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Serie B, Girone D – Campli.
PIERO MILLINA: FARNESI PRIMI PER UN COMBINATO DISPOSTO...
Piero Millina, coach del Campli.

Domenico Sorgentone, coach del Bisceglie, e Piero Millina, coach del Campli.

L’articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo mercoledì 19 ottobre 2016.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 20 Ottobre 2016 - Ore 11:30

Dopo tre giornate di campionato, il Girone D della Serie B è comandato da due squadre: gli abruzzesi del Campli di coach Piero Millina e i pugliesi del Bisceglie del coach rosetano Domenico Sorgentone.
 
Millina, bolognese arrivato a Campli in corsa nell’anno della C1 vincendo il campionato e confermatosi la scorsa stagione con una Serie B da playoff, è un veterano della pallacanestro italiana e può vantare, fra i giocatori allenati, anche un mostro sacro ex Nba come il compianto Darryl Dawkins.
 
Dopo un periodo di inattività, Campli è stato il suo nuovo inizio, come dichiara il diretto interessato: «In terra farnese ho trovato un ambiente e un’aria che mi hanno rigenerato».
 
Sul primo posto in classifica, l’allenatore chiosa: «Non scherziamo. Campli capolista è il combinato disposto di un calendario favorevole e del nostro impegno. Sappiamo bene che non siamo una delle squadre che può vincere il campionato».
 
Circa le compagini favorite per il salto di categoria, il guru felsineo vaticina: «Montegranaro, San Severo, Matera e Pescara, anche se l’Amatori non ha iniziato a spron battuto, ma ha tutto per rimettersi in carreggiata. E poi c’è il Bisceglie del mio amico Domenico Sorgentone, che se gli fai fare la squadra come vuole lui e gli crei un ambiente consono o vince o arriva in finale».
 
Tre vittorie in tre uscite, nonostante una assenza importante come quella di Onorio Petrazzuoli, ala che perderà la stagione a causa della rottura del crociato di un ginocchio.
 
Millina loda il suo “Gnogno”: «Prima di tutto, dal punto di vista umano, è un ragazzo incredibile: la mattina dopo l’infortunio era lui a dare coraggio ai compagni. Adesso sta lavorando sul tono muscolare per arrivare pronto all’operazione e nello spogliatoio funge da mio assistente aggiunto, perché non ha perso la verve. Purtroppo, in campo abbiamo perso un giocatore fondamentale, che per noi era un perfetto equilibratore».
 
Al suo posto è tornato Bruno Duranti, che Millina lancia così: «Bruno ha il telaio per diventare un giocatore di Serie A. Deve soltanto scrollarsi di dosso la sindrome del centravanti che potenzialmente può segnare 20 gol ma ne segna 4, facendo arrabbiare tifosi e società. Secondo me, quest’anno ha iniziato col piede giusto».
 
Luca Maggitti
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