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Serie A2 Silver – Industrialesud Roseto Sharks
ROSETO FA CIAO CON LA MANINA...
Il Roseto Sharks durante un time out.
[Mimmo Cusano]


Squali alla griglia anche a Piacenza. 5 sconfitte in 5 partite e ultimo posto solitario a quota zero.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 25 Ottobre 2014 - Ore 23:45

PIACENZA 85
ROSETO 79
Parziali: 20-15; 19-22 (39-37); 22-24 (61-61); 24-18 (85-79).
 
PIACENZA: Rombaldoni 23, Galli, Stefanini 2, Sorokas 18, Gasparin 11, Ziotti n.e., Italiano  5, Rossetti  8, Mazzocchi, Hill 18. Coach: Coppeta.
 
ROSETO: Pitts 21, De Dominicis n.e., Ippedico  n.e., Timperi n.e.,  Usher 16, Ferraro 8, Marini 7, Janelidze  6, Bryan 12, Moreno 9. Coach: Trullo.
 
Il Roseto, dopo 4 sconfitte consecutive, non riesce a dare la svolta al bivio di Piacenza, inanellando il 5° stop consecutivo e restando – triste e solitario – fanalino di coda del campionato.
 
Si dirà: il Roseto lotta, perché è la quinta partita su cinque che perde in dirittura d’arrivo, quindi la squadra c’è ed è solo sfortunata.
 
E non potrebbe, invece, essere proprio il contrario?
 
Non potrebbe essere che, proprio perché perde sempre in dirittura d’arrivo, i giocatori sono “piallati” psicologicamente? Meglio – molto meglio, e ci sia scusata la banalità – prendere una bella e grassa imbarcata perdendo di 30 punti, ma poi, quando ci sono gli scontri diretti, tirare fuori gli attributi e vincere qualche partita.
 
Invece il concetto di vittoria è ormai salpato (da mesi) dal porticciolo turistico di Roseto e gli Squali continuano a perdere a rotta di collo, andando alla deriva. Contenti loro (i giocatori) e la dirigenza, contenti tutti? No, proprio no. C’è un’intera città, fuori dal fortino delle scuse e delle arrampicate sugli specchi, che è frustrata e arrabbiata.
 
Ma così è se vi piace (e anche se non vi piace), come ha sostenuto in una intervista, qualche giorno fa, Ettore Cianchetti. Il progetto c’è ed è saldo, sostiene il presidente. E c’è da capirlo. Cianchetti è lo stesso che, esonerando Phil Melillo (uno che ha allenato in Eurolega, vinto la Supercoppa Italiana, di casa in Serie A e gestito gente come il compianto Alphonso Ford e Aleksandar Djordjevic), sostenne che l’avvicendamento era necessario e urgente, altrimenti la squadra sarebbe certamente retrocessa. Lo sostenne, supportato dal direttore sportivo Marco Verrigni, dopo che il Roseto aveva vinto 4 partite e perso 4 partite e con 8 punti in classifica dopo 8 giornate era in zona Playoff. Quindi, se una squadra al 6° posto in classifica va assolutamente corretta “prima che sia troppo tardi” esonerando il coach, capiamo bene che – in coerenza col discorso – una squadra con 5 sconfitte in 5 partite, ultima da sola a zero punti dopo 5 giornate, viaggi sicura verso la salvezza e in perfetta media con il piano della dirigenza e dello staff tecnico. Quadra tutto, nulla da dire.
 
Non capite il discorso? Beh, se non capite di basket e dirigenza sportiva, che vi possiamo fare noi?
 
La partita? Il solito Roseto delle prime 4 uscite: combattivo e testa a testa fino ai minuti finali quando, per usare le parole di coach Tony Trullo: “Il cervello va in anaerobiosi”. Anaerobiosi, secondo il vocabolario Treccani: “Con riferimento a organismi pluricellulari, e più spec. all’uomo, la condizione in cui si compie un’attività muscolare di tipo particolarmente intenso, nella quale l’energia è fornita da reazioni chimiche che non utilizzano ossigeno bensì la degradazione di composti fosforati ad alto potenziale energetico, ossia ATP e creatinfosfato”.
 
Roseto, al solito, senza il lungodegente Carenza. Già, ma Piacenza senza il centro titolare Infante (che è pure peggio, stando al roster dei piacentini).
 
Statistiche finali.
 
Per il Piacenza, il veterano Rodolfo Rombaldoni la spiega ancora a tutti, segnando 23 punti in 33 minuti, con 3 rimbalzi, 2 assist e 19 di valutazione.
Doppia cifra anche per i due stranieri: Sorokas (18+4+5 assist in 30 minuti con 16 di valutazione) e Hill (18+3+1 in 37 minuti con 16 di valutazione).
Infine, ottimo anche Gasparin: 11 punti, 7 rimbalzi e 3 assist in 28 minuti, con 17 di valutazione.
 
Per il Roseto, 21 punti (7/16 dal campo), 4 rimbalzi, 1 assist, 3 perse in 37 minuti per Damier Pitts, che chiude con 14 di valutazione.
Usher chiude a 16 punti (5/14 dal campo) in 25 minuti, con 2 rimbalzi e 4 di valutazione.
12 punti per Bryan (non c’era Infante contro di lui), che aggiunge 8 rimbalzi, perde 4 palloni e commette 5 falli in 23 minuti, chiudendo con 14 di valutazione.
Moreno chiude con 9 punti e 4 assist in 32 minuti, con 6 di valutazione.
Dopo la doppia doppia contro Recanati, mezzo passo falso di Janelidze, che in 30 minuti segna 6 punti, cattura 3 rimbalzi ed esce per 5 falli.
5 falli anche per Innocenzo Ferraro, che in 27 minuti segna 8 punti e prende 4 rimbalzi, servendo 2 assist. Il Roseto ha visto uscire per 5 falli tutti e 3 i lunghi, nonostante non giocasse il centro titolare Infante.
Infine, 7 punti, 3 rimbalzi e 3 assist per Pierpaolo Marini, che in 27 minuti chiude con 10 di valutazione.
 
Prossimo appuntamento per il Roseto, al PalaMaggetti contro il Treviglio. Quando? Naturalmente domenica 2 novembre: il giorno dei morti.
 
Luca Maggitti
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