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Venerdì, 19 Aprile 2024 - Ore 6:50 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Gianluca Ginoble – Il Volo
MOLTO RUMORE PER NULLA
Roseto degli Abruzzi, Sala Piamarta presso il Sacro Cuore, 25 maggio 2007. Terza edizione del concorso ‘Incontriamoci con la poesia’. Gianluca Ginoble canta per la prima volta davanti a un pubblico consistente. Alle sue spalle Luca Maggitti, conduttore della manifestazione.

Roseto degli Abruzzi, Centro Piamarta presso il Sacro Cuore, 18 febbraio 2015. Gianluca Ginoble, dopo aver vinto il Festival Di Sanremo con Il Volo, torna in parrocchia a salutare gli insegnanti che lo hanno seguito all’oratorio dopo la scuola, il parroco Antonio Ghidoni e gli studenti.

Roseto degli Abruzzi, Centro Piamarta presso il Sacro Cuore, 18 febbraio 2015. Gianluca Ginoble, al centro, con padre Antonio Ghidoni e l’amico Alessio Palmarini.

Qualche pensiero, a bufera placata, sulla vicenda dell’hotel svizzero che ha interessato Il Volo e su Gianluca Ginoble.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 01 Ottobre 2015 - Ore 15:15

William Shakespeare scrisse la sua opera teatrale “Molto rumore per nulla” fra 1598 e 1599, ambientandola a Messina. Ma qui, più che la provenienza sicula di due dei tre componenti del Volo, mi serve il titolo diventato nei secoli locuzione, che indica una esagerazione scaturita da un fatto trascurabile o inconsistente.
 
Più trascurabile o inconsistente? Decidetelo voi. Fatto sta che la nottata di permanenza del Volo all’Hotel du Lac di Locarno, venerdì scorso, ha prodotto una vera e propria bomba mediatica, scoppiata martedì mattina sul web e propagatasi poi in televisione e sui quotidiani.
 
In un amen, Gianluca Ginoble, Piero Barone e Ignazio Boschetto – Il Volo – sono stati accusati, insieme a due donne componenti dello staff, di essere diventati un incrocio fra i Led Zeppelin e i Rolling Stones della prima ora. Tre sballati, dediti a pratiche ripugnanti in bagno, che dopo aver chiesto alla direzione e ottenuto di cambiare albergo (passando da un 3 stelle di Locarno a un 5 stelle di Ascona), sarebbero risaliti nelle rispettive camere “devastandole” (Nanni Moretti ammonisce, non da oggi, che le parole sono importanti... e nel film ci mette pure uno “schiaffatone” alla svagata e imprecisa giornalista... e oggi quella scena torna buona).
 
In mezza giornata, i tre ragazzi perbene del Volo sono diventati una sorta di reincarnazione di Jim Morrison, Jimi Hendrix e Amy Winehouse (ragazzi, scegliete chi di voi tre vuol fare la donna).
 
Lanciato il sasso nello stagno mediatico del mondo, le onde si sono propagate a mo’ di tsunami e la barricata della notizia (tenete bene a mente il concetto di “notizia”) ha diviso fan del trio e gente alla quale il trio non piace. Legittimo che Il Volo possa non piacere, ci mancherebbe, ma la ferocia di alcuni commenti, arrivati addirittura al razzismo regionale (“Si tratta di due siciliani e un abruzzese...”), mi ha ricordato che tutto si perdona alla gente, soprattutto a quella nata umile, ma il successo mai. O quasi mai.
 
Interi popoli monarchici sono lieti di baciare la pantofola a re e regine, orde di repubblicani squittiscono davanti a capitani di industria multimilionari da generazioni, ma se uno nato povero si azzarda – mediante talento poi, inconcepibile! – a fare un po’ di strada... al rogo!
 
Ma torniamo al “casus belli”. Perché qui è in discussione la genesi e la gestione, a livello di mass media, di una “notizia” che fin dall’inizio è sembrata debole.
 
Infatti, fin dall’inizio si faceva riferimento unicamente all’albergo, senza fare nomi di testimoni che potessero virgolettare qualche dichiarazione e – soprattutto – senza una prova fotografica o filmata.
 
Ma come: viviamo in un’epoca turbomediatica, in cui tutti ormai sono “telegiornali viventi”, in grado di scattare centinaia di fotografie al giorno, anche delle cose più insignificanti, e girare video... e non c’è una sola foto delle “camere devastate”?
 
Quindi il dubbio – se fai il giornalista e cerchi di farlo con onestà intellettuale – deve assalirti se ti raccontano la storia dei tre bravi ragazzi e delle due persone di staff versione “Doctor Jekyll & Mister Hyde”. Intendo dire: dove sono le foto? Come vi chiamate voi che riferite di questa notizia sapendo che avrà un clamore internazionale e che avete trovato “camere devastate”? Anche perché parliamo di artisti sulla breccia internazionale dal 2010 e che durante il primo lustro della loro carriera mai hano dato adito a voci simili. E cinque anni direi che non sono pochi.
 
Come che sia, la “notizia” è decollata. Una “notizia” che era semplicemente un riportare voci – il giorno di martedì 29 settembre 2015, badate bene – di qualcosa accaduto il mattino di sabato 26 settembre 2015 (come mai così tardi?). Prove fotografiche (nel 2015)? Nessuna. Personale dell’hotel che rilasciasse dichiarazioni? Nessuno. Per me la cosa è quantomeno sospetta.
 
Poi, mercoledì pomeriggio su Canale 5, il direttore dell’hotel che avrebbe avuto “camere devastate” secondo la “notizia bomba”, al telefono dichiara che lui questa notizia non l’ha messa in giro. Che la camera (nel frattempo diventata una sola sulle cinque prenotate) “devastata” sarebbe quella di una delle due donne dello staff che accompagnavano i tre cantanti e che (dulcis in fundo) “devastata” non è il termine giusto, perché – è sempre il direttore che parla al telefono con Barbara D’Urso – si trattava di lenzuola alla rinfusa e qualche depliant caduto a terra (diciamo che se uno lascia una stanza d’albergo non provvede a rifare il letto e che i depliant a terra non appaiono come segni del passaggio di orde di barbari). Il direttore ha quindi aggiunto che questa cosa non gli porta certo pubblicità gratuita positiva (giusto, a meno che non voglia trasformare il suo hotel in una sorta di “luogo in cui i ragazzi del Volo persero la testa”, rendendolo un luogo di pellegrinaggio di fan confusi... nel senso che poi comunque chi ci andrebbe?) e che avrebbe fatto volentieri a meno di quel clamore. Intanto, giusto per correttezza informativa, in TV passano le immagini di quell’albergo, ovviamente con le camere pulite e in perfetto ordine. E io ancora mi chiedo: possibile che se Il Volo devasta una o più camere e nessuno scatti foto all’atto della constatazione?
 
E siamo a ieri, giovedì pomeriggio su Rai Uno, con i tre componenti del Volo a dire la loro in collegamento video. Piero Barone a parlare della sua allergia alla polvere e della nottata passata con le finestre aperte (e con 5 gradi fuori, in Svizzera), Ignazio Boschetto a cercare di far dominare il sorriso rispetto alla brutta vicenda mediatica e Gianluca Ginoble, che pare il più turbato e arrabbiato per la brutta storia, che cita Alda Merini.
 
Poco dopo, alle 18.33 di ieri sera, è addirittura (quanto ad attendibilità) l’Ansa, sul proprio sito, a pubblicare un articolo titolato: “Il Volo, anche albergatore ora smentisce accuse di vandalismo - Hotel svizzero aveva accusato, 'stanze devastate'. Artisti valutano vie legali”.
 
La cosa, ad oggi, appare dunque chiusa in questo senso: la notizia era “dopata” ed è stato fatto “molto rumore per nulla”. Appunto.
 
A questo punto, i componenti del Volo valuteranno se andare avanti percorrendo le vie legali o se – magari – un casino nato in Svizzera conoscerà una soluzione all’italiana (tarallucci e vino).
 
Io, con ROSETO.com, scrivo di Gianluca Ginoble dal 2012 e nei giorni della tempesta ho preferito non pubblicare nulla, perché la mancanza di foto e di virgolettati attribuibili a persone con ruoli all’interno dell’albergo mi sono sembrati chiari indicatori di una notizia tutta da verificare e quanto meno dubbia.
 
Ho scelto di scrivere oggi, quando il polverone sembra concluso – almeno stando all’Ansa – per conservare memoria dell’accaduto avendolo ripercorso (speriamo con correttezza per tutte le parti in causa).
 
Per mia scelta precisa, associo a questo articolo solo foto di Gianluca Ginoble. Non per mancanza di rispetto verso Piero Barone e Ignazio Boschetto, bensì perché io ho conoscenza diretta solo di Gianluca (a Piero ho stretto la mano una volta e con Ignazio ho parlato del suo amato Stevie Wonder per 5 minuti, dopo il concerto di Pescara del 2014).
 
Quindi, conoscendo l’abruzzese del Volo, so che i panni di “maledetto” non gli calzano e che le sue origini umili lo hanno finora reso un ragazzo disponibile, gentile ed educato.
 
Io l’ho conosciuto nel 2007, insieme a suo padre. E quello stesso giorno l’ho visto esordire davanti a un folto pubblico a Roseto, timido e paffutello. Da allora, fino ad oggi, Gianluca tutto mi è sembrato tranne che un cafone devastatore, che non rispetta il lavoro degli altri.
 
Questo volevo dire, a bufera mediatica placata, perché con Gianluca sono stato una mezza dozzina di volte, anzi otto. Poche, quindi me le ricordo tutte: intervista dal vivo; intervista al suo manager, Michele Torpedine; dopo il suo concerto, a Pescara; cena di arrosticini, con  suo padre Ercole, suo fratello Ernestino e i comuni amici Massimo Bianchini e Riccardo Innamorati; sua visita alla Parrocchia del Sacro Cuore, dopo la vittoria al Festival di Sanremo; sua visita ai ragazzi diversamente abili della onlus “Dimensione Volontario”, dopo la vittoria al Festival di Sanremo; sua visita ai ragazzi diversamente abili della onlus “Basket Over Limits”, dopo la vittoria al Festival di Sanremo; sua visita a quattro fan americane, arrivate appositamente a Roseto dagli Stati Uniti per conoscere i luoghi in cui è cresciuto, alle quali ha fatto visita insieme al padre Ercole.
 
Otto incontri in tutto. In cui Gianluca è stato sempre più che gentile e disponibile verso tutti, mai ha rifiutato una foto né un autografo, sempre ha ricominciato col sorriso quando i ragazzi diversamente abili volevano giocare ancora. E io mi dissi, guardandolo: io non ce la farei mai ad essere così disponibile in tutti i momenti della mia vita pubblica. Soprattutto, non ce la farei ad essere così naturalmente disponibile. Perché se uno fa un sorriso tirato o scatta una foto, ma in realtà non vorrebbe essere lì, si vede. Eccome. E invece questo “cavolo di Gianluca” l’ho sempre visto sorridere in modo vero. Come faccia e dove trovi la forza per vivere ogni minuto della sua vita pubblica da “sequestrato dei suoi fan” io non lo so, ma so che non lo invidio affatto.
 
Ecco, questo volevo dire.
 
Ah, dimenticavo: Gianlù, se dovessi avere bisogno di una camera a Roseto degli Abruzzi, una sera che vuoi dormire qui e non risalire a Montepagano, io ho quella degli ospiti. È meno di un 2 stelle, ma so benissimo che non ti formalizzi e quindi è a tua disposizione.
 
 
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CRISTIAN PALMIERI
 
Luca Maggitti
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