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Mercoledì, 24 Aprile 2024 - Ore 4:13 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Mancanze
CIAO DOMENICO ALCINI, PRESIDENTE DEL ROSETO BASKET DI SERIE A.
Roseto degli Abruzzi, 4 settembre 2005. Domenico Alcini.
[Luca Maggitti]


Roseto degli Abruzzi, 6 marzo 2004. Domenico Alcini, Neven Spahija, Michele Martinelli.
[Luca Maggitti]


Roseto degli Abruzzi, 5 maggio 2005. Mahmoud Abdul-Rauf e Domenico Alcini.
[Luca Maggitti]


È scomparso oggi. Le esequie venerdì 6 febbraio 2015, alle ore 10.30, alla chiesa di Santa Maria Assunta. Un ricordo.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 05 Febbraio 2015 - Ore 12:00

«Piuttosto che scambiare il titolo del Roseto di Serie A con quello di Legadue del Caserta, io chiudo. Ci siamo salvati sul campo, Luca, e non mi va di barattare un titolo come se dovessi chiedere la carità. Io a Roseto ci vivo e lavoro e ho una faccia sola. Se il Roseto ce la farà con le sue forze resterà, altrimenti io non mi metterò in ginocchio davanti a nessuno».
 
Era prossima l’estate del 2006 e questo è il succo di quanto mi disse Domenico Alcini parlando del suo Roseto Basket, salvato in Serie A sul campo da coach Attilio Caja e da un manipolo di giocatori con più attributi che talento.
 
Questo è il ricordo più nitido che ho di Domenico, classe 1941, scomparso stanotte per un male incurabile lasciando la moglie Marinella (“Ninnella” per i rosetani) e i figli Domenico Junior, Fabio e Martina.
 
Un uomo netto, essenziale, perfino ruvido. Un uomo con un brutto carattere secondo molti, e invece era solo un uomo di carattere. E negli anni in cui viviamo, sono di gran lunga meglio quelli come Domenico, che ti dicono sempre tutto dritto in faccia, a costo di spianarti, ma non agiscono alle spalle perché non lo concepiscono.
 
Con lui avevo un rapporto fatto di saluti stringati e caffé offerti reciprocamente al Bar Aurora, nei miei anni di lavoro al Comune. Poi qualche riflessione sul Roseto Basket e alcune risate, quando mi accusava di essere “troppo comunista” per essere obiettivo. Anche nel basket.
 
Terrò fra i ricordi più cari di quei fenomenali anni di Serie A, vissuti fra i marosi e prendendo il vento in faccia, una sua lettera con carta intestata Roseto Basket e un suo pubblico complimento dopo aver ricevuto i 9.145 Euro – raccolti da ROSETO.com con la sottoscrizione intitolata al compianto Tommaso Di Febo, nell’estate del 2004 – che servirono per aiutare il Roseto, alle prese con una delle fisiologiche crisi estive con tanto di dubbio se ripartire o no. Domenico disse: «Fra tanti chiacchieroni, gli unici soldi veri per aiutare il Roseto ce li hanno dati alcuni tifosi, grazie alla sottoscrizione di ROSETO.com».
 
Domenico era un imprenditore affermato a Roseto e, molto probabilmente, nel suo lavoro era “dritto per dritto” come era umanamente. Di certo lo era da dirigente sportivo. E il suo Roseto sfacciato e garibaldino somigliava molto sia a lui sia al suo creatore, Michele Martinelli. Non a caso, i due sono più che amici.
 
Domenico, da sempre e per decenni vicino al basket rosetano, ha infatti avuto un ruolo di primo piano nel “Roseto più glorioso di sempre”, quello che dal 2000 al 2006 ha giocato in Serie A, disputando Playoff Scudetto e Final Eight di Coppa Italia.
 
È stato il presidente del “Roseto più forte di sempre”, nella Serie A 2004/2005, con Michele Martinelli nel ruolo di general manager e Neven Spahija in quello di coach. Presidente anche la stagione successiva e ultima nella massima serie, sempre con Martinelli GM, e in panchina prima Alberto Martelossi e poi Attilio Caja.
 
La sua avventura nel basket che conta iniziò a fianco di Michele Martinelli nella Serie A 2000/2001: Michele era il presidente, Domenico il Vice. Era il primo, storico, Roseto di A1, con Phil Melillo coach e Mario Boni in campo.
 
La stagione successiva diventò Presidente, anche in seguito alla squalifica inflitta dalla FIP a Michele Martinelli per il “Caso Sheppard” (la liberalizzazione del mercato dei giocatori stranieri), con in panchina prima Demis Cavina, poi Bruno Impaloni.
 
Nel 2002/2003, la Società passò a Enzo Amadio e Domenico, con gli amici di sempre, si fece da parte.
 
Nel 2003/2004 si ricominciò in Serie A con coach Luca Dalmonte e con la presidenza-lampo di Tulli, prima del presidente-traghettatore Vittorio Fossataro, che il 13 novembre 2003 riconsegnò le chiavi alla cordata degli amici di sempre: Domenico Alcini, Michele Martinelli, Antonio Norante, Domenico Di Marco, Claudio e Aurelio Malvone. Nell’occasione c’erano anche gli imprenditori rosetani Alberto Rapagnà e Giovanni Lucidi, mentre fra i soci non figurava un altro amico di sempre: Daniele Cimorosi.
 
Quella sera, Domenico Alcini – che non era un gran parlatore e puntava al sodo – dichiarò: «Sono soddisfatto. Ritengo che i compagni di viaggio siano quelli giusti per fare strada, molta strada, tutti insieme». E, grazie ai soci, ci furono ancora due stagioni e mezzo di basket ad altissimo livello a Roseto: il più alto possibile in Italia.
 
Insomma: è grazie a quei pochissimi come Domenico Alcini, che ci hanno messo faccia e soldi, che il Roseto Basket ha potuto giocare in Serie A dando del tu a tutte le squadre storiche, battendole quasi tutte e, soprattutto, mai abbassando la testa, com’era nel costume di Domenico e di Michele.
 
Se non ci fosse stato quel manipolo di “pazzi”, capaci di sognare in grande e di rischiare di conseguenza, da queste parti non si sarebbero mai visti Mahmoud Abdul-Rauf e compagnia bella. Ed erano anni in cui i contratti erano pesanti per davvero. E con quel che prendeva Sesay in un mese, oggi ci paghi un giocatore medio di A2 Silver... per un campionato intero.
 
Per questo, io lo ringrazio e rispetto. Non un rispetto di facciata dovuto a chi è scomparso, ma un rispetto consapevole, dato a un uomo che si è adoperato per mantenere al massimo livello il Roseto: unico motivo di orgoglio di questa piccola città di 25mila abitanti che – tolto il basket – di storico per davvero non ha nulla.
 
L’ultimo saluto a Domenico Alcini è domani, venerdì 6 febbraio 2015, alle ore 10.30, nella Chiesa di Santa Maria Assunta, nei pressi del Municipio di Roseto.
 
ROSETO.com invia le proprie condoglianze alla famiglia di Domenico e a tutti i suoi cari.
 
Luca Maggitti
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