Si sono svolte ieri le esequie di Romano Mari, ex dirigente del Roseto Basket, scomparso a 81 anni per un male incurabile.

Originario di Jesi, l’uomo di sport aveva iniziato nel calcio, lavorando per la Rosetana e poi per il Pineto. Quando il presidente Romano Chiappini lasciò il calcio pinetese e decise di impegnarsi nel basket, portò con sé il fidato Mari, che così per circa quindici anni ha lavorato nella pallacanestro rosetana, collaborando anche con Giovanni Giunco.

Ieri, nella chiesa di Santa Maria Assunta, tanti volti noti del basket abruzzese hanno voluto tributare l’ultimo saluto a Mari. Fra questi l’ex cestista e allenatore Corrado Pellanera, lo storico dirigente rosetano Vittorio Fossataro, il team manager del Ferentino Alex Petrilli e tanti altri.

Particolarmente commosso il ricordo di tre uomini di basket abruzzesi, presenti ieri al funerale.

Coach Piero Bianchi, attualmente alla guida del Teramo Basket, si è commosso dichiarando: «Romano è stato prima segretario poi direttore sportivo del Roseto dal 1987 al 1990, quando io ho fatto il vice allenatore. Ho un ricordo carissimo di lui, avendo anche diviso la stanza in trasferta. Era l’unico dirigente presente nella famosa finale di Palestrina, quando rischiammo l’incolumità fisica e vincemmo in trasferta, ottenendo la promozione in B1. Era la stagione 1987/1988. Ero legato a Romano da un’amicizia molto cordiale, cameratesca e affettuosa. Una persona che mancherà a tutti».

Marco Verrigni, oggi allenatore e ieri giocatore rosetano, ha dichiarato: «Ho un ricordo caro di una persona speciale, maestro di tolleranza e moderazione, che più volte ha saputo riprendermi e calmarmi quando io, per gioventù, avevo atteggiamenti sbagliati e poco consoni. Romano, amico di mio padre, mi voleva bene al di là del rapporto fra dirigente e giocatore e sapeva sempre ricucire le situazioni».

Verrigni, da giocatore, vinse la C1 a Roseto con Romano Mari dirigente e Gabri Di Bonaventura coach, che ha chiosato: «Una persona socievole, pronta alla battuta, competente e un gran signore. Abbiamo passato quasi tre anni insieme e la nostra amicizia è rimasta in questi anni, quando con lui e l’amico Piero Bianchi andavo a vedere le partite insieme delle squadre abruzzesi».