Metti una chiacchierata con i migliori nella vittoria degli Sharks a Jesi, spaziando dalla pallacanestro alla vita di tutti i giorni.

La coppia d’assi in questione è quella composta dai due stranieri del Roseto: l’oriundo Matt Carlino e il nigeriano di passaporto statunitense Andy Ogide. Nell’exploit degli Squali in terra marchigiana, hanno entrambi firmato una “doppia doppia”: l’esterno Carlino ha chiuso a 25 punti (4/11 da 2, 5/11 da 3, 2/2 ai liberi), 15 rimbalzi, 2 assist e 28 di valutazione in 34 minuti, mentre il lungo Ogide ha giocato gli stessi minuti del suo compagno di squadra segnando 19 punti (6/6 da 2, 2/5 da 3, 1/1 ai liberi), catturando 14 rimbalzi e totalizzando 26 di valutazione.

La “zingarata” nella terra del Verdicchio va in archivio con una dichiarazione all’unisono: «Siamo stati bravi, giocando insieme e non mollando mai, neanche sotto di 9 punti nell’ultimo periodo. Per una volta siamo stati forse anche un po’ fortunati, ma con la dea bendata avevamo un conto in sospeso dopo gli epiloghi contro Verona e Trieste in casa, per non parlare di quello che abbiamo patito a Udine».

La trasferta persa  a Udine, con Carlino espulso per proteste nel finale dopo che gli arbitri non gli avevano fischiato un solo fallo a favore, nonostante ne subisca quasi 4 di media a partita essendo il principale terminale offensivo dei rosetani, merita una chiosa dello stesso oriundo: «Ormai è acqua passata, ma nella mia carriera non mi è mai accaduta una cosa del genere. Ti senti impotente perché pensi che non dipende più soltanto dal modo in cui giochi. Spero soltanto che non capiti più».

È tempo di guardare al futuro, che si chiama Mantova, come spiega Ogide: «Finalmente ci siamo messi una squadra alle spalle e speriamo che lo scontro diretto Bergamo-Orzinuovi vada nel verso che serve a noi, che poi dovremo completare l’opera battendo Mantova».

Già, perché se sabato Bergamo battesse Orzinuovi e domenica Roseto piegasse Mantova, gli Sharks avrebbero +4 in classifica  che diventerebbe +6 in virtù dello scontro diretto a favore.

Nell’attesa di tornare in campo, i due stranieri parlano della cucina rosetana, che li ha conquistati aiutandoli a integrarsi. Carlino va matto per la pasta perché, rispetto a quella che si può mangiare a Phoenix, in Arizona, dove vive, è molto più leggera e digeribile. Entrambi, poi, stravedono per olio extra vergine e vino rosso.