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Cinema
ADDIO, TONINO VALERII.
Tonino Valerii.

Ci ha lasciati un vero uomo di cinema e di cultura. ‘Roseto Opera Prima’, il festival da lui creato e diretto, è fra quelli che contano. Il ricordo di Mario Giunco, pubblicato su Eidos News.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Sabato, 26 Novembre 2016 - Ore 18:45

Un grande regista, una persona simpatica e disponibile. Così Steve Della Casa, nel corso della trasmissione “Hollywood Party”(Radio 3), ha definito Tonino Valerii, scomparso a Roma il 13 ottobre. E ha ricordato il festival cinematografico “Roseto Opera Prima”, sua invenzione. 
 
In sottofondo, il tema conduttore di Ennio Morricone per “Il mio nome è Nessuno“ (1973), il film più famoso di Valerii, con Henry Fonda e Terence Hill, il primo western europeo di tutti i tempi per incassi.
 
Eppure non era il suo film preferito.
 
Non lo riteneva compiutamente realizzato. Gli aveva provocato dissapori con Sergio Leone, con cui aveva lavorato nel 1964 in “Per un pugno di dollari” (era andato di persona ad accogliere Clint Eastwood, che sarebbe diventato suo amico; Leone lo aveva snobbato) e, nel 1965, in “Per qualche dollaro in più”.
 
Fosse dipeso da lui, avrebbe scelto “I giorni dell’ira” o “Una ragione per vivere e una per morire”. Come fece Quentin Tarantino, suo ammiratore, che li portò entrambi alla Mostra del Cinema di Venezia, nel 2007, per la retrospettiva sul western italiano.
 
Tonino amava il sole, il mare, prediligeva quello di Roseto – il padre aveva una casa a ridosso della spiaggia – la buona cucina, la famiglia, i numerosi amici.
 
Si era diplomato al Centro sperimentale di cinematografia di Roma. Aveva esordito (non accreditato) nel 1961, come assistente di Alessandro Blasetti e, l’anno dopo (accreditato), come   assistente di Camillo Mastrocinque, anche in un ‘horror’ vampiresco, “La cripta e l’incubo” (1964).
 
Le sue principali regie: “Per il gusto di uccidere” (1966), “I giorni dell’ira” (1967), “Il prezzo del potere” (1969), “La ragazza di nome Giulio” (1970). Su questo film vogliamo spendere qualche parola. Tratto dall’omonimo romanzo di Milena Milani, ebbe noie censorie e fu presentato alla Mostra di Berlino.
 
Ben presto se ne diffusero copie contraffatte per i cinema a luci rosse e l’originale scomparve. Nel 1989, in occasione della retrospettiva dedicatagli dal Comune di Roseto, il regista ricostruì pazientemente, dai frammenti, una nuova versione, con il contributo economico di un istituto di credito. Il film restaurato fu proiettato nel cinema all’aperto della Villa Comunale, l’anno prima inaugurato con una rassegna su Carlo Delle Piane. La pellicola di Valerii fu restituita alla banca, che ne era proprietaria. E scomparve nuovamente, con grande disappunto dell’autore.
 
Nel 1972 diresse “Mio caro assassino” (un ‘noir’, con musiche di Morricone) e, nello stesso anno, “Una ragione per vivere e una per morire” (con colonna sonora di Riz Ortolani, interpreti James Coburn e Bud Spencer). 
 
La filmografia completa è riportata nel libro “Il mio nome è Nessuno. Lo spaghetti western secondo Tonino Valerii”, a cura di Roberto Curti (Ed. ‘Un mondo a parte’, Roma 2008).
 
 A Valerii si deve un “Manuale dell’aiuto regista” (Ed. Gremese, Roma 1996), usato come libro di testo nelle scuole di cinematografia. Era un cineasta colto, di scelte e preziose letture.
 
Aveva tenuto un corso in un’università americana, con il filosofo Gianni Vattimo. 
 
Prediligeva il cinema orientale (aveva lavorato in Giappone). Apprezzava gli autori che “sapevano” fare un film, in tutte le varie componenti (soggetto, sceneggiatura, regia, interpretazione). Esprimeva il suo giudizio, sempre ponderato, talvolta non in linea con quello dei critici più affermati. 
 
Sarebbe interessante pubblicare le “schede”, che preparava per i film visionati per   “ Roseto Opera Prima”, il festival da lui diretto dal 1996 al 2012.
 
È stato uno dei primi a rivelare il talento di Matteo Garrone. Era stato “rimproverato” di aver messo in concorso “Terra di mezzo”, il suo lungometraggio di esordio, per la crudezza di alcune scene. Valerii lo difese senza guardare in faccia a nessuno. 
 
Nel 1997 uscì “Boogie Nights”, il debutto folgorante di Paul Thomas Anderson, che, proprio per quel film, avrebbe vinto il primo Oscar della sua carriera. Valerii lapidariamente annotò: “È un capolavoro, ma preferirei che fosse proiettato al chiuso”. 
 
Aprire il capitolo del festival porta troppo spazio, ma non mancherà occasione. 
 
È certo che ha contribuito a far conoscere registi esordienti, poi diventati famosi (Ferzan Ozpetek, Alejandro Gonzales Inarritu, Giorgio Diritti, tanto per citarne qualcuno) e a portare a Roseto il fior fiore del cinema,  critici, registi, attori, uomini di spettacolo (tra gli altri, Giovanni Grazzini, Ermanno Comuzio – indimenticato presidente della Giuria, a cui sono succeduti Mario Moretti e Carlo Di Stanislao – Florestano Vancini, Carlo Lizzani, Marco Bellocchio, Dario Argento, Alessandro D’Alatri, Tinto Brass, Pupi Avati, Nanni Moretti, Florinda Bolkan, Massimo Dapporto, Maria Pia Casilio, Alessandro Gassman, Stefania Sandrelli, Neri Marcorè, Giuliano Gemma, Bud Spencer, Terence Hill, Franco Nero, Barbora Bobulova, Fabrizio Bentivoglio, Rocco Papaleo, Michele Placido, Stelvio Cipriani).
 
Ha accresciuto, grazie agli autorevoli ospiti, la rinomanza turistica di Roseto.
 
È il momento di fermarsi, cedendo alla commozione. Non senza aver ricordato che, nello stesso giorno, è scomparso un grande grecista, Benedetto Marzullo (traduttore di Aristofane, commediografo del V secolo a. C., una sorta di Dario Fo di quei tempi), che Valerii conosceva e che era stato più volte a Roseto, invitato dal Liceo “Saffo” per l’allestimento degli spettacoli classici degli studenti.
 
Sulle pagine della “Repubblica”, accanto a quello del regista,  è comparso il necrologio: “Ciao Ben, mio adorato, tenero, dolce fratello, arguto vivido unico in ogni campo. Buonanotte, mio Aristofane: non avere paura. Io sono lì con te”.
 
Non temere, Tonino, anche noi siamo lì con te.
 
 
Festival Cinematografico
ROSETO OPERA PRIMA
Albo d’Oro
1996Come mi vuoi di Carmine Amoroso
1997Il bagno turco di Ferzan Ozpetek
1998Buffalo ’66 di Vincent Gallo
1999La vita sognata degli angeli di Erick Zonca
2000Beautiful People di Jasmin Dizdar
2001Amores perros di Alejandro Gonzales Inarritu
2002No Man’s Land di Danis Tanovic
2003Pater familias di Francesco Patierno
2004Il vento, di sera di Andrea Adriatico
2005Tu devi essere il lupo di Vittorio Moroni

2006
Anche libero va bene di Kim Rossi Stuart. Premio speciale della Giuria: Il vento fa il suo giro di Giorgio Diritti
2007L’aria salata di Alessandro Angelini
2008 Tutto torna di Enrico Pitzianti
2009 La siciliana ribelle di Marco Amenta
2010 Dieci inverni di Valerio Mieli
2011 Et in terra pax di Matteo Botrugno e Daniele Coluccini
2012 Sulla strada di casa di Emiliano Còrapi
2013 La città ideale di Luigi Lo Cascio
2014 Il Sud è niente di Fabio Mollo
2015 Cloro di Lamberto Sanfelice
2016 Lo chiamavano Jeeg Robot di Gabriele Mainetti
 
 
ROSETO.com > Archivio
TONINO VALERII
 
23 febbraio 2015
Cinema
ALEJANDRO GONZALES INARRITU, OSCAR 2015, PREMIATO AL SUO ESORDIO NEL 2001 DAL FESTIVAL ROSETO OPERA PRIMA.
Il regista messicano, che ha sbaragliato la concorrenza con ‘Birdman’, vinse nel 2001 il festival cinematografico rosetano con il suo film d’esordio ‘Amores perros’.
 
9 luglio 2016
Roseto Opera Prima
MARIO GIUNCO: DUE O TRE COSE CHE MI RICORDO DI ROSETO OPERA PRIMA...
Intervista all’ex responsabile del Settore Cultura del Comune di Roseto, che per venti anni ha curato il ‘ROP’, a fianco di Tonino Valerii.
 
Sabato 15 ottobre 2016
Cinema
CIAO, TONINO VALERII. ROSETO LO ONORI COME MERITA!
Un ricordo del creatore del festival cinematografico Roseto Opera Prima e alcuni link, che onorano la memoria di un regista più rispettato all’estero che in patria.
 
Mario Giunco
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