Yankiel Moreno, cubano di Santa Clara e italiano di formazione, classe 1990 per 190 cm, è stato il giocatore che meglio ha rappresentato le ultime due stagioni del Roseto Sharks.
Sempre in campo, due campionati fa ha giocato 30 partite di stagione regolare a 28,30 minuti di media, nei quali ha segnato 8,7 punti, catturando 3,3 rimbalzi e servito 2,6 assist.
Nel torneo appena concluso, nonostante il valore del campionato sia salito da A2 Silver ad A2 unica, il giocatore ha sostanzialmente mantenuto e anzi migliorato i propri numeri, giocando 30 gare di stagione regolare a 27,36 minuti di media con 8 punti, 3,1 rimbalzi e 4,1 assist.
Nelle 5 partite di playoff è stato in campo 27,02 minuti, segnando 10,2 punti con 1,6 rimbalzi e 2 assist.
Un giocatore arrivato dopo due anni e mezzo di inattività nei quali è rimasto a Cuba e uno scorcio di stagione giocato in Serie B con il Rimini. Un fiore sbocciato nel Lido delle Rose, grazie alla fiducia di coach Tony Trullo, che ne ha capito e valorizzato appieno l’atipicità, sfruttandone la poliedricità e schierandolo nella stagione 2014/2015 come guardia o ala (anche ala grande), mentre nel campionato 2015/2016 ha agito quasi sempre da playmaker sui generis, dando briglia sciolta agli Sharks che hanno conquistato applausi e playoff spingendo forte sull’acceleratore.
Il cubano è ancora con la sua famiglia a Roseto, città che ormai ama profondamente, ma dovrebbe partire a giorni per la Liguria, dove andrà a trovare i suoi genitori e suo fratello.
L’idea primaria sarebbe restare ancora e difendere i colori biancoblù, anche se coach Tony Trullo potrebbe portare il suo pretoriano a Ferrara. Moreno chiosa: «Trullo è stato l’allenatore che mi ha riscoperto e ha saputo valorizzarmi. Se dovessi andare via da Roseto, mi piacerebbe che fosse vero il suo interessamento per me a Ferrara, visto che voglio giocare molti minuti per un’altra stagione in A2 prima di provare, eventualmente, a misurarmi con la Serie A».
Dunque massima serie al momento non nei pensieri del cubano, che specifica: «Dopo le ultime due stagioni, in cui ho avuto un ruolo importante, non credo sia una buona idea andare a giocare una manciata di minuti in Serie A. Rischierei di arrugginirmi e gettare al vento quello che di buono ho costruito».
Insomma: Roseto o Ferrara meglio di Pesaro, che si è interessato a lui? Sembra di sì. Anche perché Moreno è un giocatore che è già stato fermo nel bel mezzo degli anni migliori di carriera e altro tempo non ne può perdere: «I due anni e mezzo a Cuba sono stati lunghi senza basket, ma non li ho persi perché sono diventato un marito e un padre».
Circa le due stagioni rosetane in archivio, Moreno sottolinea: «Città e tifosi sono ormai nel mio cuore. Il mio compagno di squadra ideale? Dico Pierpaolo Marini, bravo in campo e simpatico fuori, perché abbiamo passato insieme entrambe le stagioni in modo splendido».
