LA SECONDA DI COPERTINA
Quando scopre di essere malato, l’ispettore Julián torna nel suo villaggio in Galizia dopo trent’anni di assenza per ritrovare gli amici d’infanzia, ragazzi selvaggi guidati dal motto “noi contro tutti”. È stato appena sospeso dal servizio in polizia per aver aggredito brutalmente un illustre uomo d’affari, un’azione su cui non ha voluto dare alcuna spiegazione. Ma il ritrovarsi tra vecchi amici non ottiene i risultati sperati e il ritorno a Barcellona di Julián inizia a coincidere con una serie di morti nelle quali, in un modo o nell’altro, lui sembra implicato. Quando persino la fedele amica e collega poliziotta Virginia inizia a dubitare di lui, l’uomo si ritrova in una sorta di terra di nessuno, e il lettore resta solo di fronte a interrogativi fatali: Julián è davvero l’irreprensibile poliziotto che tutti credono? E chi è il killer che semina cadaveri al suo passaggio? Un noir intenso che si muove su più livelli, narrato anche dal punto di vista dell’assassino, sorretto da una lingua elegante e da uno sguardo coraggioso sulle vertigini dell’animo umano.
ESTRATTO DAL PROLOGO
Quando piove, come piove oggi, quando i pomeriggi si allontanano già verso l’autunno, è meglio non ascoltare certa musica, meglio non evocare certi ricordi, meglio non scrivere certe cose e lasciare che sia il silenzio a parlare di ciò che si deve tacere.
Non dovrei essere io a raccontare questa storia. Ma sono colui che può raccontarla. Non ho un nome che voi possiate conoscere e questo dovrebbe tranquillizzarvi: ciò che non si chiama per nome non esiste e, in fin dei conti, una voce senza nome è un’eco senza presenza, per cui potete decidere che sono frutto dell’immaginazione o qualcosa che assomiglia a un fantasma, qualcuno che c’è stato e non c’è più.
Probabilmente alcuni di voi sentiranno la tentazione di trasformarmi in un mostro delle favole, uno di quei personaggi che utilizzate per spaventare i vostri figli e fare in modo che obbediscano quando li mandate a dormire, l’uomo nero.
Ma la verità è che non sono un mostro che vive nel bosco, e nemmeno una presenza nella nebbia dei vostri incubi; sono umano, lo testimoniano le mie cicatrici, e vivo tra di voi. Semplicemente, le persone per me esistono e, anche se chiudete gli occhi e vi tappate le orecchie, non sparirò.
Sarà meglio che lo accettiate...
VICTOR DEL ÁRBOL
Nato a Barcellona nel 1968, ha lavorato per vent’anni nella Polizia de la Generalitat de Catalunya.
Ha esordito nel 2006 con “El peso de los muertos”, con cui ha vinto il “Premio Tiflos”.
Tradotto internazionalmente, ha incontrato uno straordinario successo in Francia, dove ha vinto il “Prix du Polar Européen” con “La tristeza del samurai” (2012), il “Grand Prix de Littérature Policière” (2015) e il “Premio SNCF du Polar” (2018) con “Unmilìon de gotas”.
Nel 2016 ha vinto in Spagna il “Premio Nadal”.
Nel 2018 è stato insignito del titolo di “Chevalier des Arts e des Lettres”.
Dell’autore, Elliot ha pubblicato nel 2022 “Il figlio del padre”, vincitore a Valladolid della prima edizione del “Premio Blacklladolid”.
Victor del Árbol
NESSUNO SU QUESTA TERRA
Elliot – 2024 – Pagine 372 – Euro 19,50
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