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Sabato, 20 Aprile 2024 - Ore 15:14 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Roseto Basket Story
LEO BUSCA: IL REGISTA STORICO DEL ROSETO.
Leo Busca, fotografato nella stagione 2005/2006 da Sergio Pancaldi per il Roseto Sharks.

Roseto, 10 giugno 2017, rimpatriata rosetana per alcuni protagonisti della storica promozione in A1 del 2000. La prima a sinistra nella foto è Adriana De Pasquale, moglie di Leo Busca.

Roseto, 26 settembre 2008. Terracotta e pergamena donate da ROSETO.com a Leo Busca, in occasione del 63° Trofeo Lido delle Rose, vinto poi da Leo Busca alla guida dello Scafati.

La lettera della moglie Adriana e la pagina a lui dedicata nel libro ‘il CUORE del ROSETO’.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 19 Luglio 2017 - Ore 15:00

Il 10 giugno 2017, casualmente, dopo una quindicina d’anni Leo Busca e Abdul Fox si sono riabbracciati a Roseto degli Abruzzi. Fox era tornato per rivedere il Lido delle Rose dopo 17 anni dalla promozione in A1, mentre Busca era a Roseto per partecipare al matrimonio di un suo amico.
Due giorni dopo, il 12 giugno 2017, la moglie di Leo, Adriana De Pasquale, mi scrisse una lettera stupenda, dedicata a Roseto e al basket rosetano. Avendo ottenuto il suo placet alla pubblicazione, la condivido con tutto il popolo rosetano e aggiungo, in calce, la pagina che ho dedicato a Mister “Correva a cento all’ora con la palla tra le mani”, nel mio libro del 2014 intitolato “il CUORE del ROSETO”.
Grazie, Adriana. Se tutti i rosetani volessero bene a Roseto la metà del bene che tu e Leo gli volete, saremmo una città assai migliore!

Luca Maggitti



Grazie Luca,
perché tornare a Roseto per me è sempre un gran piacere.
Grazie perché Roseto respira basket.
Grazie perché la gente di Roseto è unica.
Grazie perché volete bene a un piccolo grande uomo che a Roseto ha lasciato un pezzo di cuore e che ha un cuore che batte per Roseto.
Grazie personalmente, perché ho vissuto Roseto in un periodo buio della mia vita, quando mio Papà mi stava lasciando, e nonostante questo l'affetto ed il calore umano che ho trovato a Roseto ha colmato in parte il dolore di quel periodo.
Grazie perché ogni volta che torniamo per me è come se stessi nella mia bellissima Sicilia.
Grazie a persone che come te e con te riescono a fare grande un pranzo con bella gente grande affetto e una cornice paesaggistica unica.
Grazie Luca, grazie Roseto tutto e tutti inclusi e compresi.

Adriana De Pasquale



Leo Busca
Il regista delle promozioni.

 Leo Busca, playmaker classe 1972, arrivò a Roseto per la prima volta nella stagione 1997/1998. La squadra, ripescata in B1, era praticamente già fatta, con Claudio Bonaccorsi play titolare e Federico Franceschin cambio. Durante il ritiro, i tifosi chiesero un lungo in più da affiancare al terzetto composto da Rizzo, Facenda e Acunzo. Michele Martinelli, nuotatore controcorrente, chiamò invece un regista puro: Busca, appunto.  Che fu accolto freddamente dalla piazza, ma ebbe la forza di far cambiare idea a tutti, diventando il play titolare della squadra che vinse B1 e Coppa Italia, permettendo a Claudio Bonaccorsi di agire da guastatore nel ruolo di guardia tiratrice: un’arma letale per il torneo cadetto. Leo, che in quintetto aveva Coppo, Meneghin, Facenda e Rizzo, giocò circa 30 minuti di media fra stagione regolare e poule promozione, girando intorno a 7 punti di media. Nelle tre gare di play-off contro Biella salì a 35 minuti in campo, con oltre 10 punti di media: una impennata che contribuì alla storica promozione e convinse Michele Martinelli a fare di “Buschino” l’unico confermato della stagione successiva, quando il Roseto si salvò in Serie A2 e Leo giocò bene anche al piano di sopra, guidato in panchina da Phil Melillo. Il play seppe comporre con la guardia titolare Federico Pieri una coppia affiatata, cavando il sangue anche da onesti mestieranti del parquet come Jamal Johnson. La stagione successiva, 1999-2000, Leo Busca guidò la squadra dei “cani malati” (la definizione è sua) alla più incredibile ed inattesa delle promozioni. Roseto, che nella classifica estiva di Superbasket era messa al penultimo gradino, ribaltò i pronostici ottenendo il primo posto e guadagnando la storica promozione in Serie A1 con Busca, Fox, Moretti (Boni), Savio e Burditt in quintetto, limitando al minimo gli inconvenienti da cambio di assetto quando l’infortunio di Moretti portò nel Lido delle Rose Mario Boni. Dopo quella grande stagione, Leo firmò un triennale per Udine, lasciando Roseto, dove però tornò nella stagione 2005/2006, a giocarsi quella Serie A da lui guadagnata sul campo, richiamato da Martinelli. Ed anche nell’ultima stagione giocata dal Roseto nella massima serie, il “play senza fisico” trovò il modo di scrivere una pagina di storia. Già, perché quello era il Roseto di Serie A più debole di sempre sulla carta, che però seppe, guidato da coach Attilio Caja in panchina e da Busca in campo, centrare una salvezza che ancora oggi appare incredibile, ripensando agli organici delle dirette avversarie e alle vicissitudini di quel tormentato Roseto. Busca ha portato Roseto dalla B1 alla A1 e lì l’ha salvata. Il prezzo è stata la sua chioma fluente, sparita nel corso degli anni e con lei la bandana della B1. I tifosi, negli anni, lo hanno sempre coccolato con il coro: “Correva a 100 all’ora con la palla tra le mani… e non vedeva l’ora di bucare la retina”.

Luca Maggitti



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Luca Maggitti
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