Sguardo limpido e mascella volitiva da aspirante maschio alfa degli Sharks, Matt Carlino ha iniziato a fare la conoscenza di Roseto anche grazie alle conversazioni a tavola con il suo compagno di squadra Marco Lusvarghi.

L’oriundo con il nonno siciliano e il padre allenatore, ieri ha scoperto che anche il suo compagno di squadra Giorgio Di Bonaventura ha un genitore coach.

Sereno e all’apparenza molto concentrato, Carlino ha così riflettuto dopo un paio di allenamenti con la maglia degli Sharks: «La cosa che più mi ha fatto piacere è stato trovare in squadra un clima di speranza verso il futuro. Zero vittorie in sette gare sono un pessimo inizio, ma possiamo lasciarci tutto questo alle spalle, un passo alla volta».

Circa la sua esperienza europea, il nuovo giocatore degli Squali osserva: «Sono molto contento della chiamata di Roseto, perché qui sento di avere la mia prima vera chance di mostrare che giocatore sono».

Sulle sue passate esperienze, Carlino è persino severo con se stesso, dimostrando maturità vista l’autocritica: «Quando ho iniziato, in Francia, ero giovane e stupido. Volevo tutto e subito e ho mollato dopo un po’, tornando negli Stati Uniti per giocare in D-League. Qui a Roseto, invece, penso di poter ricoprire un ruolo importante ed è questa l’occasione che cercavo».

Il giocatore, conscio dei regolamenti che consentono un solo rinforzo fino alla fine del girone di andata, da buon leader in pectore riflette: «Non dobbiamo focalizzarci sul rinforzo unico, quanto piuttosto su quanto questo rinforzo possa cambiare gli equilibri della compagine. Il basket è un gioco di squadra e magari cambiando un pezzo dell’ingranaggio hai più di un solo, singolo miglioramento».

Parole chiare e di buon senso, che ovviamente i tifosi si augurano possano diventare punti al termine della sfida casalinga di domenica contro l’Imola dell’ex coach Demis Cavina, a Roseto in Serie A per la prima parte della stagione 2001/2002.

In attesa della partita, giovedì scorso, all’Hotel Liberty, alcuni sponsor si sono riuniti, invitati dalla società per approfondire le tematiche relative alla costituzione del “Consorzio Roseto Sharks” tra imprese. Se dovesse nascere, il consorzio darebbe man forte agli attuali soci, già supportati dall’associazione I Love Roseto Sharks. Nel corso della riunione, per sentire anche di altre esperienze oggi funzionanti in altre città d’Italia, i partecipanti hanno seguito gli interventi in video conferenza dei responsabili dei consorzi di Varese e Trento, che oggi hanno un ruolo determinante nella vita di due importanti squadre militanti in Serie A. La speranza è che anche a Roseto alcune aziende possano coalizzarsi e dare vita al consorzio.