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Serie A2 Est – Roseto Sharks
ROSETO-MONTEGRANARO: LE PAGELLE DI LORENZO SETTEPANELLA.
Andy Ogide.
[Mimmo e Andrea Cusano]


I voti ai giocatori del Roseto, sconfitti dai marchigiani.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Lunedì, 22 Gennaio 2018 - Ore 01:45

ROSETO 85
MONTEGRANARO 91

Parziali: 18-13; 14-23 (32-36); 22-27 (54-63); 31-28 (85-91).
La partita, le interviste e le foto su ROSETO.com.
https://www.roseto.com/scheda_news.php?id=16758


MATT CARLINO 6
Nonostante le due, tre geniali mandrakate dell'ultimo quarto, è autore di una gara oggettivamente molto al di sotto delle aspettative. Le disastrose medie al tiro da fuori (3/12) lo confermano. E se lui stecca, gli Sharks affondano. Il tabellino, nel complesso, lascerebbe intendere una prova assai meno problematica (alla fine 23 punti, con 9/22 dal campo, 4 rimbalzi) ma i ripetuti errori al tiro nei momenti cruciali, in condizioni anche assai meno proibitive di altre volte, hanno inevitabilmente condizionato la gara dei suoi Sharks. Urge una spalla in grado di dargli una mano. Ma, come dicevano gli Eagles in Desperado, “...before it's too late...”

ANDY OGIDE 7,5
Eccezion fatta per qualche evitabile ed inaccettabile incertezza dovuta alla paura di subire i contatti (non si spiegherebbe altrimenti la ripetuta tendenza a passare la palla fuori una volta arrivato ad un centimetro dal canestro), riesce a garantire una eccellente pericolosità offensiva sia dal pivot basso, sia dal perimetro (chiude con 22 punti ed un ottimo 9/16 dal campo). In difesa lotta e tira giù anche 8 rimbalzi, ma se sbatti contro uno come Powell, forse il miglior giocatore del campionato nel suo ruolo, non è proprio facile avere sempre un perfetto controllo dell'area. Indubbiamente in crescita, e sempre più che positivo nonostante negli ultimi turni gli siano capitati in fila quel parallelepipedo di Poletti, inquietante quasi quanto l'omonimo ministro fintocomunista, quindi quel nerboruto di Jerai Grant, figlio di Harvey, nipote di Horace, occhialuto e prezioso muscolare dei Chicago Bulls di Jordan, infine, appunto, Marshawn Powell, faccia cattivissima e mani assai educate che fa il culo a strisce a tutti i suoi avversari. E se non hai un po' di palle non ne esci vivo. Non è più un giocatore da tagliare.

ION LUPUSOR 5
Lotta e si sbuccia le ginocchia ma, a differenza di altre volte, difetta di concretezza, specie in termini di scelte offensive. Avere di fronte Amoroso e Powell non lo ha sicuramente aiutato. Chiude con appena 5 punti, frutto di un mediocre 2/6 dal campo, 4 rimbalzi, 2 perse, in 27 minuti. Un passo indietro.

MARCO CONTENTO 6
Il pallone recuperato al 35' dopo avergli inferto un effetto palombella, ed il conseguente canestro in contropiede con l'arancia fatta passare dietro la schiena, costituiscono un esaltante numero da standing ovation e, molto probabilmente, materiale da Top 10. Ma, al di là della verve mostrata in questa occasione, commette troppi errori al tiro e non riesce ad andare oltre un mediocre 3/10, conseguenza soprattutto di un terribile 1/7 da 3. Percentuale che, sommata al 3/12 di Carlino, lascia intendere quanto fosse minuscolo, questa sera, il canestro degli Sharks.

RICCARDO CASAGRANDE 6
Nonostante i 6 punti di sutura alla mano rimediati a Ravenna a causa di una dentata accidentale di Giachetti, è autore di un grande e dispendiosissimo lavoro alle costole di Eugenio Rivali, che tuttavia gli toglie ogni energia nella metà campo offensiva. Ce la mette tutta anche quando gli tocca prendere in consegna un incontenibile Corbett, ma qui, a causa della classe sopraffina dell'americano, riesce a raccogliere assai meno. Volenteroso.

FRANCESCO INFANTE 6
Usa il fisico ed i suoi gomiti acuminati a presidio di un'area insidiata dal mestiere di Amoroso e dalla fisicità di Powell. Se la cava assai dignitosamente, portando in dote 8 punti e 3 rimbalzi in 16 minuti. Tenace.

ROBERTO MARULLI 6,5
Non dispiace né in attacco (10 punti con 3/6 dal campo), né a rimbalzo (ove arpiona 4 palloni) in difesa, dove si sbatte (3 recuperi) e subisce un prezioso sfondamento da Corbett nell'ultimissimo minuto. Sarebbe stato, tuttavia, auspicabile un pizzico di spirito di iniziativa in più a supporto di un Carlino assai impreciso.

COACH EMANUELE DI PAOLANTONIO 6
Ha le idee chiare quando sceglie di accorciare le rotazioni a sette unità per cercare di avere in campio più talento offensivo possibile e quando, nel tentativo di spegnere la fonte del gioco marchigiano Rivali, chiede a Riccardo Casagrande una partita di grande sacrificio difensivo, lasciandosi ispirare da Dan Peterson, che scelse di mandare l'imponente Vittorio Gallinari sullo sgusciante Larry Wright, o forse da Cesare Maldini, che sguinzagliò Pessotto alle calcagna di Zidane. Il problema è che per battere Montegranaro sarebbe stata necessaria una partita perfetta tanto difensivamente (i 91 punti subiti e la sconfitta a rimbalzo 39-33 mostrano il contrario) quanto offensivamente (anche qui i numeri sono eloquenti, specie il 10/34 da tre punti). Il problema è che suo il gruppo, pur commettendo qualche inevitabile ed umano errore, parrebbe aver espresso già tutto il suo potenziale e sarebbe migliorabile solo con eventuali nuovi innesti. La concomitante vittoria di Orzinuovi contro Ravenna è una sberla dolorosissima che rende la gara di domenica prossima un vero e proprio spareggio. Si spera, quindi, che i cambiamenti societari portino, in tempi brevissimi, un paio di giocatori di grande qualità (con ogni probabilità un altro esterno con punti nelle mani ed un lungo). Il tutto per evitare che gli Sharks siano, sempre parafrasando gli Eagles, “Already Gone”...

Lorenzo Settepanella
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