Con quel ciuffo può dire ciò che vuole.
La bocca onnipotente era di Virna Lisi, i capelli ribelli sono di Enrico Melozzi, classe 1977, teramano con studio di registrazione e casa discografica a Roma e, soprattutto, musicista a tutto tondo, visto che oltre a suonare il violoncello (e altro ancora), dirige, produce dischi, arrangia e realizza colonne sonore.
Come quella di “Buoni a nulla”, terzo film di Gianni Di Gregorio, regista che ebbe il David di Donatello quale miglior esordiente per la sua opera prima “Pranzo di ferragosto”. La colonna dell’ultimo film è composta di 24 brani, che spaziano dal tema principale “all’italiana”, con venature francesi e yiddish, al ritmo travolgente del jazz manouche, passando per la salsa indiavolata del cubano Danny Rojo.
Ligio ai desideri del regista e ai diktat della scena, Melozzi ha messo in musica le atmosfere agrodolci che compongono la vita, affidando il tema principale alla fisarmonica di un altro abruzzese: Danilo Di Paolonicola.
Ma Enrico Melozzi è molto altro e si muove rapido.
Domenica 9 novembre, ad esempio, era in diretta su Rai 5 dal Teatro Regio di Torino, con il progetto “100 Cellos”: 100 violoncellisti che hanno dato vita a “Il rumore dei muri che cadono”, concerto per i 25 anni della caduta del Muro di Berlino, con la partecipazione del virtuoso Giovanni Sollima, ideatore dell’ensemble insieme a Melozzi.
Durante il concerto Enrico ha suonato il violoncello, ma anche diretto la sua opera intitolata “The sound of the falling walls”.
E ancora non basta, perché l’irruento Melozzi viene da lontano (nel 1999 a Colonia era assistente di Michael Riessler, compositore di “Heimat”, storica serie tedesca di Edgar Reitz) e vuole andare lontano.
Oltre il Festival di Sanremo, dove nel 2012 e 2014 ha diretto “Sono Solo Parole” e “Bagnati dal Sole”, entrambe cantate da Noemi.
Infatti, il suo balletto sinfonico “Pinocchio” è stato prodotto dal West Australian Ballet e portato in tournée in Francia.
Poi, tra le varie colonne sonore curate, ha firmato quella dello spettacolo “Gli Uccelli” di Aristofane, per la regia di Roberta Torre, rappresentato al Teatro Greco di Siracusa.
Sempre umile, mai modesto, Enrico Melozzi ha il sogno giusto: «Vincere il Premio Oscar per la colonna sonora».