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Venerdì, 3 Maggio 2024 - Ore 2:46 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Serie A2 Est – Roseto Sharks
SUICIDIO ALLA VEREGRENSE
Il saluto a Kobe Bryant.
[Cusano Photo]


Mitja Nikolic.
[Cusano Photo]


Jordan Bayehe, premiato come miglior Under 23 della A2 Est del mese di dicembre 2019 dal presidente del Roseto, Antonio Norante.
[Cusano Photo]


Vince Montegranaro all’overtime. La gara, il problema rimbalzi, la rottura prolungata, le rotazioni risicate dopo il platoon system, l’eventuale riattivazione di Lattin, la ricostruzione psicologica del gruppo, le foto di Cusano Photo.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Martedì, 28 Gennaio 2020 - Ore 02:30

ROSETO 64
MONTEGRANARO 71
Dopo 1 tempo supplementare.
Parziali: 10-10; 25-17 (35-27); 15-16 (50-43); 7-14 (57-57); 7-14 (64-71).

ROSETO: Mouaha 2, Lazar Nikolic 5, Bayehe 8, Rodriguez 16, Pierich 5, Mitja Nikolic 28, Giordano, Menalo, Fokou n.e., Cocciaretto, n.e., Rupil n.e., Ghirlanda n.e.. Coach: D’Arcangeli.

MONTEGRANARO: Angellotti n.e., Conti 8, Bonacini 20, Marulli 13, Cucci 10, Delas 17, Miani 3, Serpilli, Thomas n.e., Cortese n.e., Marchioi n.e.. Coach: Di Carlo.

Arbitri: Cappello, Bramante, Bonotto.

Roseto - Tiri da 2: 12/35 (34%). Tiri da 3: 9/32 (28%). Tiri liberi: 13/17 (76%). Rimbalzi: 38 (30+8).
Montegranaro - Tiri da 2: 23/43 (53%). Tiri da 3: 3/25 (12%). Tiri liberi: 16/20 (80%). Rimbalzi: 52 (41+11).


CIAO KOBE.
All’inizio, minuto di raccoglimento e banner per omaggiare Kobe Bryant, scomparso il giorno prima in un incidente aereo.

LA PARTITA.
Il Roseto – privo di Oliva, De Fabritiis e Canka – naufraga nell'ultimo quarto, gettando alle ortiche una vittoria al supplementare contro una Montegranaro priva del suo cannoniere Thomas (22,7 punti per gara) e dell’ala Cortese. Onore al merito di coach Gennaro Di Carlo, che con un pugno di rincalzi ha fatto la sua partita, vincendo e ribaltando il confronto diretto (Roseto all’andata vinse di un punto).
Alla palla contesa, il Roseto parte con Rodriguez, Lazar Nikolic e Mouaha esterni, Mitja Nikolic e Bayehe sotto canestro. Montegranaro risponde con Bonacini play, Conti e Cucci esterni, Serpilli e Delas a presidio dei tabelloni.
Il primo quarto è contratto e si segna poco. Squadre sul 5-2 al 5° minuto e 10 pari a fine primo periodo, con Bayehe a tirare la carretta nel Roseto segnando 6 punti, mentre Delas firma il suo esordio fra i veregrensi con 4 punti.
Nel secondo quarto, Roseto viene letteralmente preso per mano da Mitja Nikolic, che dopo i 3 punti della prima frazione arma la mano da oltre l’arco virile e segna 15 punti, infilando 3 triple e capitalizzandone una dalla lunetta, andando al riposo con 18 punti segnati. Roseto, che al 15° comanda 26-18, va a bere il the del riposo avanti di 8 punti (35-27).
Nel terzo quarto Roseto non cede come spesso fa e sorretto dai 7 punti di Mitja Nikolic arriva al 30° minuto avanti 50-43.
Sembra possibile la vittoria ma, dopo aver avuto anche 11 punti di vantaggio, sul più bello il Roseto si scioglie come neve al sole. Mitja Nikolic non segna più e nell’ultima frazione il Roseto manda a segno solo Rodriguez con 7 punti. Montegranaro, trascinata da Bonacini e Marulli (che segna il pareggio a 57 a un secondo dalla fine) agguanta il supplementare.
Nell’overtime è ancora la coppia Bonacini-Marulli a tenere banco per i veregrensi e, con l’ausilio di Cucci, assesta il colpo mortale a Roseto, che in rottura prolungata cede 64-71.

RIMBALZI: DA RISORSA A PROBLEMA.
Dopo Mantova (47 rimbalzi contro 30), Roseto cede ancora sotto i tabelloni (38 a 52 contro Montegranaro). Gli Sharks “grossi” di inizio campionato (con Lattin e Bayehe) hanno ora un problema evidente sotto canestro, dove il solo Jordan Bayehe (45 minuti in campo su 45 stasera, con 4 rimbalzi), non può fare pentole e coperchi. Un problema che contro Montegranaro ha avuto una sorta di epifania con il canestro in acrobazia del piccolo Bonacini, al quarto possesso offensivo consecutivo.

LA ROTTURA PROLUNGATA.
Dopo l’8^ giornata, con la vittoria interna contro Orzinuovi dopo il colpaccio di Caserta, Roseto aveva 8 punti in classifica (la capolista solitaria, Verona, ne aveva 12) ed era nel gruppone ultimo utile per i playoff, con dietro Imola, Montegranaro, Caserta e Milano a 6 punti e Orzinuovi a 4. Da quel 17 novembre, è iniziata una rottura prolungata fatta di 2 vittorie (in casa contro Ferrara e Caserta, con Bobby Jones, diciamo il “Roseto 2.0”) in 11 gare. Roseto non vince da 4 partite e il “Roseto 3.0”, quello con prima Mitja Nikolic e poi Yancarlos Rodriguez, ha perso le ultime 3 in fila.

DA PLATOON SYSTEM A ROTAZIONI RISICATE.
Dai 10 giocatori a segno nella vittoria a Caserta dopo 2 tempi supplementari (Canka 25, Pierich 23, Mouaha 19, De Fabritiis 11, Lattin 8, Nikolic 8, Menalo 6, Rupil 6, Bayehe 5, Mabor 2) o dai 9 a bersaglio contro Imola (Lattin 10, Giordano 5, Menalo 11, De Fabritiis 8, Mouaha 12, Canka 4, Nikolic 8, Bayehe 8, Pierich 16), si è passati a rotazioni più risicate a causa degli infortuni di De Fabritiis e Canka e del taglio di Lattin. Una squadra come il Roseto, giovane e farcito di scommesse, funzionava con il platoon system riuscendo pure ad assorbire la mancanza di un cannoniere designato, proprio per l’alto numero di atleti in rotazione. Adesso, invece, la rotazione è a 7 (De Fabritiis e Canka sono infortunati) e gli attuali Sharks sono una squadra da circa 65 punti a partita (per questo fa ancor più male aver perso una gara che faticosamente Roseto poteva chiudere a 57, alla fine dei 40 minuti regolamentari) e hanno bisogno di una mano sotto canestro. Con questi presupposti, la squadra può vincere soltanto se difende come una brigata di gurkha nepalesi (e in attacco un paio sono in serata di grazia).

RICHIAMARE KHADEEM LATTIN: UNICO MOVIMENTO DI MERCATO POSSIBILE.
Gli infortuni che da inizio campionato stanno falcidiando gli Sharks sono una costante, ma gli ultimi sono una vera e propria disdetta. Infatti, da quanto detto da coach Germano D’Arcangeli in conferenza stampa dopo la sconfitta contro Montegranaro, Abramo Canka si è rotto un dito della mano destra a Mantova e ne avrà per oltre 40 giorni, mentre Antonio De Fabritiis ha un serio problema alla caviglia che potrebbe tenerlo fuori anche oltre 2 mesi. Il Roseto ha effettuato sia i due movimenti in uscita (Ciribeni e Bobby Jones), sia i tre in entrata (Bobby Jones, Mitja Nikolic, Yancarlos Rodriguez). Questo significa che non si possono fare altri movimenti, salvo richiamare il già tesserato Khadeem Lattin, rimandato in America dal Roseto, che però non ha ancora transato il contratto. E finché il lungo non firma per un’altra squadra, ha il visto e il tesseramento per gli Sharks, che siccome lo pagano possono richiamarlo. E a giudicare dalle ultime performance della squadra, un atleta di 208 cm in grado di sbattersi e dare quel che può dare sarebbe comunque un’aggiunta importante (anche perché altre cose non si possono fare). E se per farlo tornare bisogna che coach D’Arcangeli trovi un modo di dialogare e far rendere il lungo (basterebbe anche un rendimento come quello delle vittorie di inizio campionato), sta a Germano trovare il modo. Coach D’Arcangeli, dopo la sconfitta contro Montegranaro, ha lasciato intendere che lui non si opporrebbe alla cosa. Alla Società valutare se il ritorno di Lattin può aiutare la squadra. A noi sembra di sì, visto il Roseto in campo contro Montegranaro (anche se bisogna considerare che Lattin andrà aspettato qualche settimana per rientrare in forma... ma c’è tempo, a voler combattere per la salvezza fino alla fine).

LA RICOSTRUZIONE PSICOLOGICA DEL GRUPPO.
L’attuale Roseto è una squadra in preda alla paura, parola di coach D’Arcangeli. Ma pure se non l’avesse detto l’allenatore, basta guardare la squadra capace di subire il 26-6 del terzo quarto a Mantova o quella di poche ore fa che ha incassato due 7-14 consecutivi (ultimo quarto e overtime) da un Montegranaro privo del suo cannoniere, per leggere lo smarrimento negli occhi e nelle movenze degli Squali.
Montegranaro, con coach Gennaro Di Carlo (5 vinte nelle 6 partite da lui dirette), ha dimostrato che dare una sterzata a un gruppo è possibile. Di più: coach Di Carlo ha candidamente ammesso che la squadra continua il lavoro del predecessore coach Ciani e che lui ha dato quella scossa psicologica derivante pure dal suo essere uomo del Sud e quindi dal sangue caliente.
Cosa fare, allora, a Roseto? Coach D’Arcangeli – azionista di riferimento del progetto e dunque condottiero nel bene e nel male fino alla fine – deve trovare la forza di parlare ai suoi, magari facendo meno allenamenti usuranti (visto che davvero sono in pochi) e puntando sull’aspetto psicologico.
Un giocatore simbolo di quel che intendiamo? Aristide Mouaha, che nelle prime 8 partite è risultato decisivo a Caserta e nelle vittorie andava in doppia cifra, mentre da quando Roseto ha infilato la china discendente delle ultime 11 partite fa sempre più fatica a trovare minuti, canestri, fiducia. Adesso, con De Fabritiis e Canka infortunati, può e deve rilanciarsi. E, con lui, tutta la squadra.
Montegranaro, battendo Roseto con le seconde e terze linee, ha dimostrato che un gruppo motivato è capace di fare cose sulla carta impossibili. Roseto, se non farà cose sulla carta impossibili e figlie di un ritrovato gruppo compatto e motivato a livello psicologico, è destinato a retrocedere.

LE IMMAGINI DI CUSANO PHOTO
Ecco il link dell’album su Facebook, che contiene le belle foto della partita di Cusano Photo.
https://www.facebook.com/pg/Cusanophoto/photos/?tab=album&album_id=1213636498835929

Luca Maggitti
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