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Sabato, 4 Maggio 2024 - Ore 9:32 Fondatore e Direttore: Luca Maggitti.

Roseto Basket Story
DEMIS CAVINA E I SUOI ‘SULTANS OF SWING’
Andrea Conti, Demis Cavina e Aldo Vanoli festeggiano la promozione in Serie A di Cremona.

La Vanoli Cremona festeggia la promozione in Serie A.

Demis Cavina festeggia la promozione in Serie A con i figli Riccardo e Federico.

Intervista al coach della Vanoli Cremona, asso pigliatutto della stagione di Serie A2 con le vittorie di Supercoppa, Coppa Italia e Campionato. Da ex rosetano, non manca il suo commosso ricordo del compianto Nicola Mariani.

Roseto degli Abruzzi (TE)
Venerdì, 23 Giugno 2023 - Ore 20:45

Nel tennis esistono “volée” e “demi-volée”.
E se la “volée” è il colpo al volo di attacco che chiude una giocata, la “demi-volée” è qualcosa di più complesso: un colpo difensivo impattando la palla subito dopo il rimbalzo, quando è ancora vicinissima a terra, dal basso e di contro balzo.
Demis Cavina è una “demi-volée” vincente: un colpo che vale tre trofei (Supercoppa di Serie A2, Coppa Italia di Serie A2 e Promozione in Serie A) e racconta una stagione che ha fatto incontrare il coach classe 1974 di Castel San Pietro Terme, reduce da un esonero a Sassari, e la Vanoli Cremona, reduce da una retrocessione dalla Serie A in Serie A2.
Due solitudini che si innamorano e fanno tornare una città a innamorarsi della pallacanestro di vertice. Due difese che diventano un irresistibile attacco.
Conosco coach Demis Cavina dal 2001, quando venne a Roseto degli Abruzzi – chiamato, a 27 anni, da Michele Martinelli – per allenare il Roseto nella massima serie, dopo i suoi successi (promozione in A2) a Castelmaggiore.
Demis – alla prima occasione da allenatore professionista “fuori di casa” – ebbe una stagione travagliata, finita anzitempo. A capo di uno staff tecnico davvero sui generis – che prevedeva nel ruolo di vice allenatore Bruno Impaloni, veterano della cadetteria da coach, e in quello di secondo assistente Sugar Ray Richardson (presto sparito dal Lido delle Rose) – fece vedere qualcosa di buono con una squadra-cantiere (la vittoria interna contro Siena, ad esempio), ma poi fu congedato.
Negli anni successivi, ho sempre conservato un ottimo rapporto con questo gentiluomo del parquet, diventato negli anni un veterano della Serie A2 (Roseto.com ha goduto per molte stagioni dei suoi articoli esplicativi di inizio campionato, in cui venivano analizzate e inserite nel suo ranking le squadre della seconda lega italiana).
All’inizio di questa stagione appena conclusa, lo contattai avendo saputo che il figlio Riccardo era bravo a giocare a golf ed era andato negli Stati Uniti per perfezionarsi in ambito universitario. Ne uscì il primo dei tre pezzi che condivido in calce a questo articolo: una intervista doppia padre-figlio. Poi la bravura di Demis ha fatto si che scrivessi ancora della famiglia Cavina, però parlando della splendida stagione del papà di Riccardo, culminata con lo storico “triplete”.
Adesso è tempo di una intervista di fine stagione, senza dimenticare il Demis che ho conosciuto – benevolmente sfottuto da Superbasket 22 anni fa, per via della sua giovane età e della sua voglia di accettare la sfida di Michele Martinelli – a Roseto, che è rimasto uguale per signorilità, gentilezza e affetto verso i suoi amici rosetani.
Ecco la nostra conversazione.
Ancora complimenti a “Demi-Mourinho”.


Coach Demis Cavina, chi vince ha il privilegio di poter dedicare il trofeo. Tu puoi permetterti l’extralusso di fare tre dediche: sentiamole.
«La prima dedica va alla mia famiglia. Il mio è un lavoro che può regalare tante soddisfazioni, ma che richiede enormi sacrifici. Michela da 22 anni (ci sposammo nell’estate che arrivai a Roseto) cerca di azzerare le distanze che ci separano con continui viaggi e cresce i figli con un marito fisicamente “presente a singhiozzo” e nonostante tutto, pur non essendo la famiglia rappresentata nelle pubblicità del Mulino Bianco, diciamo che le cose funzionano. La seconda dedica va ai miei genitori perché hanno sempre creduto in me e mai ostacolato la mia decisione di inseguire un sogno. Quando nel lontano 1997 gli parlai della mia decisione di lasciare il “posto fisso” di operaio, approvarono senza nessuna titubanza e questo fu fondamentale per credere di aver fatto la cosa giusta. La terza dedica è per chi ha creduto in me in tutte le mie esperienze. Ho conosciuto persone straordinarie in queste 27 stagioni da capo allenatore, qualcuna purtroppo ci ha lasciato e mi piace pensare che quando gioco, insieme ai miei nonni, sono tutti a fare il tifo per me nella “Curva Nuvola”, con Nicola Mariani a sedere in disparte a bordo campo, sulla sua sedia».

Prova a ricordarti l’inizio di questa stagione. Cosa ti disse Aldo Vanoli, quando ti chiamò e vi parlaste, per affidarti la squadra che porta il suo cognome per il 2022/2023?
«Ecco, a proposito di persone straordinarie. Aldo è un uomo di altri tempi, uno di quelli per cui la stretta di mano vale più di ogni firma, un lavoratore instancabile capace di capire una persona dal semplice sguardo. Andai ad incontrarlo a Carisolo, nel suo ritiro estivo. Parlammo tanto insieme al GM Andrea Conti, ma ebbi subito la percezione che i valori e le ambizioni fossero comuni. Pranzo in rifugio, stretta di mano e partì la stagione».

Con quali valori umani hai costruito la Vanoli Cremona 2022/2023?
«Semplicemente con giocatori che avessero “fame”, che potessero sopportare la mia quotidianità in palestra per arrivare alla fine dell’anno ad un gradino sopra. Abbiamo fatto con lo staff un lavoro di grande sinergia e adesso possiamo dire anche vincente».

E con quali valori tecnici?
«Faccio una premessa. Nella pallacanestro di oggi, ritengo sia fondamentale partire dalla considerazione che atletismo e capacità di segnare da 3 punti siano due aspetti fondamentali per costruire un gruppo vincente. Aggiungo che quando si costruisce un gruppo completamente nuovo si debbano cercare il più possibile giocatori che possono giocare in diversi ruoli, magari prendendo inizialmente un giocatore in meno, ma responsabilizzando i giocatori su cui si è puntato. Questo favorisce il sentirsi parte di un progetto in cui si è protagonisti».

Cosa si prova a essere un coach che ha firmato il triplete in stagione, vincendo Supercoppa, Coppa Italia e Campionato di A2? Io così, a caldo, mi ricordo l’Ettore Messina della Virtus 2000/2001 che vince Coppa Italia, Campionato ed Eurolega, per dire...
«Beh, non paragonerei il valore dei titoli vinti da quella Virtus con i nostri, seppur quando fai il grande slam, nella categoria di appartenenza, significa che il lavoro svolto è stato proficuo. Dovendo commentare una sconfitta, mi è capitato più volte di dire semplicemente che i nostri avversari sono stati migliori. Penso, altrettanto semplicemente, che chi vince è in quel momento il migliore e visto che in campo scendono i giocatori, questa volta i miei ragazzi sono stati per tutta la stagione i migliori, così come furono quelli della Virtus».

Uno straniero scelto dall’inizio, Cannon, non c’è stato. Un altro, Lacey, ha saltato 17 partite. Senza un americano hai pure vinto la Coppa Italia. Come hai fatto a costruire una squadra tanto resiliente ai colpi della malasorte?
«Ripeto un concetto a me caro, prescindendo dagli obiettivi: meglio un giocatore in meno ad inizio anno avendo tutti sul pezzo che una squadra super affollata dove sono “annacquate” anche le responsabilità. Anche perché, in questo modo, possono crescere pure i giovani aggregati. Ci sono però situazioni di emergenza che puoi gestire nel breve, vedi una manifestazione corta come la Coppa Italia, dove l’extra sforzo di tutti non ha fatto pesare l’assenza di Lacey. Ma ad esempio, dopo l’infortunio di Cannon – uno dei cardini su cui avevamo costruito il gruppo – siamo dovuti ricorrere al mercato, aggiungendo AJ Pacher, cercando un giocatore che conoscesse il campionato è che si inserisse in una squadra già collaudata».

Ogni trofeo vi ha dato una consapevolezza maggiore, a salire, oppure ogni avventura è stata una storia a parte e hai badato bene che i tuoi resettassero subito tutto?
«Vincere aiuta a vincere, anche se per vincere devi conoscere il valore di una sconfitta. Le vittorie ci hanno dato la consapevolezza che la direzione era quella giusta, ma le sconfitte, non ultima la bruciante in gara 3 a Bologna, dove abbiamo buttato alle ortiche una gara già chiusa contro la Fortitudo, ci hanno motivato a fare meglio».

Quando hai capito che, oltre al Re di Coppe, potevi essere anche l’asso pigliatutto della stagione di A2 2022/2023?
«Mentirei se ti dicessi un episodio piuttosto che un altro. Per carattere cerco di non guardare troppo oltre al mio naso, vivendo ogni singola giornata pensando semplicemente a quella dopo, per cui non lascio spazio a voli pindarici. In poche parole: non ho mai pensato potessimo vincere tutto, ma ero certo che potessimo competere fino all’ultimo contro ogni avversario e abbiamo lavorato sempre per questo obiettivo».

Se la tua Vanoli Cremona del triplete fosse una canzone, quale sarebbe?
«Questa è la domanda che mi mette più in difficoltà! Ti rispondo “Sultans of Swing” dei Dire Straits, ma non associandone il significato alla stagione. Più semplicemente, la considero “la colonna sonora” per i miei gusti musicali».

Progetti futuri?
«Penso che la nuova stagione e quindi le nuove sfide richiedano un intenso lavoro, che partirà tra poco. Certo, il telefono ed il computer mi permettono di lavorare dal luogo preferito per le mie vacanze e cioè a casa. Finalmente, però, potrò seguire i miei figli nei loro tornei di golf che ci porteranno tutti e quattro a viaggiare, che se vogliamo è sempre stato il mood della nostra famiglia, da quel lontano 9 giugno 2001».

ROSETO.com > Archivio > 4 ottobre 2022
Famiglie Sportive
COACH DEMIS CAVINA E SUO FIGLIO RICCARDO: BASKET & GOLF.
Intervista doppia all’allenatore di basket – passato per Roseto nel 2001/2002 – e al suo primogenito, che studia e gioca a golf negli Stati Uniti d’America.
http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=20154

ROSETO.com > Archivio > 12 marzo 2023
Coppa Italia di Serie A2 e Serie B
CREMONA IN A2 E ORZINUOVI IN B FANNO IL BIS DOPO LA SUPERCOPPA
Sugli scudi per Cremona gli ex Roseto Demis Cavina e Paul Eboua e l’ex Chieti Matteo Piccoli, mentre per Orzinuovi gloria per gli abruzzesi Emanuele Trapani (doppietta nella doppietta!) ed Ennio Leonzio.
http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=20477

ROSETO.com > Archivio > 14 marzo 2023
Coppa Italia di Serie A2
COACH DEMIS CAVINA, RE DI COPPE, RINGRAZIA GLI AMICI ROSETANI.
L’allenatore del Cremona, che dopo la Supercoppa ha vinto la Coppa Italia, ha mandato un video messaggio per ringraziare dei messaggi ricevuti. Nell’articolo, il link per vederlo su Facebook e Instagram.
http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=20480

ROSETO.com > Archivio > 19 giugno 2023
Serie A2 2022/2023
CREMONA E PISTOIA IN SERIE A, COACH DEMIS CAVINA PORTA LA VANOLI ALLO STORICO TRIPLETE.
Complimenti alle due squadre promosse, onori alla strepitosa Vanoli Cremona che ha vinto anche Coppa Italia e Supercoppa allenata dall’ex Roseto, Demis Cavina, e con l’ex rosetano Paul Eboua.
http://www.roseto.com/scheda_news.php?id=20711
 

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https://www.roseto.com/news.php?id_categoria=73&tipo=basket

Luca Maggitti Di Tecco
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