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Serie A2 – Playoff
BRESCIA PIEGA ALLA BELLA LA FORTITUDO BOLOGNA E VOLA IN SERIE A
La Leonessa Brescia festeggia la promozione in Serie A.

Stefano Blois racconta la Finale.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 28 Giugno 2016 - Ore 10:45

L'estenuante maratona dei playoff di A2 premia Brescia, la squadra che più ha saputo adattarsi a questa royal rumble dai ritmi forsennati: 20 partite disputate in meno di due mesi, quattro serie tutte vinte alla decisiva gara 5, ed il meritato palcoscenico della Serie A pronto ad accogliere la Leonessa per la prima volta nella sua storia.
 
Ma non è di certo un successo casuale, arrivando invece a coronamento di un percorso che la giovane società lombarda ha portato avanti con grande continuità: raggiunta la promozione in Legadue nel 2011 (appena due anni dopo la fondazione del club), nelle quattro stagioni al secondo piano sono arrivate tre partecipazioni ai playoff (una finale ed una semifinale), con la Centrale del Latte capace di rimanere stabilmente ai vertici della categoria.
 
E alla fine la promozione è arrivata nel campionato più difficile, con 32 squadre ed un solo pass per la massima serie: l'ultimo duro ostacolo davanti agli uomini di coach Diana si è materializzato nell'orgogliosissima Fortitudo Bologna, che ha trascinato fino alla bella una serie a dir poco monopolizzata dal fattore campo. Nelle cinque gare disputate sono infatti 83 i punti complessivi di scarto in favore delle squadre di casa, che hanno chiuso entrambe i playoff senza sconfitte tra le mura amiche: 11/11 per i lombardi tra San Filippo e PalaGeorge (sede casalinga della finalissima), con l'unica pesantissima vittoria esterna di questa post-season centrata a Scafati, nella gara-5 che ha ribaltato l'esito di una semifinale iniziata in discesa per la Givova.
 
L'Aquila aveva invece dovuto espugnare almeno una volta i parquet delle tre precedenti avversarie (Agropoli, Agrigento e Treviso) incontrate nel proprio mirabilante percorso: gli uomini di Boniciolli si presentavano da settimi classificati nel girone Est, con una formazione competitiva ma non certo costruita per il salto di categoria, a maggior ragione senza un americano come Flowers. Ma i biancazzurri sono andati oltre i propri limiti, con un roster dal talento limitato ma dall'incredibile coesione e compattezza, e tanti elementi da cui il tecnico triestino ha ricavato un contributo impensabile ad inizio stagione.
 
Il -24 di gara-5 non macchia in alcun modo lo splendido cammino percorso, a cui hanno reso omaggio il popolo fortitudino ed anche gli avversari stessi sul parquet: il 'tunnel della gloria' con cui Brescia ha onorato l'avversaria è una delle pagine più belle scritte in questi playoff, chiudendo una battaglia appassionante in campo e sugli spalti, con un PalaDozza formato-deluxe (meritato tributo per una squadra entrata in simbiosi con la propria appassionata tifoseria) ed ottima cornice di pubblico anche da parte bresciana.
 
Gli uomini di coach Diana fanno valere un organico più esperto e costruito per arrivare fino in fondo, a maggior ragione dopo l'aggiunta di Moss che ha avuto impatto superiore a quanto dicano le cifre (12.6 punti e quasi 7 rimbalzi di media nei playoff): ai biancazzurri non serviva un realizzatore puro, ma il leader che prendesse in mano la squadra nei momenti più difficili. In questi playoff non sono mancati, e l'ex milanese sui due lati del campo ha spesso rivestito un ruolo fondamentale, assieme alla continuità realizzativa di Hollis (18 di media nei playoff, mai sotto i 13 in Finale).
 
Un Fernandez con luci ed ombre (ma fondamentale anche viste le difficoltà di Passera, 4 punti e -9 di valutazione nelle prime quattro gare) completa l'asse portante della Leonessa, che però ha spostato davvero l'ago della bilancia con i suoi 'comprimari': un Alibegovic da 25 punti in gara-1 e determinante anche nell'indirizzare subito la decisiva quinta, in cui sono emersi anche un super-Bushati da 17 punti ed un Cittadini sontuoso in difesa, oltre ad un Bruttini silenzioso ma tremendamente efficace nell'arco della serie.
 
Un successo di gruppo, esattamente quello che ha spinto anche la F verso traguardi superiori ad ogni aspettativa: a coach Boniciolli è probabilmente mancato un giocatore che prendesse offensivamente per mano i suoi nelle gare esterne, mentre al PalaDozza ferocia agonistica e spinta dell'ambiente hanno portato anche a prestazioni 'irreali' come quella di gara-4: 79 punti nei primi tre quarti, il duo Amoroso-Montano a quota 42 con quattro soli errori dal campo. Una notte da libidine pura che resterà comunque negli annali fortitudini, assieme ad una stagione storica pur se non premiata dalla vittoria finale.
 
E mentre la Leonessa festeggia giustamente e con merito l'accesso alla massima serie, gli interi playoff hanno testimoniato una volta di più la necessità di aumentare il numero di promozioni. Lo meritano le tante società con piazza, tradizione e budget che hanno nobilitato questo campionato di A2, che appare davvero troppo vasto e competitivo per premiare una sola contendente.
 
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Stefano Blois
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