Alberto Rapagnà torna alla carica.
L’ingegnere rosetano da anni tuona contro presunti sprechi e malcostumi tramite web, manifesti e dichiarazioni.
Nei primi anni 2000 fece scalpore la sua dimostrazione “sul campo” di come l’odierno PalaMaggetti si poteva ampliare. In molti fecero spallucce e persino chi conosceva bene il progetto iniziale lo contestò. Però quella volta Rapagnà ebbe ragione, anche se non sempre va così.
L’ultima crociata del fratello dell’ex onorevole Pio Rapagnà riguarda il Comune.
L’ingegnere segnala infatti che, secondo suoi calcoli, l’Ufficio Tecnico ha un organico di 12 tecnici fra architetti, ingegneri e geometri. E che nonostante essi siano utilizzati al 20% stante la crisi del settore edilizio, l’Amministrazione ha affidato incarichi a professionisti esterni per circa 120mila euro.
Nel manifesto di denuncia Rapagnà ci va giù pesante, titolando: “Rapina a mano armata dei soldi pubblici”, facendo notare che quei fondi potrebbero essere destinati alla manutenzione cittadina e chiedendo la revoca degli incarichi.
L’assessore competente, Fabrizio Fornaciari, ha respinto le accuse al mittente.
A dare man forte al professionista rosetano, sono però arrivati i giovani dell’associazione Rosburgo 3.0, che segnalano come le consulenze esterne date dalle varie amministrazioni negli anni siano l’unico settore che non conosce crisi e propongono di bloccarle, valorizzando il personale interno.
Alberto Rapagnà.
