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Ospedale di Atri
TAVOLO PER UN PROGETTO DI SVILUPPO, CONTINUA LA LOTTA PER NON CHIUDERE IL PUNTO NASCITA.
L’ospedale San Liberatore di Atri.

L’articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo giovedì 26 febbraio 2015.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 02 Marzo 2015 - Ore 12:00

La lotta di cittadini e istituzioni per salvare l’ospedale San Liberatore di Atri sembra fare un passo avanti.
 
La Regione Abruzzo ha infatti comunicato che aprirà un tavolo di confronto, per elaborare un progetto di sviluppo dell’ospedale, in cui saranno coinvolti i sindaci del Cerrano e della Val Fino e le dirigenze del San Liberatore e della Asl di Teramo.
 
Sembra dunque proficuo l’incontro che ha visti impegnati il presidente regionale D’Alfonso, il consigliere Monticelli e i sindaci di Pineto, Atri, Silvi e Castilenti. I primi cittadini hanno espresso soddisfazione, sottolineando come per la prima volta saranno i portatori di interesse del territorio a discutere sul futuro strategico del nosocomio. I sindaci hanno poi informato D’Alfonso della loro volontà unanime, di impugnare presso il Tar il decreto regionale che potrebbe portare alla chiusura del punto nascita di Atri.
 
Si tratta di un reparto che i primi cittadini hanno definito molto importante per tutto il territorio e che è da mesi difeso da cittadini riuniti in comitati, come “Il San Liberatore non si tocca”, promosso da Pierfrancesco Macera, Gianpiero Reitano e Roberto Marchione, e “Difesa Ospedale”, promosso da Mario Marchese. Comitati che fra ottobre e novembre hanno raccolto oltre 15mila firme per difendere i reparti di Neonatologia e Pediatria dell’ospedale atriano, che i cittadini firmatari ritengono essere una vera e propria eccellenza quanto a standard qualitativi e professionalità presenti. Le firme, raccolte fra Atri, Roseto, Pineto, Silvi e il territorio pescarese, furono consegnate lo scorso 3 novembre proprio al presidente D’Alfonso, oltre che a Renzo Di Sabatino, presidente della Provincia di Teramo. I comitati, lo scorso 7 novembre, hanno anche esposto la problematica a una delegata del ministro della Salute Beatrice Lorenzin.
 
Insomma la lotta continua, come dichiara il sindaco di Atri, Gabriele Astolfi: «Il tavolo è un passo avanti positivo, ma ribadisco la mia assoluta contrarietà alla chiusura del punto nascita di Atri, e mi impegnerò ad oppormi in ogni sede opportuna al decreto di chiusura». Gli fa eco, nonostante la diversa appartenenza politica, il sindaco di Pineto, Robert Verrocchio: «Il punto nascita rimane un reparto cruciale non solo per Atri, ma per tutto il territorio del Cerrano ed è nostra intenzione difenderlo». D’accordo anche il primo cittadino di Silvi, Francesco Comignani: «Necessario razionalizzare i costi della sanità pubblica, ma ancor più importante garantire l’assistenza ai cittadini di un territorio vasto come quello del Cerrano e della Val Fino».
 
Luca Maggitti
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