Chiedo scusa al 66% della #3e20StrategieOrganizzative, che poi sono due amici, Domenico Sorgentone e Piero Bianchi e, in quanto tali, sapranno comprendere, e condividere perché sono anche tecnici di questo meraviglioso sport.
Chiedo scusa se una mail ricevuta alle 2 e 38 della notte tra giovedì e venerdì dal mio amico Luca Maggitti che immortala Mahmoud Abdul-Rauf con in mano #AbruzzoBasket mi ha regalato una lacrimuccia di sincera commozione, un bel mucchietto di ricordi e quasi 11 anni di vita!
"Chiedi chi erano i Beatles", cantavano gli Stadio, io proverò, pubblicando questa foto (grazie Luca!!!), a raccontarvi in poche battute chi è Rauf.
Ho avuto il privilegio di raccontare il Basket, a Roseto in particolare, nelle sue pagine più belle, promozione in B2, promozione in A2, promozione in A1, una semifinale di Coppa Italia, un ottavo di finale in Uleb Cup, senza mai dover commentare una retrocessione.
E poi c'è stato Rauf!
Arrivò a Roseto il 22 ottobre 2004, il giorno dopo, ancora fuso dall'orario, lo guardai non sbagliare un tiro che uno da tre punti nell'oretta di tiro al PalaMaggetti, il giorno prima il derby con Teramo. Ricordo che Roseto aveva fin lì vinto una sola volta (con Cantù), e perso di 34 a Reggio Emilia, di 47 a Treviso, di 23 a Livorno e di 22 in casa con la Fortitudo.
In quel grande freddo irruppe, come un anticiclone di agosto, il "Califfo" (nick coniato proprio da Lucone), esordio nel derby con Teramo il 24 ottobre (era il compleanno di mio padre), 15 punti in 28' e vittoria; 4 giorni dopo sono con il mio amico Giuliano Spizzico e il suo "Grande Roseto" in tour a Reggio Calabria, secondo successo consecutivo con Rauf che ne segna 19 in 33'.
Poi si perde a Milano (ma in 4 giorni Reggio Calabria-Roseto-Milano con le funicolari di Miguelon non erano certo viaggi di prima classe) e comunque Rauf ne segna ancora 19 in 35'. Preludio al capolavoro.
Il 7 novembre arriva al PalaMaggetti il Montepaschi di Charlie Recalcati: 8 partite, 8 vittorie. E cade. Finisce 108-105 per Roseto, Rauf dipinge basket su tela "parquettata" e finisce con 29 punti in 36', 4/4 da 2, 5/7 da 3, 6/6 dalla lunetta, 4 assist.
Ecco chi è stato Rauf in poche righe.
Io ho urlato come un cretino con la patente i miei "mamma mia" ad uno dei più grandi giocatori della storia della NBA (ne segnò oltre 50 anche contro un certo Michael Jordan), che a Roseto dopo la partita trovavi seduto da Spizzico con la sua famiglia allargata: moglie, pargoletti (tutti ancora piccolini 10 anni fa...), e i rosetani.
Fu una stagione straordinaria, e quel Roseto, nel basket di oggi, collezionerebbe finali scudetto.
Oggi mi sono dovuto accontentare delle foto di Rauf di nuovo a Roseto, ma grazie agli amici il mio non aver potuto essere presente alla cena è stato meno pesante.
I saluti del Califfo mi onorano, io che ho la sua maglia (proprio la sua...) con dedica, il vederlo con in mano #AbruzzoBasket è un regalo per me, per #3e20StrategieOrganizzative, per quanti hanno già acquistato lo year book e per quanti lo compreranno.
Nelle edicole di Campli, Roseto, Teramo, ad Atri, Giulianova, Pescara, o chiedendolo a noi. Intanto questa foto è per tutti quelli che amano il basket, l'Abruzzo, e Rauf. Chiedo ancora scusa per tutto questo spazio!!!
ROSETO.com
Roseto Basket Story
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Chieti Scalo, 3 novembre 2004. Mahmoud Abdul-Rauf e Giorgio Pomponi nella trasmissione televisiva ‘Sotto Canestro’.
Roseto, 26 febbraio 2015. Il Califfo del Lido delle Rose, al secolo Mahmoud Abdul-Rauf, con la copia dello YearBook AbruzzoBasket 2014/2015, pubblicazione firmata da Giorgio Pomponi, Piero Bianchi e Domenico Sorgentone.
