
E fu proprio il Vate – vincitore di tre scudetti in tre città diverse – a volere fortemente il play finnico, reduce da due stagioni in Serie A2 a Reggio Emilia, dove sfiorò in entrambi i casi la promozione, senza però arrivare mai nella massima serie.
 
Rannikko, arrivato a Roseto a 22 anni, si ritrovò così le chiavi della squadra in mano, visto che coach Melillo scommise su di lui, nominandolo da subito play titolare.
 
Struttura fisica adeguata al ruolo (190 cm), buon costruttore di gioco, calmo nel leggere le situazioni, mortifero nel tiro dalla grande distanza, Rannikko lavorò sodo fin dal precampionato, conquistando la fiducia dei compagni di squadra, alcuni dei quali già famosi ed affermati e quindi potenzialmente riottosi a mettersi nelle mani del giovane finnico.
 
Oltre alla serenità e alla freddezza in campo, figlia del paese dei mille laghi, Rannikko aveva dalla sua una buona formazione ricevuta da papà Jari, impiegato in una compagnia telefonica con un passato da allenatore a Turku, città natia di Teemu, che “vide” la sua prima gara di basket già a due settimane di vita. Dunque un finlandese anomalo, cresciuto a pane e pallacanestro al posto dei più popolari sport su ghiaccio, che a 15 anni scelse il basket rispetto al calcio ed a 16 esordì nella massima serie – era la stagione 1996/1997 - con il Piloset Basket Turku, venendo votato nella stagione successiva giocatore più migliorato della lega.
 
Tutto il suo valore lo dimostrò nel 2000, quando guidò la sua nazionale e con la squadra di club vinse la Coppa di Finlandia (segnando 38 punti), il Campionato ed il titolo di Miglior Giocatore della lega.
 
Con queste credenziali arrivò in Italia nel 2000, controllato dal Benetton Treviso, che lo girò a Reggio Emilia in A2, dove visse due stagioni con finale amarissimo. Roseto però credette nelle sue qualità e Rannikko ripagò giocando un grande campionato, venendo addirittura eletto, dalla rivista Superbasket, miglior playmaker del girone di andata del campionato, quando Roseto si presentò al terzo posto al giro di boa.
 
In casacca Euro Roseto, il ragazzino che venne da un paese ricoperto per il 65% da foreste e per il 10% da acqua, dove lo sport nazionale è l’hockey su ghiaccio, d’estate il sole non tramonta per 73 giorni e d’inverno c’è la notte polare e l’Aurora Boreale, giocò 26 gare di campionato, partendo sempre titolare, oltre alle gare di Uleb Cup, di Coppa Italia e ai play-off Scudetto.
 
In stagione regolare, fu impiegato da coach Melillo in media 33,5 minuti, durante i quali segnò 11 punti, arpionò 2,2 rimbalzi e servì 2,2 assist per un buon 13,3 di valutazione.
 
Roseto arrivò in Semifinale di Coppa Italia e agli ottavi di finale sia in Uleb Cup sia in Campionato dove, alla seconda gara di stagione, Rannikko risultò determinante nella vittoria contro la Fortitudo Bologna segnando 14 punti in 27 minuti, con 6 falli subiti e 4 assist. Una gara che gli valse il titolo di MVP, nonostante gli sfracelli della coppia Moltedo-Fajardo.
 
Rannikko, circa il nome del primo italiano che lo avesse apprezzato, citò un altro coach scudettato, Franco Marcelletti, dichiarando: “Coach Marcelletti è una persona gentile e un allenatore molto preparato. Fu lui a notarmi e a offrirmi lavoro in Italia per la prima volta nel 1998”. In relazione al suo cognome, che in finlandese significa “costa”, Teemu trovò il modo di chiosare: “Pensa che ‘coast-to-coast’ in finlandese si dice ‘Rannikko-to-Rannikko!’”.
 
Quando raccontò la sua meticolosità portata in campo, Rannikko dichiarò: “Prima della gara cerco di ricordare tutto del mio diretto avversario. Il mio primo obiettivo è fermarlo in difesa. Poi penso anche a segnare, sapendo che se segno 30 e si perde ho sbagliato, mentre se segno 10 e si vince ho fatto centro”.
 
Teemu divenne inseparabile col compagno di squadra Dan Callahan. Avevano un debole per la cucina italiana e il piatto preferito del biondino era “la guitar”e cioè gli spaghetti alla chitarra che il gestore di “Pizzamania” gli preparava.
 
Fidanzato dall’età di 15 anni con Ilona, che poi è diventata sua moglie, Rannikko, il cui motto era “Goditi la vita con il sorriso sulle labbra”, dopo la stagione rosetana seguì coach Melillo e il presidente Amadio a Pesaro, dove diventò parte di un progetto importante, anche se crollato miseramente per bancarotta dopo due stagioni.
 
Rannikko ha sempre avuto tanta cattiva sorte quanto ad infortuni. Si infortunò anche a Roseto, saltando alcune partite, ma la rottura del legamento crociato di un ginocchio nel 2005 gli ha forse definitivamente segnato la carriera in senso negativo.
 
Dopo il biennio a Pesaro, due stagioni in Slovenia con l’Olimpia Lubiana e due in Russia con il Khimki, da questa stagione è in Spagna, con il Granada, nella massima serie (Liga ACB).
 
Il migliore ricordo di Teemu è il pensiero che regalò ai tifosi rosetani prima di lasciare il Lido delle Rose: “Sono stati grandi e ci hanno sempre aiutato. Per me ha significato molto. Voglio sempre giocare in posti con un pubblico caloroso come quello di Roseto. Grazie a tutti i tifosi!”.
 
Luca Maggitti
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