A ottobre 2015 erano 32, oggi dovrebbero essere 96.
Sono i migranti ospitati presso il Residence Felicioni, che ha circa 140 posti e pare abbia dato disponibilità totale per la loro accoglienza.
Il numero è cresciuto nel silenzio generale. Un silenzio diventato assordante con l’avvicinarsi delle elezioni, forse perché tutti i candidati comprendono la portata del problema e preferiscono lasciare la patata bollente al futuro sindaco.
Sembra un tacito accordo: dei migranti provenienti dall’Africa Occidentale (e ultimamente sembra anche dal Medio Oriente) non si parla.
Eppure il numero è triplicato, creando di fatto un ghetto. E i ghetti, da sempre, hanno provocato danni a tutte le società in cui sono stati creati. Qui non si tratta di razzismo, sia chiaro.
Però, se 100 italiani fossero ospitati in un residence degli Stati Uniti d’America, avendo pagati colazione, pranzo e cena e ricevendo 2,5 euro giornalieri per le piccole spese, in attesa di eventuale permesso di soggiorno o cittadinanza, alla lunga e senza occupazione i rapporti si deteriorerebbero e anche i più stupidi campanilismi (milanesi contro napoletani, ad esempio) potrebbero alimentare conflittualità.
Conflittualità fisiologiche, che possono amplificarsi nel caso di migranti provenienti da stati vicini ma di radici diverse (nigeriani e ghanesi che parlano inglese e senegalesi e maliani che parlano francese, ad esempio).
Finora la presenza dei migranti a Roseto non ha destato allarme sociale, salvo qualche insofferenza. Con il caldo, però, il rischio che cento giovani, concentrati tutti nello stesso posto, si annoino di giorno e di notte e possano non più armonizzarsi con il tessuto sociale esiste, come più di un cittadino fa notare.
È quindi necessario avviare davvero progetti di integrazione, che partano dal lavoro, per evitare ozio e ore perse sul lungomare.
Altrimenti la loro presenza sarà solo un affare per chi li ospita, ricevendo dalla Prefettura circa 30 euro giornalieri per ogni migrante, che con quella cifra deve essere visitato, curato, assistito, vestito, nutrito.
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MIGRANTI A ROSETO DEGLI ABRUZZI
Sabato 3 ottobre 2015
32 MIGRANTI, UN RESIDENCE, UNA CITTA’ IN FIBRILLAZIONE...
Cronaca di una settimana particolare a Roseto degli Abruzzi. I fatti, le interviste, le opinioni, le posizioni di Comune, partiti e movimenti.
Venerdì 9 ottobre 2015
32 MIGRANTI: PROVE PRATICHE DI INTEGRAZIONE, MEDIANTE AIUTO E SUPPORTO.
L’articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo giovedì 8 ottobre 2015.
Sabato 24 ottobre 2015
INCONTRI E CONFRONTI: PER UNA NUOVA IDEA DI ACCOGLIENZA.
Domenica 25 ottobre 2015. Mattino presso Brucare onlus, pranzo e pomeriggio al Residence Felicioni.
Martedì 27 ottobre 2015
INCONTRI E CONFRONTI: ROSETO ACCOGLIE I MIGRANTI.
Gli articoli pubblicati sul MESSAGGERO Abruzzo domenica 25 e lunedì 26 ottobre 2015.
Mercoledì 16 marzo 2016
INCONTRI E CONFRONTI: ROSETO ACCOGLIE I MIGRANTI.
Gli articoli pubblicati sul MESSAGGERO Abruzzo domenica 25 e lunedì 26 ottobre 2015.
Mercoledì 30 marzo 2016
PASQUETTA MULTIETNICA AL SACRO CUORE, FRA CALCIO E ARROSTICINI.
L’articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo martedì 29 marzo 2016.
Venerdì 22 aprile 2016
MIGRANTI: L’INTEGRAZIONE COMINCIA DAL LAVORO.
L’articolo pubblicato in prima pagina sul MESSAGGERO Abruzzo giovedì 21 aprile 2016.
Uno scorcio del Residence Felicioni, che ha tolto da mesi la grande insegna pubblicitaria, dove sono ospitati i migranti.
Residence Felicioni, 25 ottobre 2015. Incontro fra cittadini e migranti.
Oratorio Sacro Cuore, 28 marzo 2016. Amichevole fra i migranti.
