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Sabato, 20 Aprile 2024 - Ore 13:38 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Serie A2 – Roseto Sharks
NZÀ FINÌT LÙ MÒNNE...
Emanuele Di Paolantonio.
[Mimmo & Andrea Cusano]


Darell Combs.
[Mimmo & Andrea Cusano]


Curva Nord.
[Mimmo & Andrea Cusano]


La partita, le dichiarazioni dei coach Di Paolantonio e Lardo, le foto di Mimmo & Andrea Cusano.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Domenica, 22 Ottobre 2017 - Ore 23:30

ROSETO 67
UDINE 91
Parziali: 17-20; 18-23 (35-43); 17-20 (52-63); 15-28 (67-91).

ROSETO: Combs  15, Ogide  6, Alessandrini  n.e., D’Eustachio  n.e., Lupusor  5, Contento 14,  Di Bonaventura 2, Lusvarghi, Zampini, Casagrande 9, Marulli 2, Infante 14. Coach: Di Paolantonio.

UDINE: Dykes  16, Mortellaro 11, Veideman  3, Raspino 15, Nobile 2, Pinton 19, Ferrari 10, Pellegrino, Benevelli 5, Diop 10. Coach: Lardo.

Arbitri: Moretti, Salustri, Callea.

Roseto - Tiri da 2: 18/35 (51%). Tiri da 3: 5/20 (25%). Tiri liberi: 16/18 (89%). Rimbalzi: 26 (18+8).
Udine - Tiri da 2: 22/38 (58%). Tiri da 3: 8/19 (42%). Tiri liberi: 23/29 (79%). Rimbalzi: 31 (21+10).


CUPIO DISSOLVI... CUI PRODEST? –
Intanto, il dialetto rosetano del titolo: non è finito il mondo. Quarta sconfitta in quattro partite... embè? Tre campionati fa furono 5 in fila, poi la squadra che doveva salvarsi cambiò un giocatore (fuori Devon Usher, dentro Josh Jackson) e la salvezza arrivò con largo anticipo.
Poi il latino di questo titoletto: a chi serve questo desiderio di autodistruzione? A Roseto no, di certo. Contestazione della Società, bomba in Curva Nord con multa in arrivo (sommata, pare, a quella che sarebbe già arrivata per non aver rispettato l’Inno Nazionale) e atmosfera da “day after” di guerra atomica dopo sole quattro gare. Ehi, questa non è Roseto! Nel Lido delle Rose si gioca a basket da un secolo, non è possibile che, tutto a un tratto, si vada tutti fuori di testa per le prime quattro gare perse, delle quali tre con onore (quella di questa sera è invece una sconfitta pornografica). Ci vuole calma e sangue freddo, adesso che le vittorie non arrivano. Questa squadra – che è la più giovane del campionato – è, senza offesa per nessuno, obiettivamente mediocre. Deve salvarsi, lo sappiamo tutti, possibilmente all’ultimo secondo dell’ultima giornata della regular season. Altrimenti, dovrà farlo nei playout (e non sarebbe un dramma, viste le premesse). Quindi, adesso i giocatori hanno bisogno del tifo e del calore vero (che non è l’atmosfera distratta post bomba, per capirci), mentre la Società – senza la quale staremmo ammirando il Roseto in Serie C Silver, magari nel derby con gli amici del Silvi – se proprio è antipatica va lasciata operare per raddrizzare la barca ricorrendo al mercato. Perché non è certo insultando chi ha conquistato due playoff in due campionati e quattro derby su quattro che le cose cambieranno.
Tifosi del Roseto, abbiate pazienza e continuate a sostenere i ragazzi come avete fatto fino a fine partita, perché si tratta di una squadra giovane e debole (è facile incitare Boni, Bonaccorsi, Rauf, Weaver, Allen o Smith... quelli sono forti pure se non li sostieni). Quanto alla contestazione della Società, fatevi due conti: a cosa serve? A far dimettere il presidente Cimorosi? Bene. Poi chi le mette le firme e chi li paga gli stipendi? Fino alla fine del girone di andata c’è un solo movimento in entrata possibile, ma prima ci vogliono i soldi della Società. Ormai quel che è fatto è fatto, di errori ne sono stati certamente commessi, ma ha senso aprire dibattiti a campionato in corso? Non è meglio unire le forze e riparlarne a stagione finita, difendendo l’unico bene cittadino che riesce ad accomunare tutti?
Giocatori del Roseto, tirate fuori gli attributi in questo autunno che si preannuncia duro. È il momento di dare tutto, dall’inizio alla fine, senza le pause che finora vi hanno condannato. Soprattutto, siate convinti di quel che state facendo e quindi di poter vincere, altrimenti le vostre facce vi tradiranno, come successo stasera, facendovi perdere prima del suono della sirena. Capita una volta in un campionato di non dare tutto per la maglia, come stasera? I tifosi perdonano. Capiterà altre volte? I tifosi si rivolteranno e sarà la dannazione.
 
LA PARTITA – Alla palla contesa, Di Paolantonio manda il Roseto in campo con Marulli in regia, Combs e Casagrande esterni, Lupusor e Ogide sotto canestro. Lardo risponde disponendo Udine con Veideman in regia, esterni Dykes e Raspino e sotto i tabelloni Benevelli e Pellegrino, la cui gara dura 30 secondi a causa di uno stiramento (sostituito da Mortellaro).
Primo quarto equilibrato con Combs (7 punti) a dare l’impressione di una trovata concretezza, spalleggiato da Infante (5). Udine risponde mandando a referto 6 uomini e chiudendo in vantaggio 17-20 dopo 10 minuti e dopo aver assestato un parziale di 12-2 nel finale di periodo.
La seconda frazione vede salire in cattedra il veterano Pinton. Il regista in forza ai friulani fa pentole e coperchi e segna 10 punti nel tempino, dopo i 3 del primo quarto, trascinando i suoi al parziale di 18-23 che porta le squadre a bere il the negli spogliatoi sul punteggio di 35-43.
Alla fine del primo tempo, il Roseto ha zero punti da Lupusor (il migliore delle prime tre gare), condizionato da 3 falli, 2 da Marulli e 4 da Ogide. Per Udine, sugli scudi il già citato Pinton, supportato da Dykes (7) e da una buona intensità collettiva.
Nel terzo quarto, a 8:24 dal termine della frazione, sul punteggio di 35-43, un boato scuote il PalaMaggetti. La terna arbitrale, tramite lo speaker, avverte che in caso di seconda esplosione la partita sarà sospesa, con vittoria automatica per Udine. Il boato distrae in modo negativo l’ambiente per cui il Roseto, seppur sotto di una decina di punti, si disunisce ulteriormente, mentre l’effetto “sesto uomo” del palasport rosetano evapora. Certo, Marulli e compagni non fanno nulla per meritarsi l’incitamento, ma è un fatto che la partita si incanala quasi senza scossoni verso gli ospiti, che al 30° comandano 52-63, dopo aver avuto anche 19 punti di vantaggio (35-54).
Nell’ultimo quarto, Roseto completa l’opera di liquefazione: al 35° gli Squali inseguono 62-76 e chiudono con il massimo svantaggio sulla sirena: 67-91.
 
I NUMERI DEGLI SHARKS – Darell Combs, 15 punti, 2 rimbalzi, 2 assist, 12 di valutazione in 31 minuti.
Francesco Infante, 14 punti, 3 rimbalzi, 12 di valutazione in 23 minuti.
Marco Contento, 14 punti, 1 rimbalzo, 9 di valutazione in 25 minuti.
Riccardo Casagrande, 9 punti, 6 rimbalzi, 9 di valutazione in 19 minuti.
Andy Ogide, 6 punti, 5 rimbalzi, 4 di valutazione in 25 minuti.
Ion Lupusor, 5 punti, 2 rimbalzi, -4 di valutazione in 24 minuti.
Roberto Marulli, 2 punti, 2 rimbalzi, 0 di valutazione in 26 minuti.
Giorgio Di Bonaventura, 2 punti, 1 rimbalzi, -1 di valutazione in 19 minuti.
Federico Zampini, 1 rimbalzo, 1 recupero, 2 di valutazione in 7 minuti.
Marco Lusvarghi, -1 di valutazione in 2 minuti.

VOCI DOPO LA PARTITA – Coach Emanuele Di Paolantonio: «Direi che può anche non servire parlare di pallacanestro, dopo la nostra sconfitta. Quello che secondo me oggi è importante è non mollare e restare uniti tutti: squadra, società e tifosi». Il tecnico poi analizza: «Eravamo sotto di 11 punti a 16 minuti dalla fine, non era la fine del mondo, ma sembrava che fossimo sotto di 30 a guardare le nostre facce. Ecco, questo non deve più accadere, perché avevamo la possibilità di restare calmi e colmare il divario, invece abbiamo naufragato, perdendo in casa di 24 punti». L’allenatore sottolinea che non ci sono miracoli da invocare: «Siamo questi e con questa squadra dobbiamo salvarci. Non arriverà l’eroe, ma dovremo essere noi a fare tutti qualcosa in più e lavorare più duro, per riconquistare il nostro pubblico tirarci fuori da questa brutta situazione». Il giovane coach bacchetta l’atteggiamento della squadra: «Se veniamo battuti su un solo palleggio, se sappiamo che Udine attacca con i “riccioli” e la prepariamo tutta la settimana in questo senso e poi ci apriamo, se sappiamo che dobbiamo stare attenti sul tagliafuori difensivo e poi i primi sei canestri li subiamo da rimbalzo offensivo, capiamo bene che non abbiamo la giusta concentrazione e dobbiamo tutti fare di più». Il coach poi guarda al futuro, senza allarmismo e anzi sfoderando un pragmatismo molto utile in una situazione come quella attuale degli Sharks: «Noi dobbiamo lavorare più intensamente, ma l’ambiente non deve perdere la calma. Mi sono dispiaciuti i cori di contestazione e i fischi, perché sappiamo tutti, fin dal precampionato, che questa squadra è partita davvero soltanto per salvarsi. E salvarsi è possibile anche arrivando penultimi e poi vincendo un turno di playout. Quindi, i tifosi devono capire che lo scorso campionato c’era una squadra abituata a vincere, ma quest’anno la squadra soffrirà molto di più e per questo avrà ancor più bisogno di incoraggiamento. Chiedo solo questo: remiamo tutti verso la stessa direzione, poi a fine campionato tireremo le somme. Ma distruggere tutto adesso è pericolosissimo e non porta a nulla di buono per Roseto».
Coach Lino Lardo dichiara: «Abbiamo sfruttato un momento difficile di Roseto, riequilibrando la nostra media inglese e vincendo la seconda partita consecutiva dopo le due sconfitte iniziali. Ci aspettavamo una partita intensa e avevamo programmato di giocare con equilibrio in attacco, coprendo il contropiede e cambiando le nostre difese per mettergli qualche dubbio su come attaccarci».

LE FOTO DI MIMMO E ANDREA CUSANO –
Ecco il link dell’album su Facebook, che contiene le belle foto della partita scattate da Mimmo e Andrea Cusano.
https://www.facebook.com/andrea.cusano.54/media_set?set=a.10211831941286953.1073742051.1022688104&type=3

Luca Maggitti
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