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A come Abruzzo, A come Arte.
CASTELLI: 3 MOSTRE PER UN NUOVO RINASCIMENTO.




Il comunicato stampa degli organizzatori. Aiutiamo la splendida Castelli anche con le nostre visite.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Mercoledì, 02 Agosto 2017 - Ore 16:03

A Castelli inaugurazione delle mostre “ La tradizione del futuro - I 110 anni della Scuola d’arte” e “ I Cascella e la ceramica in Abruzzo nel primo Novecento”.

Tre grandi mostre coronano la ricca estate castellana.

Sono partite il 30 luglio quella al Liceo “Grue” e quella al Museo delle ceramiche in attesa dell’inaugurazione, il 5 agosto, della Personale Nino e Giantommaso di Simone 3.0 e del Festival della Storia dell’arte dal 24 agosto.
 
L’arte è la protagonista dell’agosto di Castelli che ha preso avvio domenica 30 luglio con l’inaugurazione di due delle tre importanti mostre, attraverso le quali si mette in risalto la secolare tradizione artistica del borgo della ceramica, patrimonio dell’Abruzzo e del mondo, e che dimostrano che nonostante le difficoltà dell’ultimo anno segnato dagli eventi calamitosi Castelli c’è e riparte più forte e decisa che mai.

“Castelli non può che ripartire dalla sua eccellenza, una tradizione ceramica secolare e riconosciuta da tutti” – commenta il sindaco Rinaldo Seca – “Queste tre mostre, per le quali ringrazio chi ne ha reso possibile la realizzazione, hanno un forte valore simbolico per una comunità più volte ferita dagli ultimi accadimenti, ma che non si arrende e vuole rinascere. Una rinascita che passa dall’arte e dai giovani”.

“I CASCELLA E LA CERAMICA IN ABRUZZO NEL PRIMO NOVECENTO” è stata inaugurata alle 16 nel Museo delle Ceramiche in via Salita Paradiso. L’esposizione, curata da Roberto Durigon e Maurizio Pace, è visitabile dal 30 luglio al 3 ottobre.

“La mostra è in primo luogo la dimostrazione che Castelli non vuole abbattersi, ma vuole lottare per difendere la sua grande tradizione e in questo è aiutato dai tanti amici e appassionati che si sono prestati generosamente per la realizzazione di questo progetto, in primis i collezionisti, i curatori e la ICO che ha sponsorizzato il catalogo” – spiega Giovanni Giacomini, direttore del Museo delle ceramiche di Castelli – “In secondo luogo è un omaggio che la patria delle ceramica abruzzese vuole fare a un gruppo di artisti di fama che nel primo Novecento hanno utilizzato la ceramica, la nostra materia prima, e non solo per esaltare e valorizzare le nostre tradizioni, la nostra cultura, i nostro costumi. Un’operazione di amore verso la nostra terra” – prosegue Giacomini - “ che merita tutto il nostro rispetto e apprezzamento augurandoci che ci sia una grande partecipazione di pubblico, la carica giusta per andare avanti”.

“LA TRADIZIONE DEL FUTURO – I 110 ANNI DELLA SCUOLA D’ARTE DI CASTELLI”- è stata inaugurata alle 17 nella sede del Liceo artistico statale per il design “Grue” in contrada Convento ed è visitabile fino al 30 settembre.

Su idea di Domenico Verdone, la mostra è stata curata da Carlo Fabrizio Carli e sono esposte 250 opere di 80 autori per celebrare i 110 anni della Scuola d’arte di Castelli e rilanciarla come collante di una comunità messa alla prova dagli eventi calamitosi degli ultimi mesi e come attrattiva per i giovani. Lo spazio espositivo si articola in cinque ambienti differenti che rappresentano ciascuno una diversa epoca della scuola. Le opere verranno raccolte in un catalogo che verrà venduto i cui proventi finanzieranno le borse di studio per il liceo.

“La mostra ha lo scopo di mettere in vetrina l’arte vera per rinverdire e riproporre il ‘brand Castelli’ sul piano della contemporaneità” – spiega l’ideatore Domenico Verdone – “La ceramica di Castelli è nota in tutto il mondo ed è presente nei più famosi musei, dal Louvre al British Museum e la Scuola d’arte è un presidio in Italia della cultura ceramica che in questi 110 anni ha mantenuto intatto il suo ruolo grazie a direttori come Serafino Mattucci autore del Presepe monumentale e Vincenzo Di Giosaffatte che ha collezionato la raccolta d’arte ceramica da tutto il mondo e allievi poi divenuti famosi a livello internazionale come Marco Appicciafuoco e Giancarlo Sciannella. Ci tengo a sottolineare” – conclude Verdone – “l’importanza delle borse di studio dalla vendita del catalogo della mostra”.
 
“Gli elementi che rendono questa scuola diversa dalle altre e fuori dall’ordinario sono le relazioni e i contatti a vari livelli che fanno sentire lo studente inserito in un percorso al centro di rapporti ben al di là dei confini regionali” – aggiunge la preside del Grue, Eleonora Magno – “Si auspica che il Grue continui a rinvigorire la tradizione. Una storia d’eccellenza che continui e lo faccia rinnovandosi”.

ROSETO.com
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