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Serie B, Girone C.
UN VECCHIO E UN BAMBINO...
Piero Millina, ‘mitizzato’ da Nicola Arletti.

Stefano Rajola.

Giorgio Salvemini.

L’articolo pubblicato sul MESSAGGERO Abruzzo mercoledì 13 dicembre 2017.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Giovedì, 14 Dicembre 2017 - Ore 20:45

Parafrasando, ma solo un poco, Francesco Guccini si potrebbe cantare: “Un vecchio e un bambino si preser per mano e andarono insieme incontro ai playoff...”.

Il vecchio in questione è Piero Millina, allenatore del Campli e veterano di mille battaglie, il bambino è Stefano Rajola, coach del Pescara alla sua prima stagione in panchina dopo una lunghissima carriera da giocatore.

La strana coppia occupa il secondo posto in Serie B Girone C, visto che le due squadre hanno 16 punti in classifica come il Recanati e inseguono l’imbattuta battistrada San Severo, che troneggia a 26 punti.

Ed è proprio dall’allenatore della capolista Giorgio Salvemini, abruzzese di Chieti, che si comincia la chiacchierata con Rajola: «Giorgio sta coronando con questo stratosferico primato l’ottimo lavoro fatto negli scorsi anni a Pescara».

Stefano è stato il playmaker e capitano di Salvemini fino allo scorso campionato, per poi prenderne il posto in panchina. Riguardo il 13 su 13 della compagine pugliese, chiosa: «Salvemini è stato bravo a costruire una squadra molto solida dal punto di vista fisico e mentale: due caratteristiche molto importanti in una piazza caldissima come quella di San Severo».

Il tecnico dell’Amatori Pescara ha ereditato qualcosa da Salvemini? Rajola annuisce: «Giorgio vede la pallacanestro in modo moderno e questo si riflette nei suoi allenamenti e nel basket che gioca. Io direi che ho preso da lui alcune cose difensive che già condividevamo nel rapporto coach-giocatore».

Pescara è al secondo posto, nonostante infortuni importanti. Il coach ragiona: «Sono molto contento della seconda piazza in coabitazione, ma la classifica è talmente corta che se ne vinci una di più sei solo e se ne perdi una di troppo sei di nuovo a rischio playoff. Perciò ci conviene non cullarci sugli allori e andare avanti con umiltà e determinazione».

Leonzio ha 23 anni, Caverni 21, Masciarelli 19 e D’Eustachio 18: esterni giovanissimi per il coach, che però fa di necessità virtù: «Sono contento del ritorno a Pescara di Masciarelli, che ha un futuro segnato in serie superiori. Bedetti sarà fuori ancora una quarantina di giorni, per cui proveremo a fare bene anche con la linea verde».

Sorride sornione dal suo eremo farnese Piero Millina, bolognese trapiantato a San Marino che a Campli ha trovato un altro ermo colle dove sciorinare la sua sapienza cestistica che, nonostante i numeri da urlo da quando è arrivato in Abruzzo, non gli è valsa chiamate da serie superiori nei periodi di mercato.

Il veterano, che a Forlì ha pure allenato il compianto Darryl Dawkins, fa spallucce e ogni stagione ricuce pazientemente la tela del suo Campli, preso in C1 e portato alla finale playoff di B. Che siano giocatori di chiara fama, come Di Giuliomaria, o carneadi, come Ponziani, con “Pierino” rendono tutti più del previsto.

Luca Maggitti
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