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Calcio&Fosforo [Opinioni sul pallone di Stefano Blois]
IL PRIMATO CORALE DELL’INTER, LA SOLIDITA’ DEL NAPOLI, LE AMNESIE DELLA ROMA, LA RIMONTA DELLA JUVENTUS.


Stefano Blois, classe 1994, ogni settimana fa il bilancio mettendo in campo il suo undici. Puntata 011.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 24 Novembre 2015 - Ore 11:00

1.INTER, UN PRIMATO CORALE.
La dodicesima giornata di campionato vede l'Inter conquistare la vetta solitaria della classifica, dopo il roboante 4-0 al Frosinone: un traguardo che in casa nerazzurra mancava da sei anni, e pur avendo valore relativo a questo punto del campionato e con una classifica ancora cortissima al vertice, rappresenta un segnale di come la Beneamata stia provando a risalire la china dopo il declino post-Triplete. La formazione di Mancini, sempre vittoriosa di misura fin qui, si impone per la prima volta in maniera netta: quattro reti a segno (solo una volta fin qui l'attacco ne aveva realizzate almeno due), tante occasioni da gol create, ed una retroguardia blindata da quattro partite. Colpisce anche la coralità di soluzioni interiste: a fronte di sole sedici reti messe a segno fin qui (ottavo attacco del torneo) sono andati già a segno otto elementi diversi, con le firme inedite di Biabiany, Murillo e Brozovic nel posticipo di domenica sera. E per il momento, le scelte dell'allenatore stanno premiando su tutta la linea, compresa quella di un Llajic (migliore in campo contro i ciociari) partito quasi da separato in casa ma fattosi trovare pronto nelle ultime uscite in cui è stato chiamato in causa.
 
2.NAPOLI: CHE SOLIDITA'!
La trasferta di Verona poteva rappresentare una partita-trappola in casa Napoli: il rientro dopo la sosta per le nazionali, la formazione di casa ultima in classifica ed affamata di punti, ed un minimo di pressione che comincia a farsi sentire sugli Azzurri dopo gli ultimi brillanti risultati. Anche questa volta però, la squadra di Sarri ha risposto nel miglior modo possibile, aspettando con pazienza e lucidità il momento giusto per colpire l'avversario: come avvenuto contro l'Udinese, dopo un primo tempo terminato a reti bianche i partenopei sono venuti fuori nella ripresa, azzannando l'Hellas con i soliti Insigne ed Higuain. Dodici risultati utili consecutivi (Europa League compresa), una difesa letteralmente impenetrabile con la porta di Reina imbattuta da cinque partite, ed un sistema di gioco ormai collaudato in cui anche chi non è schierato abitualmente da titolare si sta inserendo al meglio, come la prova di Chiriches al Bentegodi ha dimostrato: mantenere un profilo basso (decisione per il momento azzeccatissima, anche ripensando a quanto successo nelle scorse stagioni) sta diventando sempre più difficile.
 
3.ROMA, LE SOLITE AMNESIE.
Le stagioni passano ma alcuni difetti della Roma continuano a ripetersi in maniera ciclica, come la mancanza di concretezza in tanti momenti importanti ed una difficoltà a compiere il decisivo salto di qualità a livello mentale. Il pareggio di Bologna ne è una chiara dimostrazione in tal senso, perchè pur non avendo disputato una prova brillante i giallorossi di Garcia erano ad un passo dal conquistare tre punti molto pesanti, prima di subire il pareggio su rigore dell'ex di giornata (con il dente avvelenato, anche a giudicare dalla vigorosa esultanza) Destro a tre minuti dalla fine. Sempre dal dischetto i capitolini avevano costruito il proprio vantaggio dopo l'1-0 di Masina, con le realizzazioni di Pjanic e Dzeko in una gara contraddistinta dalla pioggia battente e diverse decisioni arbitrali che hanno fatto discutere. Alla fine però i due punti lasciati al Dall'Ara si aggiungono al conto delle occasioni perse, già particolarmente nutrito in questo avvio di campionato: prima o poi però i bonus finiranno, e la capacità di diventare grandi passa anche da partite come questa.
 
4.JUVENTUS TRA RIMONTA E INFORTUNI.
Il progetto-rimonta della Juventus, con i bianconeri che si prefiggono di rientrare nei quartieri alti di classifica per il periodo natalizio, comincia con un successo di misura ai danni del Milan. Terza vittoria consecutiva in campionato di Pogba e compagni, ancora distanti 9 lunghezze dal primo posto (aumentano i rimpianti per un avvio molto complicato, con cinque punti nelle prime sei partite) ma con margini di miglioramento ancora decisamente ampi. Sia dal punto di vista del gioco (anche contro i rossoneri lontano dalle aspettative), che per un'infermeria che continua a non dare tregua: sabato sera si sono fermati Evra ed Hernanes, pur se il forzato cambio di modulo ha dato buoni risultati, con il 3-5-2 e l'inserimento di un Alex Sandro decisivo nel gol-partita firmato dal solito Dybala, ancora il più efficace dei suoi nel reparto avanzato. A questo proposito ci si attende qualcosa in più da Mandzukic, tra i nuovi innesti probabilmente quello che ha inciso meno assieme allo stesso Hernanes: un elemento da cui i pluricampioni d'Italia in carica non possono prescindere, per tentare davvero la risalita.
 
5.MILAN, MANCA FIDUCIA.
La partita dello Juventus Stadium poteva rappresentare un'occasione importante soprattutto a livello mentale in casa Milan, per acquisire un po' di fiducia dopo l'inizio difficoltoso di stagione. E' arrivato invece un KO sostanzialmente giusto, per una formazione rossonera ben poco propositiva che non ha creato particolari problemi alla porta di Buffon: ancora una volta alla squadra di Mihajlovic è mancata inoltre la capacità di reazione dopo aver subito un gol. Nelle cinque occasioni in cui è capitato di andare in svantaggio quest'anno, il Diavolo non è mai riuscito a raddrizzare il risultato, nè addirittura a segnare un gol: segnale di come probabilmente manchi anche un po' di fiducia e convinzione, oltre agli interrogativi tecnici nuovamente emersi dopo l'anticipo di sabato scorso. Il 4-3-3 con Cerci e Niang esterni ha infatti preso le sembianze di un 4-5-1: troppo isolato Bacca in avanti, un problema considerando che il colombiano è stata l'unica vera certezza fin qui assieme al jolly Bonaventura. Il tecnico serbo medita dunque ulteriori cambiamenti, ma con la consapevolezza che centrare uno dei primi tre posti appare obiettivo sempre più difficile.
 
6.VARIE DALLA 13^ DI SERIE A.
Bloccata sul 2-2 nel derby toscano contro l'Empoli, la Fiorentina perde il primato in classifica venendo raggiunta al secondo posto dal Napoli: non hanno premiato questa volte le scelte di Paulo Sousa, con il solito Kalinic autore di una doppietta ma inserito solo nel secondo tempo (hanno convinto ben poco anche Suarez e Rebic). Si ferma anche il Sassuolo, caduto a Marassi contro il Genoa al termine di una gara rocambolesca, che i neroverdi avevano pareggiato al 93° con Acerbi salvo capitolare un minuto dopo per la rete decisiva di Pavoletti. Fa discutere soprattutto l'ennesima intemperanza di Berardi, espulso nel primo tempo (come Perotti) per un colpo gratuito rifilato ad Ansaldi: 27 cartellini gialli e 3 rossi collezionati lo rendono il giocatore più sanzionato nelle ultime tre stagioni di Serie A. Parte con una sconfitta (1-0 a Udine) l'avventura del Montella allenatore alla Sampdoria, mentre l'altro esordiente Ballardini strappa un buon punto (che sta addirittura stretto al suo Palermo) contro una Lazio in chiara convalescenza. Torna a sorridere il Torino, che sbanca l'Atleti Azzurri d'Italia (primo KO interno per l'Atalanta) mentre in coda è sempre più critica la situazione di Verona e Carpi, con la formazione di Castori caduta anche in casa contro il Chievo, tornato alla vittoria dopo due mesi.
 
7.IL PROSSIMO TURNO.
Salta ovviamente all'occhio nel programma della quattordicesima giornata il big-match del San Paolo tra Napoli ed Inter: azzurri favoriti per condizione e fattore campo, ma se la formazione di Mancini dovesse far punti lancerebbe una candidatura importante per arrivare fino in fondo. Dovrà approfittarne la Roma alle prese con un match interno sulla carta favorevole contro l'Atalanta, mentre la Juventus viaggerà alla volta di Palermo con la consapevolezza di non poter concedersi ulteriori passi falsi. Sassuolo-Fiorentina è sfida molto interessante tra squadre fin qui andate oltre le aspettative, lo stesso non può dirsi del Milan che riceve la Sampdoria nel secondo anticipo di sabato (il primo andrà in scena all'Olimpico di Torino, fra i granata ed il Bologna). Anche in casa Lazio non è un momento facile: un risultato negativo ad Empoli metterebbe a rischio la panchina di Pioli, stesso destino per Mandorlini (sulla graticola ormai da settimane, con il suo Verona mai vittorioso fin qui) impegnato nella delicatissima sfida di Frosinone. Chiudono il programma Genoa-Carpi e Chievo-Udinese.
 
8.RIPARTE LA CHAMPIONS.
La fase a gironi di Champions League entra nel suo momento-clou: tra stasera e domani si gioca la quinta giornata, potenzialmente decisiva per i destini delle italiane. In ordine temporale toccherà prima alla Roma, alle prese con la difficilissima trasferta del Camp Nou: di fronte ai giallorossi il fortissimo Barcelona guidato dall'ex Luis Enrique, e reduce dallo straripante 0-4 rifilato agli storici rivali del Real nel Clasico. Unica condizione per essere padroni del proprio destino in ottica-qualificazione è quella di espugnare il campo dei blaugrana, altrimenti bisognerà valutare i risultati di Leverkusen e BATE nell'infuocata corsa a tre per gli ottavi. Più fluida la situazione della Juventus, comunque determinata a chiudere i conti domani sera per non ritrovarsi a giocarsi il passaggio del turno in un infuocato spareggio a Siviglia: contro il City (già qualificato) una vittoria consegnerebbe il pass ipotecando anche il primo posto, ma potrebbe bastare anche il pareggio. Formazione quasi obbligata per Garcia, anche Allegri dovrebbe confermare il 3-5-2 visto nel secondo tempo contro il Milan con Alex Sandro e Lichsteiner sugli esterni, ed il duo Dybala-Morata in avanti.
 
9.SERIE B: TUTTI DIETRO AL CAGLIARI.
Il campionato di Serie B comincia a definire le sue gerarchie, soprattutto al vertice dove il Cagliari cavalca una serie aperta di quattro vittorie consecutive (con 10 gol fatti ed un solo subito), confermandosi infallibile tra le mura amiche (otto vittorie su otto) con le sole Crotone e Bari che provano a reggere il passo: i calabresi tenendo anch'essi un passo invidiabile nelle gare interne, mentre la formazione di Nicola è decollata nelle ultime settimane cogliendo due preziosi successi contro Cesena e Livorno (entrambe alle prese con un momento di calo). Momento positivo anche per il Novara che si insedia in zona-playoff, ma tra l'ottavo ed il diciottesimo posto (e di conseguenza fra gli spareggi-promozione e quelli per non retrocedere) la distanza è di 5 soli punti, con una grande ammucchiata in cui è ancora difficile stabilire equilibri. Prosegue intanto la crisi del Como, nonostante il cambio di allenatore (Festa subentrato a Sabatini) ancora ultimo con una sola vittoria in quattordici giornate.
 
10.LE DUE ABRUZZESI.
Il Pescara di Oddo reagisce nel migliore dei modi al primo momento difficile della sua stagione: dopo i KO contro Novara e Ternana arrivano infatti due vittorie su Como ed Avellino, che rilanciano morale e classifica dei biancazzurri (quarti assieme al Cesena). Contro gli irpini, Lapadula e compagni dimostrano ancora una volta il proprio grande potenziale offensivo imponendosi per 3-2 dopo una gara emozionante e ben giocata, con applausi soprattutto per Benali, Caprari e Verre autore di un gran gol per il momentaneo 2-0. Profondamente diversa la situazione del Lanciano, che anche sul campo dell'Entella non va oltre il pareggio rimandando ancora una volta l'appuntamento con i tre punti (sei partite di fila senza vittorie). Ai frentani non è bastato raggiungere il vantaggio nel primo tempo grazie a Di Cecco, venendo raggiunti da un rigore di Caputo: secondo 1-1 di fila per i rossoneri di D'Aversa dopo quello interno con il Crotone, e la classifica resta delicata con il penultimo posto solitario a quota 11 punti.
 
11.DOMINIO BARCA NEL CLASICO, RANIERI IN PARADISO.
Un Clasico a senso unico quello andato in scena al Santiago Bernabeu, dove il Barcelona ha letteralmente schiantato i Blancos di Benitez: rotondo poker per la formazione di Luis Enrique (doppietta di Suarez, a segno anche Neymar e Iniesta) che scappa a +6 sugli eterni rivali, con la posizione dell'ex tecnico napoletano che per il momento resta solida. A superare Benzema e compagni è anche l'Atletico Madrid, ancora vittorioso di misura sul campo del Betis: la squadra di Simeone (distante 4 punti dalla vetta) si conferma un vero e proprio bunker, con le sole 6 reti subite fin qui che rendono Godin e soci miglior difesa del torneo. In Premier League, tonfo per il Manchester City che viene travolto all'Ittihad dal Liverpool: a salire in cima solitaria alla classifica è così un Leicester sempre più sorprendente, con gli uomini guidati da Claudio Ranieri vittoriosi con un largo 0-3 sul campo del Newcastle e clamorosamente in testa dopo tredici giornate. Quello che potenzialmente sembrava un campionato in discesa per Aguero e compagni si sta trasformando in un torneo apertissimo: le prime cinque squadre sono divise da quattro soli punti, ed a suon di gol anche il Tottenham (sconfitto una sola volta fin qui) si è portato a stretissima distanza dal gruppo di testa.
 
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Stefano Blois
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