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Serie A2 – Mec-Energy Roseto Sharks
TRULLO ALZA I TONY!
Kyle Weaver, ai tempi della NBA, marca Kobe Bryant.

L’articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo martedì 1 settembre 2015.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 02 Settembre 2015 - Ore 16:00

Il coach e direttore sportivo Tony Trullo, richiesto di un parere sulla squadra completata, non nasconde la sua soddisfazione: «Dopo il ritorno di Bryan e l’ingaggio di Weaver, sono molto più tranquillo per quanto riguarda il raggiungimento della salvezza. Anche perché prima molti parlavano del Roseto come della peggior squadra degli ultimi 10 anni in A2».
 
Dunque le cose sono cambiate e l’ingaggio di Weaver è il colpo a sensazione. Circa i possibili dubbi sull’impiego da ala forte dello statunitense, nato guardia-ala ai tempi della NBA, Trullo tranquillizza: «Kyle era una guardia-ala circa 6 anni e 10 chili fa. A Napoli ha giocato da ala forte tattica, mentre lo scorso campionato, in Israele, l’ala forte era il suo ruolo. Ha messo su muscoli, irrobustendosi, per cui giocherà senza problemi i due ruoli di ala».
 
Si parla di una clausola rescissoria da parte del giocatore, in caso di chiamata da Serie A, Eurolega o NBA. Trullo precisa: «La clausola esiste, ma ci porterebbe tanti di quei soldi che non avremmo problema a rimpiazzarlo. Ma non è un problema: ho parlato con Weaver e lui è fortemente determinato a dimostrarsi un grande giocatore con la maglia del Roseto per questo campionato».
 
Circa l’euforia che si respira in città dopo la firma dell’atleta, che ha giocato in quintetto insieme a Kevin Durant, l’allenatore-direttore sportivo non si tira indietro: «Io punto alla salvezza, possibilmente facendo meglio dello scorso anno, quando ci siamo arrivati a 6 gare dalla fine. Logico che prima ci salviamo prima possiamo puntare ad altri e più soddisfacenti obiettivi».
 
Trullo non parla di playoff, per i quali è necessario arrivare nelle prime otto posizioni, ma non li nega neanche, chiosando: «A mio avviso ci sono 5 squadre del nostro girone superiori alle altre: Verona, Brescia, Treviso, Mantova e Bologna. Queste dovrebbero fare un campionato a parte. Poi però ci siamo anche noi».
 
Insomma: salvarsi quanto prima per poi provare a surriscaldare l’ambiente lottando per obiettivi più alti, anche grazie a un organico che può proporre diversi quintetti. Il tecnico concorda: «Non importa chi inizia la partita, ma come la finiamo. Il basket non è il calcio, quindi nel corso della gara più alternative ho in panchina e più assetti posso variare, adeguandomi agli avversari o proponendo loro situazioni tattiche a noi favorevoli».
 
Luca Maggitti
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