ROSETO 94
BERGAMO 85
Parziali: 21-27; 21-22 (42-49); 29-19 (71-68); 23-17 (94-85).
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MATT CARLINO 6,5
Inizia molto male, alternando forzature ad errori su comodi tiri aperti (1/5 dal campo nei primi 20'). Quando capisce che deve smetterla di litigare con i ferri del PalaMaggetti e dedicarsi più ai compagni, le cose cambiano ed è la partita ad andare da lui. I 5 assist e gli altrettanti rimbalzi sono le cifre di un contributo totale e fungono da stimoli per cercare iniziative più razionali e tiri a più alta percentuale (chiude con 12 punti e 5/15 dal campo, in 30'). Assai meno spumeggiante del solito, ma sempre imprescindibile.

ANDY OGIDE 7
La zona 3-2 match-up di Ciocca, erta a protezione di lunghi leggeri e atipici come Fattori e Hollis, lo costringe a gravitare un po' più fuori dall'area, privando inizialmente gli Sharks di un punto di riferimento vicino a canestro. Col passare dei minuti Andy riesce comunque ad incidere, trovando punti sia da fuori che in avvicinamento, commettendo comunque un paio di evitabili errori da sotto, qualche imperdonabile svarione difensivo sullo smaliziato e solido Fattori e sfruttando pochissime volte il vantaggio fisico nei confronti degli avversari. Comunque, tutt'altro che disprezzabile (16 punti, con 6/9 dal campo, e 7 rimbalzi, in 32 minuti).

ION LUPUSOR n.g.
Un infortunio muscolare lo toglie dalla partita dopo appena 6 minuti.

MARCO CONTENTO 8
Il “ciapanò” di Carlino sveglia lo spirito di Drazen Petrovic che dorme dentro di lui, e Il suo impatto è mostruoso. Entra al 5° e spara 9 punti a cavallo di primo e secondo quarto, continuando a ferire la difesa orobica nella seconda frazione con tiri da fuori e penetrazioni da applausi. I 21 punti con 7/11 dal campo in 28 minuti rappresentano di gran lunga la miglior prova in maglia Sharks. Il fatto che l'abbia prodotta nella giornata del dentro/fuori la dice lunga anche sul temperamento dell'uomo di Trieste. Assolutamente determinante.

GIORGIO DI BONAVENTURA 8
Encomiabile per applicazione difensiva, spirito di sacrificio, umiltà, intelligenza, cuore. Autore di almeno tre o quattro “mandrakate” assolutamente decisive, almeno quanto quelle prodotte contro Orzinuovi. In primis la difesa su quel satanasso di Hollis, forzato più volte alla palla persa, quindi un paio canestri di rapina costruiti con furbizia e pazienza ed altrettanti confezionati con tecnica e personalità. Possiede lo spirito garibaldino e la faccia tosta di chi appartiene ad una squadra che deve salvarsi. Una risorsa vera in uscita dalla panchina. E le cifre, solidissime, lo confermano (13 punti con 6/10 dal campo, 3 rimbalzi, 2 assist in 25 minuti).

RICCARDO CASAGRANDE 7
Difende con profitto sia sul perimetro, sia quando, nell'inedita veste di numero 4, tocca anche a lui, oltre che a Di Bonaventura, prendersi cura del più alto e grosso Hollis. Ma è determinante anche in attacco, quando sgancia il tre punti più pesante della gara (quello del 74-70, del 31'). Silenzioso, quasi invisibile, ma sempre importantissimo.

FRANCESCO INFANTE 6
Inizia abbastanza male, muovendosi goffamente e sbagliando un agevole appoggio da sotto. Cresce però alla distanza, garantendo copertura a rimbalzo (6 in 24') e qualche buon canestro ravvicinato ad inizio ultimo quarto. In ripresa dopo le negative ultime uscite.

ROBERTO MARULLI 7,5
Difende forte sul temuto Solano (al quale, secondo il piano partita, viene lasciato il tiro pur di contenerne la penetrazione), ma è soprattutto in attacco, con 19 punti e 5/6 nel tiro pesante, che è assolutamente inarrestabile. Tocca relativamente pochi palloni, ma li manda quasi tutti a bersaglio. Terribilmente consistente.

COACH EMANUELE DI PAOLANTONIO 7
Vince una delle poche partite (se non l'unica) che proprio non poteva perdere, anche se purtroppo, a causa del pesante -18 dell'andata, non riesce ad invertire la differenza canestri. E pensare che l'andamento iniziale (18 punti subiti nei primi 5 minuti, 49 dopo i primi 20) aveva lasciato intendere ben altro epilogo. In più perde Lupusor dopo appena 6 minuti per un problema muscolare e ha Carlino in giornata no. Riesce tuttavia a compattare il gruppo, ad incrementare l'intensità di una difesa inizialmente molle e, inventandosi Casagrande e Di Bonaventura a turno numeri 4, riesce a mettere la museruola ad un Hollis tanto talentuoso quanto lezioso. La differenza poi la fanno il talento di Contento ed il contributo corale di un gruppo nell’occasione granitico. La vittoria con Bergamo e la concomitante sconfitta casalinga di Orzinuovi con Ferrara, che lascia intendere qualche (prevedibile) problema di coesistenza fra Raffa e Smith, toglie per la prima volta gli Sharks dall'ultima posizione, iniettando fiducia nelle loro vene. C'è vita sul pianeta Roseto.