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A2 Gold e A2 Silver
BILANCI DI FINE STAGIONE, PARTE TERZA.
Il Chieti in una gara della stagione 2014/2015.
[Giampaolo Rosati]


Stefano Blois, mohicano del basket classe 1994, analizza le squadre di A2 Silver classificatesi dal 5° all’8° posto.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 22 Maggio 2015 - Ore 20:15

Terzo appuntamento con i bilanci di fine stagione per le squadre di A2 che non hanno raggiunto i playoff: oggi analizziamo il campionato delle formazioni di Silver classificatesi dal quinto all’ottavo posto.
 
ACMAR RAVENNA
Una stagione oltre ogni aspettativa, a cui è mancata la ciliegina sulla torta finale. Si può riassumere così il cammino dei romagnoli di coach Martino, rimasti per larga parte del campionato l’inseguitrice più vicina di Treviso, prima di incappare in una flessione di rendimento (cinque sconfitte nelle ultime otto) che ne ha compromesso la partecipazione ai playoff. L’Acmar aveva costruito la sua splendida classifica soprattutto sulle partite interne: due sole sconfitte in stagione al PalaCosta, un vero e proprio bunker in cui si esaltava una difesa da appena 62.6 punti concessi in casa nel girone d’andata. Anche dal punto di vista offensivo, è sempre stato il gruppo la vera forza, nonostante la presenza di un ottimo americano come Singletary, in grado di fatturare 16 punti ed oltre 9 rimbalzi a partita: il contributo dell’altro straniero Holloway è risultato importante, come quello di un gruppo italiano che si è poggiato sulla certezza Rivali, ma anche beneficiando dell’esplosione di Tambone (oltre 8 punti di media) e della polivalenza di Raschi, preziosissimo jolly dalla panchina. Il calo delle ultime settimane (coinciso anche con l’infortunio di Foiera) non altera il giudizio su un’annata molto positiva, che ha visto la società bizantina centrare anche il prestigioso accesso alle Final Six di Coppa Italia, tenendo in ansia per oltre due quarti una corazzata del piano superiore come Torino. Ma è chiaro che arrivare alla post-season avrebbe rappresentato la chiusura ideale, prima di concentrarsi su un’estate molto calda, in particolare per la scelta dell’impianto in cui disputare la prossima stagione.
Posizione finale: 5° con 36 punti (18 W-10 L)
 
VIOLA REGGIO CALABRIA
Un campionato a strappi quello della Viola, che con un pizzico di continuità in più avrebbe potuto centrare l’accesso ai playoff. I nero-arancio di coach Benedetto hanno invece alternato momenti di forma strepitosa come le sei vittorie consecutive a fine girone d’andata, ad altri di buio: lo spareggio-Final Six perso male a Ravenna ha infatti innescato una serie di sette sconfitte su nove, prima del recupero che aveva riportato i calabresi a contatto con i primi quattro posti, sfumati per via delle sconfitte di Latina e Chieti sul finire di stagione. La squadra si è poggiata in particolare sulla vena dei suoi esterni, il funambolo Deloach ed il polivalente Rush (indubbio MVP stagionale) che ha aggiunto 7 rimbalzi ai 16.6 punti segnati in media. Rilevante però anche il contributo di Ammannato sotto le plance, che si è confermato uno dei lunghi italiani più affidabili della categoria. La poca profondità (rovescio della medaglia rispetto ad un quintetto tra i migliori in assoluto per talento ed esperienza) è risultato uno dei principali handicap, con una panchina (pur con il buon contributo dei promettenti giovani Lupusor ed Azzaro) inferiore alle dirette concorrenti, e non a caso rinforzata nel finale con l’ingaggio di Spissu. Al di là del rammarico, un bilancio comunque positivo: soprattutto per aver riportato grande entusiasmo in una piazza storica, che risolta la querelle-palazzetto ha mostrato al PalaCalafiore il pubblico delle grandi occasioni, in attesa di affrontare la A2 unica, che riavvicinerà ulteriormente Reggio Calabria al basket che conta.
Posizione finale: 6°con 36 punti (18 W-12 L)
 
PROGER CHIETI
Tra le sorprese positive dell’ultima Silver va annoverata la Proger di coach Galli, che nonostante un organico giovane e poco reclamizzato in estate ha disputato un campionato di primissimo livello. Mai in discussione la salvezza, obiettivo stagionale centrato senza patemi e con largo anticipo, i biancorossi hanno continuato a correre anche quando la A2 unica era di fatto diventata realtà, rimanendo addirittura in corsa per i playoff fino a pochi turni dalla fine. Merito di un gruppo unito e affamato, con una grande individualità come Sollazzo (18 punti a partita) e tante piacevoli scoperte: se il talento di Monaldi era già parzialmente venuto fuori nelle scorse stagioni, in pochi si aspettavano un simile impatto da Ancellotti (che da unico lungo di ruolo ha presidiato in maniera eccellente i tabelloni) e Palermo. Il cammino esaltante di Paesano e soci, soprattutto tra le mura amiche del PalaLeombroni dove sono cadute tante big, ha fatto persino passare in secondo piano i problemi, che pure non sono mancati: il rendimento insufficiente di un americano come Saffold (poi rimpiazzato da Hamilton, pur se i risultati non ne stavano risentendo), o i guai fisici di capitan Cardillo, uno dei motivi per cui la dirigenza ha piazzato il riuscito colpo-Sergio nel girone di ritorno. Mai attraversati veri momenti di crisi, tirando le somme finali viene persino da rimpiangere qualche evitabile sconfitta nel girone d’andata, senza le quali il sogno-playoff sarebbe potuto diventare realtà: basta probabilmente questo, ripensando alle aspettative iniziali, per rendere l’idea di quanto sia stato esaltante il percorso della formazione teatina.
Posizione finale: 7° con 32 punti (16 W-14 L)
 
GIVOVA SCAFATI
Una stagione decisamente strana, quella dei campani tornati rapidamente in un campionato di alto livello dopo il breve ‘purgatorio’ della Serie B. Le continue rivoluzioni di organico (in campo ed in panchina) hanno infatti contraddistinto il percorso della Givova, in assoluto la squadra che ha cambiato di più, faticando a trovare il bandolo della matassa fino all’arrivo di Alex Finelli. Il terzo allenatore stagionale, subentrato a Putignano che a sua volta aveva rilevato Ponticiello, ha dato una letterale svolta al cammino gialloblù: dopo la sconfitta di Legnano all’esordio sono infatti arrivate dieci vittorie nelle ultime tredici, con una squadra che ha viaggiato a ritmi da primissime posizioni non riuscendo però a recuperare il terreno perduto nella prima fase di campionato e centrare i playoff. La Scafati del ritorno assomigliava però ad una corazzata: mai due sconfitte in fila (mentre fino a febbraio i gialloblù non erano mai riusciti a vincere due volte consecutivamente), sette volte sopra gli 85 punti realizzati, contando su individualità di spicco come i due americani Simmons ed Evans (21 punti di media per l’ex trapanese) ma anche sui vari Ruggiero, Ghiacci e Lestini assieme al figliol prodigo Spinelli (16 punti e 4 assist di media, il ritorno del play campano ha cambiato volto alla squadra). Un concentrato di talento e profondità che nella post-season avrebbe sicuramente dato fastidio a molti: trovare il giusto mix troppo tardi non lo ha reso possibile, ma dalle parti del PalaMangano ricorderanno a lungo l’ultima parte di questa stagione, in cui il tecnico bolognese aveva in mano la squadra probabilmente più forte del torneo.
Posizione finale: 8°con 32 punti (16 W-14 L)
 
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Il Mohicano del Basket [Stefano Blois]
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Stefano Blois
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