Brandon Sherrod dovrebbe arrivare oggi pomeriggio a Roseto, troppo tardi per essere tesserato e scendere in campo domenica contro Imola. Il lungo statunitense era atteso ieri, giorno del suo 24mo compleanno, ma il visto sul passaporto è arrivato con qualche ora di ritardo rispetto al previsto e così si è perso un giorno. Dunque il problema degli 8 giocatori senior a referto è rimandato al quinto impegno di campionato (gara intera contro Udine), anche se il presidente degli Sharks, Daniele Cimorosi, ha detto che l’idea della società è quella di non pagare la luxury tax di 5.000 euro, facendo capire che o si andrà in turnover o un giocatore potrebbe essere ceduto.
Intanto, incombe l’attualità che si chiama Imola, squadra fanalino di coda del campionato, insieme al Mantova, a quota zero dopo tre giornate.
Il giovane Todor Radonjic vede così gli avversari: «Ferrara, che aveva il dente avvelenato dalle due sconfitte consecutive, ci ha fatto male. Non dovremo fare l’errore di prendere sottogamba Imola, la cui classifica è bugiarda».
Il montenegrino, italiano di formazione proveniente dal vivaio della Stella Azzurra, sta dimostrando di poter giocare in A2 dopo aver brillato in Serie B. Secondo l’ala, la differenza principale fra le due categorie è nei dettagli: «In Serie A2 devi fare tutto con più precisione, calma e pazienza. Si punta alla precisione e alla perfezione».
I primi mesi a Roseto, dopo gli anni romani, lo hanno visto ambientarsi al meglio. Ammiratore di Dejan Bodiroga, al quale spera un giorno di poter assomigliare anche se solo un poco, Radonjic si rilassa disegnando e ama le arti figurative.
Tornando al Roseto, Todor punta al fattore campo: «Contro Trieste abbiamo vinto anche grazie a un pubblico eccezionale, che spero di ritrovare così caldo e appassionato contro Imola. Dobbiamo fare di tutto per vincere la partita e quella successiva contro Udine, perché difendere il nostro fattore campo è il primo passo verso la salvezza».
La ricetta? Semplice, a sentire il giovane classe 1997: «Dobbiamo giocare insieme, passandoci la palla e difendendo forte. Il nostro miglioramento passa anche attraverso la capacità che avremo di essere imprevedibili. Abbiamo un grandissimo giocatore come Adam Smith, che segna 30 punti a partita, ma dobbiamo essere capaci di essere pericolosi in altri modi e dare sempre meno punti di riferimento agli avversari, che così non potranno “battezzare” nessuno di noi».
Todor Radonjic in Verona-Roseto.
Todor Radonjic festeggia sotto la Curva Nord la vittoria del Roseto contro Trieste.
Todor Radonjic e Mario Boni.
