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Venerdì, 29 Marzo 2024 - Ore 7:36 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Roseto Sharks & Roseto Basket Story
LA PROFEZIA DEL BOJA: INDUSTRIALESUD NON LASCIA, ANZI RADDOPPIA!
Antonio lù Boja, al secolo Antonio Di Pasquale, in Curva Nord nel campionato 2014/2015.
[Mimmo Cusano]


Antonio lù Boja, al secolo Antonio Di Pasquale, nel 2011 a Philadelphia, con il fratello Mario che vive negli Stati Uniti, per seguire al Wells Fargo Center la gara fra i padroni di casa e Dallas.
[Archivio Antonio Di Pasquale]


Antonio lù Boja, al secolo Antonio Di Pasquale, con Alex Legion la scorsa stagione.
[Luca Maggitti]


Una voce di sfuggita ieri mattina e una conferma autorevole oggi pomeriggio, tirano in ballo uno storico tifoso rosetano. Che nel 2011, a Philadelphia, durante una gara NBA...

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 22 Maggio 2015 - Ore 15:45

A Roseto degli Abruzzi, parlando di basket, la notizia può sbucarti alle spalle quando meno te l’aspetti. E siccome tutti o quasi si interessano di pallacanestro, tutti o quasi possono avere la dritta giusta. E magari te la servono a mo’ di assist sbucandoti alle spalle, appunto.
 
Come ieri mattina, quando camminando sul lungomare all’altezza della Rotonda Sud mi sorpassa in bici Antonio Di Pasquale, “Ndonje lù Boja” per il basket rosetano che lo vede storico tifoso da decenni, il quale mi dice, mentre si allontana pedalando: «Luca, non preoccuparti, tutto risolto. La signora non lascia, raddoppia. Non lascia, raddoppia!».
 
Oh cavolo, e mo’ chi è sta signora? Affretto il passo da bradipo e urlo al Boja (non temo per la mia testa... qui l’Isis non c’entra) di spiegarmi, dirmi qualcosa di più.
 
Ndonje fa una semirotazione della testa, il giusto che serve a inquadrarmi da un occhio, e ripete: «La signora non lascia, raddoppia. Fidati, ho sentito una voce sicura».
 
Continuo a camminare e – nei 10 minuti che mi separano da casa – decifro così il vaticinio del sommo decollatore rosetano (non taglia teste, non preoccupatevi... in calce a questo articolo potete leggere l’altro pezzo con l’origine del soprannome): la signora è di certo la moglie di Peppe Di Sante (tostissima manager che nella stagione appena terminata ha messo ordine nei conti con piglio barricadero), il fatto che non lascia bensì raddoppia è chiaramente indicativo della volontà di non vendere il Roseto né a Martinelli (titolo che resterebbe a Roseto) né a Udine.
 
Torno a casa, doccia e poi in Comune, per due conferenze stampa e una terza non programmata, proprio sulla querelle relativa alla sopravvivenza degli Sharks. Il sindaco Pavone parla degli Sharks e io ovviamente impernio il pezzo uscito oggi sul Messaggero sulle sue dichiarazioni. In tutto questo bordello, mi scordo (e forse pure un po’ snobbo) il vaticinio del Boja.
 
E siamo ad oggi, a meno di un’ora fa, quando una voce autorevole – anzi autorevolissima – delle cose di basket rosetane mi contatta dicendomi che il futuro del Roseto Sharks dovrebbe essere ormai certo, perché: “La signora ha deciso di tenersi la squadra”.
 
Quelle due parole (“La signora”) hanno su di me l’effetto di un flash. Diamine, la profezia del Boja di ieri mattina!
 
E adesso, dopo aver scordato quanto dettomi dal buon Antonio, che faccio? Tre indizi fanno una prova e qui gli indizi ci sono tutti: profezia del Boja, rumors dell’autorevolissima voce e altre due voci (che fra loro non si conoscono) che l’hanno riferita a Mister Autorevole. Qui tocca scrivere, subito, e trovare pure un modo per chiedere scusa al Boja per averlo snobbato.
 
Così mi ricordo di un pezzo pubblicato su Eidos che dedicai ad Antonio nel 2011, quando andò a far visita al fratello che vive negli Stati Uniti e durante una partita di basket NBA... vabbè, andatevelo a leggere.
 
Intanto, prima di passare da “Roseto Sharks” a “Roseto Basket Story” (e Ndonje ha diritto di cittadinanza in entrambi i territori), tocca chiudere con la speranza che la profezia del Boja si avveri.
 
Sarebbe il primo caso in cui un Boja ci azzecca e nessuna testa rotola!
 
 
Pubblicato su EIDOS News ad Aprile 2011.
NBA? NATIONAL BOJA ASSOCIATION!
Antonio Di Pasquale, tifosissimo rosetano, in trasferta NBA a Philadelphia.
La NBA (National Basketball Association) fu fondata nel 1946 a New York. Il Roseto Basket Lido delle Rose fu affiliato alla FIP (Federazione Italiana Pallacanestro) nel 1946. E fin qui ci siamo. I numeri non quadrano a caso, come dimostra il tifosissimo rosetano Antonio Di Pasquale, classe 1948, meglio noto con il soprannome di famiglia di “Lù Boja”. Molti attribuiscono il nomignolo alla sua presunta ferocia, ma la storia è un’altra e ce la racconta lo stesso Antonio: “Mio nonno, Valentino, si trovata in mare con la sua barca a vela quando arrivò una tempesta. Altri pescatori rientrarono, mentre lui puntò la prua al largo, andando incontro alla burrasca e suscitando la sorpresa di molti, i quali commentarono che il nonno – piccolino fisicamente – aveva un coraggio fuori dal comune, coniando il soprannome Lù Boja”. Chiarita la questione (il buon Enzo Corini, fine conoscitore di cose rosetane, ha un’altra spiegazione, legata al saluto inglese “hello boy”) con il diretto interessato, parliamo di basket. Antonio è da sempre un fedelissimo del Roseto Basket e nel vecchio palasport c’era persino un cartellone, sottratto alla pubblicità e ai ricavi, nel quale campeggiava la scritta “Riservato Antonio Lù Boja” in corrispondenza del suo posto. Il PalaMaggetti lo vede da sempre tifoso attento e appassionato, ma da febbraio 2011 Lù Boja ha allargato i suoi orizzonti cestistici, andando a vedersi la gara di NBA fra i padroni di casa del Philadelphia e gli ospiti di Dallas. La gara, finita con la vittoria degli ospiti, ha visto il Nostro seduto al Wells Fargo Center della città statunitense, in compagnia del fratello Mario – classe 1941 – e del nipote quarantenne Giuseppe, che vivono negli USA da molti anni. Antonio, ospite dei parenti durante una visita oltreoceano, non ha voluto quindi perdersi lo spettacolo della lega di basket più famosa del mondo, dopo aver abbracciato i tanti rosetani che compongono la numerosa colonia di Philadelphia. Antonio si è divertito, anche se seguire il suo Roseto ha tutto un altro sapore, essendoci di mezzo il cuore e la passione. La rosetanità de Lù Boja non si è fatta però attendere neanche a Philadelphia, visto che – tifando la squadra di casa insieme a fratello e nipote – Antonio non ha esitato a mandare all’altro paese (nel senso di rimandarlo a Dallas) il tedescone Dirk Nowitzki. Uno steward lo ha prontamente richiamato alla calma, visto che in NBA il basket è soprattutto spettacolo. Ma Antonio era già in “clima NBA”… intesa però come National Boja Association!
 
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Luca Maggitti
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