Circa un’oretta fa, Mahmoud Abdul-Rauf ha pubblicato sul suo account Instagram una foto con il campione NBA Steph Curry, chiosando: «Uno dei più abili nel gioco, anche gentile e umile. Il che è ugualmente impressionante».
Dunque “le mani migliori del mondo” si sono finalmente strette, dopo il paio di tweet di un santone NBA come Phil Jackson, che mesi fa scrisse – in buona sostanza – che Mahmoud Abdul-Rauf poteva essere considerato Steph Curry prima di Steph Curry.
Questo fu il primo tweet, datato 28 febbraio 2016:
«Never seen anything like SCurry? Remind you of Chris Jackson/Mahmoud Abdul-Rauf, who had a short but brilliant run in NBA?».
Phil Jackson
I cinguettii di Jackson (anche altri si scomodarono) riaccesero negli Stati Uniti l’attenzione sul Califfo del Lido delle Rose, che è recentemente tornato alla ribalta del dibattito pubblico dopo la protesta di Colin Kaepernick – giocatore di football americano dei San Francisco 49ers che è rimasto seduto durante l’inno USA – per essere stato uno dei primi a porsi in atteggiamento critico nei confronti dell’inno nazionale degli Stati Uniti d’America (era il 1996).
Di seguito, riporto quel che Mahmoud Abdul-Rauf mi rispose quando Phil Jackson lo elogiò su Twitter e un pensiero sul Califfo di Flavio Tranquillo dello scorso mese di marzo.
«Essere accostato a un giocatore così dinamico e pieno di qualità come Steph Curry, da parte di giocatori e allenatori del calibro di Jalen Rose, Chauncey Billups, Mark Price e, recentemente, Phil Jackson, è un onore. Curry sfrutta delle doti divine e un’enorme dose di libertà, che gli permette di esprimere la sua creatività. Ammirarlo è un piacere. La similitudine fra lui e me è stata fatta in relazione alle qualità generali, ma ovviamente non in relazione alle cifre, avendo lui molta più libertà di quanta all’epoca ne avessi io. È difficile argomentare con Phil Jackson, un uomo che ha vinto così tanti campionati con giocatori che hanno giocato in quel periodo e sono ancora così coinvolti. Ovviamente questo non significa che loro abbiano sempre ragione, ma - onestamente - credo che sia un paragone che ci può stare».
Mahmoud Abdul-Rauf
«Ho visto Chris Jackson a Louisiana State, assieme a Shaq: un fenomeno paranormale. Ovviamente il paragone con Curry è frutto dell'amore per il paradosso del Maestro Zen, ma Abdul-Rauf è stato davvero un grandissimo giocatore, e senza le questioni fisiche ed extra-basket sarebbe stato un All-Pro. Non Curry, ma un All-Pro».
Flavio Tranquillo
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